26-05-2017
NYTT LAND
"Fimbulvinter"
(Cold Spring)
Time: CD (64:33)
Rating : 7.5
La titolata Cold Spring offre ai Nytt Land, quintetto russo dedito anima e corpo alla musica rituale e tradizionale Nordica, l'occasione di presentare ad un pubblico più vasto la propria mirabile proposta artistica. Più volte affiancati ai ben noti Wardruna (con cui recentemente hanno anche intrapreso un tour), i Nostri hanno saputo andare oltre il folk-rock del passato per dedicarsi completamente ad un suono che si ispira in tutto e per tutto alla tradizione Nordica, utilizzando non soltanto strumenti originali costruiti a mano, ma anche le versioni antiche di lingue come l'islandese ed il norvegese, oltre a svariati passaggi dell'Edda poetica impiegati per i testi. Un'encomiabile dedizione da parte di musicisti ben preparati che, seppur nati al di fuori delle terre scandinave, hanno saputo ricercare e cogliere lo spirito che animava quella specifica area geografica in quel preciso arco temporale, superando con le proprie abilità il mero intento ripropositivo. Un suono permeato da un sostrato oscuro sempre presente, fra samples naturalistici e ambientazioni nebbiose, fondato su strumenti quali talharpa, lira, flauti, percussioni, corni e scacciapensieri, capace di evocare con piena efficacia un tempo e un luogo ormai perduti, il cui fascino immortale continua però a sedurre quegli animi che ancora sognano un mondo diverso da quello 'moderno' e che non esiterebbero un solo istante se solo potessero scegliere tra quel passato e l'insano presente dei giorni nostri. Il canto di Natalya Pakhalenko, ora magnetico, ora più salmodiante, si mescola ad un throat singing impiegato - e ben padroneggiato - per illustrare l'avvento delle forze del chaos (come specificano le note ufficiali), in un quadro sonoro che trasuda misticismo sin dall'iniziale "Daudi Balder". Se percussioni e scacciapensieri sono praticamente sempre sugli scudi, il flauto interviene invece dove ce n'è più bisogno, esaltando momenti quali "Ár Var Alda", la più melodiosa "Hittusk Æsir" (che piace per la sua natura di antica danza) e "The Last War" (una delle due bonus-track, ripresa dal singolo omonimo assieme alla più placida e luminosa "Winter Day"). Fra tanta credibile magnificenza tradizionale colpisce "Bródurbana Sínum", che nei suoi otto minuti esibisce arrangiamenti eccelsi e finanche un'inattesa fiammata metal egregiamente contestualizzata. Un lavoro completo e ricco di spunti per un act che ha saputo crescere velocemente ("Fimbulvinter", racchiuso in un pregiato digipack a sei pannelli, è infatti il quarto album in soli due anni), meritando ampiamente l'accostamento ad un nome ormai imprescindibile per gli amanti del folk rituale ed arcaico come Wardruna.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://nyttland.bandcamp.com/