04-05-2009
AMESOEURS
"Amesoeurs"
(Code666/Audioglobe)
Time: (58:25)
Rating : 7.5
La copertina del disco dà spazio ad una luce che sembra divorare il buio, narrando magari di una deflagrazione o di un uragano in arrivo. Un evento moralmente di tale portata l'hanno già subito, ma di valenza puramente psicologica: perchè la band francese esordisce nel nulla. Nasce Morta. Neige e Audrey hanno già compiuto il loro divorzio artistico, sancendo la fine del sodalizio che aveva portato anche alle release del famoso EP capolavoro del 2004 "Ruines Humaines". In mezzo ci sono progetti pregevoli, tra cui vale la pena ricordare gli ottimi Alcest, che hanno certamente contribuito alla formazione di Neige nella sua concezione personalissima di black metal. Presto innestata in chiave shoegaze e arricchita di una composizione più vicina al post/punk e alla new wave in generale. Due anime diverse che trovano legame cupo per intrecciarsi nelle composizioni, mirando più al passato solo in episodi come la nerissima "Trouble (Eveils Infames)", in pura scuola scandinava, o la sezione ritmica in doppia cassa di "Heurt", forse il brano migliore per mostrare quanto la produzione della band si distingua dalla massa, lasciando la voce soffocata dagli strumenti stessi, come se non fosse la protagonista della canzone, e l'effetto suggestivo accresce quando irrompono le urla (di stampo vagamente Atrox) femminili che tentano di liberarsi dallo schema. Ma le melodie in realtà hanno una parte importante di questa affascinante opera: lo dimostra la title-track, vicina alle sonorità care agli Ikon, batteria carica di groove e arpeggio 80's modernizzato su una linea vocale molto melanconica che dà spazio ad efficaci intermezzi verso climax robusti. Il lato pop è raffinato come pochi esempi contemporanei, mischiando ispirazioni di 17 Seconds con intermezzi granitici e riff di scuola estrema ("La Reine Trayeuse"). Riportando alla mente i Katatonia nella loro massima aspirazione degli inizi del secolo, eguagliandone l'incisività nella splendida "Recueillement", i cui power chords infiammano le strofe attendendo il possente ruggito lancinante di Neige, interrotto poi da un mesto salmodiare fatuo, degna cornice di questo affresco di passione. Incrementando ovviamente i rimpianti per questo addio, appena sussurrato, da codificare nel titolo ("Amesoeurs Is Dead", scavato tra i numeri romani) della breve ma intensa strumentale al piano, che trafigge nel suo riverbero come le parole mal corrisposte e naviganti nel rumore che si odono nell'intro "Gas In Veins", carica di feedback, prove di un delizioso quanto crudo suicidio annunciato a cui tutti sono invitati ad assistere.
Federico Francesco Falco
http://www.myspace.com/amesoeurs