22-09-2009
MINISTRY
"Adios... Puta Madres"
(13th Planet/Audioglobe)
Time: (n.p.)
Rating : 8
Era stata annunciata la fine dei Ministry dopo l'album "The Last Sucker" uscito nel 2007, ma la band di Alien Jourgensen ha continuato a farsi viva, prima nel 2008 con l'album di cover rock'n'roll "Cover Up", ed ora con questo live registrato in varie location in giro per il mondo, disponibile sia in versione CD che in doppio DVD con tracklist diversa. L'edizione video, che prenderemo qui in esame, è divisa in un primo blocco di brani estratti dagli album più recenti ("Houses Of The Molé", "Rio Grande Blood" e "The Last Sucker") e unaninememente rivolti contro la figura di George W. Bush che, come in molti sapranno, è stato negli ultimi anni il bersaglio preferito della band statunitense. La sessione finale raccoglie invece alcuni grandi titoli del primo periodo industrial-rock, da "N.W.O.", a "Thieves", da "Just One Fix" a "So What", mentre la chiusa è affidata alla bella cover di "What A Wonderful World". Il suono del live è decisamente rock-metal, tutto basato su accelerazioni di batteria e pesanti riff di chitarra sostenuti dai giri di basso, ragion per cui si ha un certo distaccamento dal lieve mood elettronico che ha sempre pervaso i pezzi da studio. In particolare le modifiche audio sono evidenti nei brani più vecchi, originariamente strutturati sul connubio tra l'elettronica delle basi ritmiche e il rock delle chitarre, ed ora epurati dall'ossessiva freddezza delle macchine per sposare un sound quasi punk, più caldo e meno aggressivo rispetto al passato. In generale il disco suona assai vicino ad un live degli Slayer, con una line-up tipicamente rock che fa da sfondo ad un Alien mai troppo agitato e diviso dall'enorme pubblico tramite la classica rete d'acciaio che da sempre accompagna le sue performance. La resa audio è nitida e perfetta, le riprese realizzate da gente competente, in grado di valorizzare un semplice concerto con filmati eccellenti ed un uso particolare delle luci. Il secondo DVD, intitolato "Fuchi Requiem", contiene scene dal backstage e un'intervista: in pratica materiale che farà gola ai sostenitori più accaniti. Globalmente il lavoro è eccellente e, al di là di quanto possano piacere i Ministry, rimane innegabile il grande livello tecnico profuso per fornire uno spettacolo che, in tutta onestà, non molti musicisti possono permettersi, e non solo per ragioni economiche. Chi ama i Ministry di "The Mind Is A Terrible Thing To Taste" storcerà un po' il naso, ma la carica distruttiva è quella di sempre, seppur piegata ad un sound più standardizzato. Ancora una volta grandi professionisti dell'irriverenza.
Michele Viali
http://www.thirteenthplanet.com/