01-12-2009
ERBEN DER SHÖPFUNG
"Narben Der Zeit"
(M.O.S. Records AG)
Time: (56:05)
Rating : 7.5
Dopo otto anni di silenzio gli Erben Der Shöpfung, capitanati dal leader e compositore Oliver Falk, risorgono con una formazione completamente nuova e pubblicano un nuovo disco intitolato "Narben Der Zeit". Ma andiamo per ordine, perché la storia di questo gruppo proveniente dal minuscolo Liechtenstein merita di essere approfondita e capita fino in fondo, per comprendere al meglio le intenzioni e la direzione musicale intrapresa. Del 2001 è il loro primo lavoro, "Twilight", miscela di gothic metal in bilico tra Theatre Of Tragedy e i Within Temptation di "Enter", ed impreziosito da arrangiamenti sinfonici ed elettronici e dalla soave voce di Sabine Dünser. Di lì a poco i Nostri si scioglieranno per divergenze tra Oliver Falk e il resto del gruppo, che continuerà per la sua strada fondando gli Elis (nome del primo singolo estratto da "Twilight"). Dopo un paio di fortunati album, nel 2006, durante le prove per incidere "Griefshire", un concept-album scritto e ideato completamente dalla cantante Sabine Dünser, la stessa accusa un malore e muore il giorno dopo il ricovero a causa di un'emorragia cerebrale. Dato che Sabine teneva molto al progetto di "Griefshire" (lo chiamava infatti 'il suo bambino'), gli Elis decidono di farlo pubblicare comunque. Sabine viene quindi sostituita da Sandra Schleret, ex Dreams Of Sanity. Nel frattempo Oliver continua a scrivere materiale per i Weltenbrand, suo progetto parallelo, e per un nuovo album targato Erben Der Shöpfung, che, con una nuova line-up, trova la luce nel novembre 2009. L'electro-gothic di "Narben Der Zeit" risente quindi delle influenze elettroniche degli ultimi anni all'interno del panorama dark e si discosta dal precedente lavoro per un uso più massiccio delle tastiere in stile techno-rave e per serrati muri di chitarre dal suono pesante e dal sapore industrial. Il risultato finale è un suono più veloce e aggressivo, dove beat elettronici e batteria metal si fondono con chitarre violente e tastiere che alternano imponenti suoni distorti a leggiadri arpeggi pianistici. Non sempre il tutto risulta ben amalgamato, e così si passa dal furore rave di canzoni come "Der Tote See" alla dolce ballad "Homeless", in pieno stile Evanescence, tornando poi sul gothic metal che aveva caratterizzato i loro esordi come nella splendida semi-acustica "Freeze My Soul". Degno di nota anche l'epico gothic di "Jane Churm", inspiegabilmente violentato nell'interludio dal solito rave-style che ben poco si addice con le atmosfere evocate nel resto del brano, ma che non ne compromette comunque la bellezza. Riesce invece alla perfezione l'amalgama elettro-sinfonico di "Krahenauge" e della seguente "Your Lullabies", dove si rievocano i Dreams Of Sanity di "Komodia" con un assetto più elettronico e meno progressivo. Il punto più alto si raggiunge comunque con "Leaving", dove a un intro in stile Therion e a una malinconica strofa cadenzata si unisce uno stupendo ritornello, che innalza l'ascoltatore su scenari raffiguranti incantati castelli e maestose foreste. Ciò che unisce il tutto è la splendida voce di Dina Falk (già presente anch'essa nel progetto Weltenbrand), lirica e medievale, perfetta per gli arrangiamenti neoclassici presenti in tutto il disco. In sostanza un lavoro molto piacevole, con alcuni punti, soprattutto negli intermezzi techno, che risultano un po' scontati, ma con una carica espressiva e una malinconica energia che mai cade nella commiserazione, ma rimane sempre sostenuta da un maestoso e teutonico senso epico. Un disco consigliato, per un gruppo di cui si sentirà parlare sempre più spesso.
Silvio Oreste