28-01-2008
QNTAL
"VI - Translucida"
(E-Wave/Audioglobe)
Time: (58:58)
Rating : 9
Il sesto capitolo della saga dei tedeschi Qntal giunge ad un anno e mezzo dal precedente ed apprezzato "Silver Swan", in quello che è il diciassettesimo anno di vita di una formazione che ha saputo coniugare come nessun altro (eccezion fatta per i sublimi Helium Vola di Ernst Horn, mente elettronica dei Deine Lakaien che fondò proprio i Qntal assieme a Syrah e Michael Popp) la tradizione musicale del medioevo e l'elettronica. Uno stile unico ed inconfondibile che ha permesso ai Nostri di forgiare cinque album tutti di grande valore, portando il nome Qntal sino alle vette delle charts alternative tedesche. Se le caratteristiche di base del suono Qntal non sono ovviamente mutate, è l'approccio ad essere differente nella nuova fatica: stavolta la componente elettronica non è più il 'semplice' supporto tecnico che ha permesso alla band di creare qualcosa di nuovo dalla riscoperta di motivi tradizionali, bensì il fulcro stesso delle nuove composizioni, in un lavoro che si rivela inevitabilmente meno organico dei precedenti, ma non per questo meno entusiasmante. Il nuovo approccio, infatti, porta la band alla costruzione di strutture e melodie ancor più eleganti, raffinate, dirette (ma non per questo meno ricche, sebbene sicuramente meno opulente), avvolgenti e sinuose, che permettono a Syrah di esprimere tutto il proprio potenziale vocale in brani che la vedono come indiscussa protagonista (al punto che la parti corali, presenti in passato, sono state completamente rimosse). Un ruolo fondamentale nella riuscita del disco lo gioca senza dubbio la produzione, mai così nitida, corposa e cristallina in passato, ed oggi magnificata da suoni la cui elevatissima caratura appare lampante, come dimostra da subito la soffusa e crepuscolare "Sleeping", che apre l'opera nel migliore dei modi. La prima vera perla dell'album è anche la dimostrazione pratica di quanto sin qui enunciato: "Departir" è infatti un brano d'innata eleganza, sontuoso e memore dei synth sfarzosi degli anni '80, nonché capace di un refrain semplicemente squisito. Fra i momenti più alti troviamo poi la title-track (vero gioiello solennemente malinconico, giocato su di una melodia da brivido), "Worlds Of Light" (delicata carezza in cui Syrah dispensa grandi emozioni) e la conclusiva "Passacaglia", quest'ultima in bilico fra l'aria drammatica ed il requiem (benché 'passacaglia' sia il termine più appropriato per quello che non è solo un titolo, bensì una vera e propria forma musicale, qui utilizzata intenzionalmente dalla band), ma nell'economia del suono Qntal non possono ovviamente mancare le potenziali hit, che in questo caso sono rappresentate dall'incisiva e ubriacante danza medievale "Glacies", dalla formalmente perfetta "Sumer" (che vedremmo bene come primo singolo) e dalla danceable "Ludus". Degne di menzione sono anche l'avvolgente e raffinata "Ich Minne Einen Ritter", l'elegante e seducente "La Froidor" (con ancora uno splendido refrain) e l'intensa e più organica "Amorous Desir", mentre "Obscure" coniuga ritmo e melodia col potere seduttivo della sempre ottima Syrah, che anche in questa nuova fatica - sempre basandosi su dei traditional, come in ogni brano dell'opera in esame - si districa con grande naturalezza fra inglese, tedesco, latino e francese, ribadendo tanto con l'ampia gamma di soluzioni e la tecnica sopraffina quanto con l'abilità esecutiva quale sia la sua importanza all'interno dei Qntal. Un lavoro con grandi picchi e praticamente nessun episodio sotto tono, che apre ai Qntal nuove porte restando al contempo fedele all'idea fondante che sancì la genesi del gruppo stesso: sicuramente uno dei dischi da possedere e da tenere nella massima considerazione per questo 2008 che inizia, nonché nuova vetta artistica per il trio tedesco.
Roberto Alessandro Filippozzi