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Room 105

11-08-2008

FILIA IRATA

"Von Wegen"

Cover FILIA IRATA

(Curzweyhl/Masterpiece)

Time: (63:23)

Rating : 5

Diciamoci la verità: i gruppi di stampo medieval e/o folk che più interessano i fruitori della 'musica oscura' sono quelli che, pur partendo dall'importante eredità della tradizione secolare, coniugano sonorità tramandate da tempo immemore ad una vena compositiva che trasla il tutto in contesti per lo meno personali, quando non addirittura 'nuovi' come concezione (si pensi alla commistione fra beat elettronici ballabili e sonorità ancestrali propria di Qntal, Helium Vola ed altri). In questa scena il revival relativo alle sonorità folk/medieval, inteso come riproposizione di brani tradizionali, piace e conquista quando viene messo in pratica con modalità personalizzate e differenti, come hanno fatto egregiamente Estampie e Faun in più occasioni, ma la sola esecuzione di materiale tramandato dalla tradizione senza alcunché di differente dalle impostazioni originarie è un qualcosa che, almeno per chi vi scrive, si tende a relegare per lo più alle sagre paesane, magari a tema 'medievale' et similia. Questo preambolo era necessario per presentare l'opera di Filia Irata, quartetto tedesco tutto al femminile - eccezion fatta per i vari collaboratori esterni - che basa la propria carriera (siamo al terzo album) sulla riproposizione fedele di materiale tradizionale di varie parti del mondo (si va dai Balcani alla Finlandia, alla Spagna e così via...), evitando accuratamente di lanciarsi in versioni 'personalizzate' di tali traditional e preferendone la forma originaria. Niente di male in ciò, anche perché l'ensemble teutonico si dimostra affiatato e capace (e verosimilmente in patria troverà molte occasioni per esibirsi in vari contesti), ma la scelta stessa del materiale da proporre genera un clima decisamente da 'festa del Borgo' (certe tipiche danze medievali si sprecano in tal senso), e quel minimo di interpretazione personale che avrebbe reso più interessanti i 17 momenti del dischetto fa capolino solo in parte nella delicata "Der Vogelfänger I"... Il restante materiale è purtroppo ben lontano tanto dalle suggestioni folk di molti act tedeschi quanto dalle coraggiose sperimentazioni a cavallo fra elettronica ed intimismo acustico cui accennavamo prima, ed alla fine l'unica cosa che resta davvero in mente è l'inserimento in scaletta del traditional bulgaro "Dilmano Dilbero", che nei primi anni '90 Elio E Le Storie Tese portarono al successo ribattezzandolo "Pipppero"!!! E scappa inevitabilmente un sorriso canticchiandovi sopra "...più umano più vero, è un ballo sincero, e la tua estate sa di Pipppero, non senti come pompa il Pipppero?", ma una nota di simpatia involontaria è poca cosa in un disco che supera l'ora di durata e scade nel tedio... Difficile indicare dei potenziali fruitori per l'opera in esame: sia che vi piaccia il (neo)folk di Forseti, Orplid, Neutral etc., sia che amiate le sperimentazioni in senso elettronico di Qntal ed Helium Vola, sia che apprezziate certe realtà di casa Prikosnovénie, farete meglio a dare un ascolto preventivo alla proposta di Filia Irata, alla quale sarebbe decisamente meglio preferire un gioiellino nascosto come il debut degli inglesi Magicfolk, da poco recensito su queste stesse pagine e degno di tutte le attenzioni del caso.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.filia-irata.de/

http://www.curzweyhl.de/