12-10-2008
ALEX TIUNIAEV
"I Knew Her"
(Cold Spring/Audioglobe)
Time: (40:15)
Rating : 8.5
Alex Tiuniaev è un compositore russo forse estraneo a chi frequenta le sonorità oscure: ha alle spalle alcuni progetti, tra i quali il duo Garden Hose Universe, ma soprattutto una vena creativa invidiabile riassunta in toto in questa lunga, inaspettata traccia intitolata "I Knew Her". Il brano, costruito - presumo - tramite l'uso di apparecchiature elettroniche, ha una struttura a parabola con un avvio calmo e tenue che cresce lentamente nei suoni e nell'intensità, minuto dopo minuto, sprigionando una miriade di emozioni e sensazioni che toccano l'infinito. La melodia compatta e piana si mescola a cori lievi e angelici i quali, a loro volta, si intrecciano al vertice del componimento con un tema di archi, sfiorando trionfalmente il paradiso. L'intensità raggiunta, difficilmente descrivibile con le parole, viene mantenuta e reiterata per molto, fino a saturare e straziare l'anima riempiendo e annullando spazio e tempo. Così come sono nati, i toni scemano poi pian piano, fino a far rimarginare brividi che pesano come ferite. Dedicato, in modo forse furbo, a coloro che "là fuori stanno cercando l'amore", l'album è stato masterizzato da Martin Bowes degli Attrition e gode di un artwork realizzato da Abby Helasdottir di Clear Stream Temple. Alex appare perfettamente in linea con altri compositori neoclassici, a partire dal progetto australiano Shinjuku Thief, non a caso prodotto in tempi recenti proprio dalla Cold Spring. Ma la lista è lunga e va dagli In The Nursery (che potrebbero anche invidiare alcuni passaggi di quest'album) a Heimar Hilmarsson (ricordate "Island" dei Current 93?), dai Sigur Rós all'immenso maestro Philip Glass, forse il vero punto di partenza dello stesso Alex. La linea compositiva è quella, le sensazioni anche. No so dove arriverà questo precoce compositore russo, ma è evidente che la sua strada inizia da una posizione assai avanzata, laddove alcuni impiegano 20 anni di carriera per arrivarci: in pochi riescono infatti a racchiudere così tante emozioni nell'arco di soli 40 minuti. Probabilmente tra i migliori dischi pubblicati dalla Cold Spring negli ultimi anni.
Michele Viali