09-02-2009
SPECTRUM-X
"Tea Party With Zombies"
(Darkest Labyrinth)
Time: (54:26)
Rating : 5.5
La ristampa del primo lavoro (in origine autoprodotto) del combo americano-piacentino è frutto della volontà della Darkest Labyrinth di detenere la totale produzione degli Spectrum-X. Non è solo la semplice ristampa dell'album di esordio, magari abbellita da un booklet nuovo (che comunque è presente in sedici pagine di foto digitalizzate ed i testi in carattere horrorifico): ha invece la peculiarità di essere marginalmente rivisitata artisticamente, soprattutto nella parte concernente le tastiere e la chitarra, qui suonata come nel secondo full-lenght "Darkest Night Ever" (prima produzione su Darkest Labyrinth del duo) dal musicista-manager giapponese Kiwamu, vero stakanovista della label stessa, in quanto produttore, membro del combo GPKISM e musicista nei Blood. La fine prossima della carriera di questi ultimi sembra l'input che determina la grande mole di lavoro che sta producendo Kiwamu, e solo il futuro confermerà o smentirà l'ipotesi. Tornando ai Nostri, "Tea Party With Zombies" non si discosta molto (ma sarebbe cronologicamente corretto parlare al contrario) rispetto a "Darkest Night Ever", sebbene maggiore sia stata l'istintiva genuinità del debutto. Stile totalmente industriale tra black metal di stampo Cradle Of Filth, sia nel 'growl' della voce maschile e roca di Nullifer, sia nella chitarra distorta e opprimente; goth nell'uso degli effetti usati nelle parti in cui l'arrangiamento digitale immette nel sound campane, effetti lugubri di vario tipo o nell'uso della drum-machine al posto della batteria canonica. Goth nel look, così affine alle nuove tendenze europee, che vertono verso uno stile horror di stampo quasi 'burtoniano', piuttosto che il caro, vecchio look romantic-vampiresco che intere generazioni dark hanno manifestato. Quindi un tripudio di cerone, lenti estetiche, abbigliamento del tipo Emily The Strange, tra metal medioevale e cyber-splatter. Nella proposta artistica degli Spectrum-X l'estetica è fondamentale, e ciò non è il male; il problema sorge quando la musica si propone sempre uguale se non in piccoli cambi di arrangiamento, senza andare oltre il power-sound della già citata band di Dani Filth o dei nostrani cugini Theatres Des Vampires. Ciò paga a livello di riscontro immediato, ma sorge il dubbio se nel lungo periodo potrà portare verso fette consolidate e non sporadiche di pubblico. Le idee ai due non mancano, e nemmeno la tecnica: nelle prime due tracce, "Abaddon Came Alone" e "3:15 A.M.", l'intercalare reciproco dei momenti veloci ed industrial-metal, supportati dal cantato di Nullifer con le parti immobili e recitate con voce atona da parte di Candybones (il rimando alla voce di Lydia Lunch è immediato), ha un proprio valore. In ciò la voglia di creare substrati e immagini surreali si manifesta in visioni di reale clima di 'favola gotica', in cui i personaggi tra lo splatter e il gotico evocati dai due vivono tra le note a volte minacciose e paurose, a volte tese nel loro finto essere statico. La maggior parte dell'album è invece vittima degli stereotipi del metal estremo, e ciò non li renderà 'simpatici' ad un pubblico spesso esigente come quello che legge le nostre pagine. Manca la parte di tastiera, che anche nei momenti estremi dà quel tocco industriale che rende il suono piacevolmente ossessivo: ne sono esempi "Face Of Death (Not A Human Anymore)" o "Here Comes The Blood", entrambi buoni episodi in cui spleen e senso di terrore incombente si esaltano tra le tensioni create dagli strumenti, complice anche la voce di Nullifer, qui più allineata con lo stile harsh-electro. Quando la musica si esprime in questi territori il riscontro è positivo; nel computo del disco, invece, sparisce quasi totalmente la voce di Candybones, appesantendo l'ascolto nelle sedici tracce. Tutto ciò lo esprimemmo già in occasione dell'uscita dell'ultimo album degli Spectrum-X, e qui lo ribadiamo, sebbene in questo caso sia un passo indietro nel tempo nel narrare la loro arte. La risposta del pubblico è stata positiva, e ciò per una band all'inizio del proprio cammino è un bene, ma guardando nel lungo periodo occorre invece lungimiranza, che si traduce in elaborazione del suono: se le nostre critiche serviranno a loro per queste finalità, potremo auspicare buoni risultati.
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/spectrumx/
http://www.darkestlabyrinth.jp/