15-10-2020
VV.AA.
"The Forme To The Fynisment Foldes Ful Selden - Dark Britannica IV"
(Cold Spring)
Time: CD 1 (79:00); CD 2 (79:08)
Rating : 7.5
Il ciclo di compilation della Cold Spring sulla scena dark-folk britannica, inaugurato tredici anni or sono con la prima uscita "John Barleycorn Reborn", si chiude con questo quarto ed ultimo capitolo della serie, come da tradizione in doppio CD completo di esaustivo booklet. Come rammentano le note ufficiali, il tema ricorrente di queste gustose raccolte ha sempre ruotato attorno alla natura ciclica del tempo e delle stagioni, nonché al rapporto dell'uomo con l'ambiente naturale, con ripetuti riferimenti a quel John Barleycorn che è la personificazione della mietitura. Una visione artistica che nel corso di cinque uscite (contando anche l'appendice "John Barleycorn Reborn: Rebirth", inizialmente pensata solo per il formato download e poi diventata la seconda parte della prima compilation) ha raccolto un totale di oltre 150 brani, fornendo un ampio e completo compendio della scena folk inglese a tinte scure, fra una manciata di nomi cari a queste pagine (Andrew King, Sieben, Sol Invictus, While Angels Watch, etc.) ed una moltitudine di act meno noti presso il pubblico dark-oriented, coprendo l'intero spettro delle sonorità folkloriche d'Albione, dalle interpretazioni più tradizionali a quelle più cantautorali, sino alle derive più oscure e "psych". Nei suoi quasi 160 minuti complessivi, quest'ultimo capitolo mette assieme ben 32 brani per altrettanti artisti, con un buon inedito esclusivo - "Lammas Dance" - a firma Peter Ulrich (ex Dead Can Dance) quale ciliegina sulla torta e con un livello medio sempre più che soddisfacente. Fra l'ampia mole di materiale c'è veramente roba per tutti i gusti, e fra i numerosi partecipanti - non tutti abitualmente dediti a sonorità folk - meritano una menzione speciale act quali Winterfylleth, Sol-De-Muerte, C J Mann & Becky Sharp, Thornland, Peleser, Brocc, Venereum Arvum, Coma Wall ed Ignis Astrifer, mentre i gioiellini nascosti dei rispettivi dischetti vanno identificati nella delicata "Ailein Duinn" di Perkelt e nella sublime "Rabbit Eyes" di Jo Beth Young. Un ciclo di compilation da collezionare - incluso questo capitolo finale, ovviamente - per chiunque si dica amante del suono folk, e soprattutto per coloro i quali desiderano andare alle radici della tradizione musicale folklorica britannica.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://coldspring.bandcamp.com/