20-01-2008
BACIO DI TOSCA
"Der Tod Und Das Mädchen"
(Caput Medusae Records)
Time: (47:26)
Rating : 6
Anche se le similitudini sono davvero numerose e lampanti, non è del nuovo disco degli Ophelia's Dream o di quello dei Die Verbannten Kinder Evas che mi accingo a parlare, ma di una creatura che a molti dei nostri lettori sarà probabilmente sconosciuta. Dopo svariati anni di gestazione, Bacio Di Tosca, nuovo progetto della cantante tedesca Dörthe Flemming (già nota per aver prestato la propria ugola ai Charitona), è pronto a fare il proprio debutto in una scena che molto spesso ha saputo regalare al proprio pubblico proposte degne di lode. Il biglietto da visita della Nostra è questo "Der Tod Und Das Mädchen", disco da lei interamente composto ed elaborato sulla base di riferimenti musicali e lirici, più o meno nascosti, alle composizioni di Schubert ed a celebri poeti quali Heinrich Heine, Mathias Claudius e Karoline Von Günderrode, ispirazioni che denotano il chiaro intento di tributare l'era romantica tedesca e di rileggerla in una chiave ancor più lugubre ed oscura. Mentre nei corridoi della mente un'eterea fanciulla vaga disperata tra gelide lapidi, angeli di pietra e tetri cipressi per sfuggire alla nera sagoma che la insegue minacciosamente e che, inesorabilmente, finirà per accoglierla tra le sue braccia, si sprigionano dalle casse melodie prettamente neoclassiche, dalle gradazioni sulfuree ed opprimenti, che si dipanano attraverso dieci brani dalle atmosfere meste e soffocanti, oscure sinfonie che esplorano talvolta gli anfratti dell'elettronica più algida e sensuale ("Helena") e si tramutano in dolorose arie da camera ("Die Eine Klage"), o in fortuite cover, come nel caso di "Red Water", originariamente firmata Type O Negative, posta in apertura. La maestosa voce della Flemming, mezzosoprano lirico, regolarmente scortata da austeri campionamenti d'archi ed altri strumenti classici, ci accompagna lungo il doloroso cammino della protagonista, fino all'incontro con la Morte ed al suo trapasso. Non è però tutt'oro quello che luccica: la qualità del cantato risente infatti di deficit nell'interpretazione che spesso tolgono ai brani il pathos necessario, e, per quanto ci riguarda, non è davvero possibile tollerare una simile produzione, oltremodo scarna ed amatoriale, nonché colpevole dell'affossamento generale della tracklist in un ovattato e dispersivo effluvio di suoni. Da ora in poi, rendere più coinvolgenti ed intimi gli arrangiamenti, magari avvalendosi dell'operato di veri musicisti classici, e lavorare al meglio sulle colorazioni della voce dovranno essere delle priorità assolute per la Flemming: solo in questo modo la bella cantante potrà salvarsi dal baratro del dimenticatoio che, con un debutto così traballante, le si prospetta davanti. Il primo titubante passo è stato fatto, ma adesso urge una seria rimboccata di maniche: con un esordio dobbiamo essere clementi, ma stiamo già attendendo al varco Bacio Di Tosca e la sua prossima prova in studio.
Marco Belafatti
http://www.caput-medusae-records.de