16-02-2009
EISBRECHER
"Sünde"
(AFM/Audioglobe)
Time: (55:43)
Rating : 7.5
Le note promozionali possono anche presentarceli come la band più originale sulla faccia della terra, proponendo per l'occasione sfavillanti ed improbabili etichette nel tentativo di differenziare a tutti i costi la musica dei due artisti in questione, ma un orecchio attento non ha certo bisogno di numerosi ascolti per rendersi conto di quanta ruffianeria si celi dietro ad un disco targato Eisbrecher. Ruffianeria che, con tutta probabilità, il pubblico della Neue Deutsche Härte accoglierà a braccia aperte, visto che il duo capitanato dal cantante Alexander 'Alexx' Wesselsky (un tempo membro dei Megaherz) ha già avuto modo di assicurarsi i favori di molti, grazie ad una manciata di singoli ed ai due precedenti full-length, "Eisbrecher" ed "Antikörper". Come in una sorta di circolo vizioso, il pubblico chiede e in un batter d'occhio la band sforna un nuovo disco: così funzionano le cose da queste parti... Questo però è soltanto il rovescio della medaglia; le qualità del progetto teutonico sono ben altre. Va infatti ricordato che gli Eisbrecher, nei territori musicali ai quali appartengono, sanno indiscutibilmente come muoversi, ed un album del calibro di "Sünde" è qui per ribadire e sviluppare ulteriormente quel discorso intrapreso sei anni fa con il primissimo singolo "Mein Blut", complici una produzione finalmente impeccabile ed una più onesta dosatura tra la componente 'rock' e quella electro, da sempre presenti nel sound dei Nostri. Tra spunti elettronici di ottima fattura, prepotenti chitarre dal tipico taglio industrial metal (i rimandi ai vecchi lavori dei colleghi Rammstein ed Oomph! emergono a più riprese) ed un cantato tipicamente crucco, che sa dimostrarsi tanto austero quanto accattivante, Alexx e Noel Pix ci propongono una lunga e simpatica serie di papabili hit-single (è praticamente impossibile resistere ai ritmi furiosi di tre autentici anthem quali sono "Kann Denn Liebe Sünde Sein", "Komm Süsser Tod" e "This Is Deutsch", quest'ultima presente anche in chiusura con una bella versione remix ad opera di [:SITD:], ma anche la più melodica e 'moderata' "Heilig" e la synthpop-oriented "Herzdieb" possiedono molti elementi a loro favore). Brani talmente ben fatti ed appaganti da farci dimenticare, almeno durante l'ascolto di "Sünde", che la tanto decantata Neue Deutsche Härte di un tempo non ha praticamente quasi più nulla di 'nuovo' da offrirci...
Marco Belafatti