03-08-2016
SOMNARE
"Bellum Esse"
(Lichterklang)
Time: CD (43:29)
Rating : 7.5
Esce per la tedesca Lichterklang l'album d'esordio dei Somnare, duo madrileno creato nel 2013 da musicisti d'esperienza come la violoncellista Pilar Molina (Aura Noctis, Aeldaborn) ed il bassista DP Rey (Wrong, The YTriple Corporation, Neverdie). "Bellum Esse" ha profonde radici in quel neoclassicismo già caro alle Aura Noctis, a testimonianza di come il background di Pilar sia stato il punto di partenza per sviluppare il percorso artistico di Somnare, ma poggia con forza anche sulla possanza ritmica del suono marziale. Guidate dai temi ricorrenti del violoncello e dalla voce carica di dolente lirismo di Pilar (con pochi sparuti contributi vocali da parte di DP Rey, che sull'album suona il contrabbasso), nonché dall'impatto - epico e imperioso, ma non minaccioso e belligerante - delle percussioni, le otto tracce dell'opera denotano grande compattezza e chiarezza d'intenti, ed anche se certe soluzioni tendono a ripetersi nel songwriting del duo, la sovrabbondanza di pathos garantisce che l'ascolto non risulti mai pesante. "Ruhig" svela subito tratti epici fra vocalizzi di pregio e suoni suggestivi, laddove la title-track sviluppa maggior tensione e "Passages Of Melancholy" enfatizza il lato squisitamente drammatico della scrittura. È "Desertum Infinitus" ad imporsi fra i momenti migliori dell'opera col suo piglio sontuoso e solenne, pur rimanendo aderente ad un'emotività dolente; bene anche la più cupa "Humanitatis Dormit", la tonante "The Earth Slave" e la passionale "Ego", mentre una maggior pacatezza permea la misurata marzialità dell'atto finale "The Sun Carved My Tears". "Bellum Esse" è un primo passo ben congegnato da parte di un progetto con una chiara visione d'insieme ed una precisa idea del percorso da intraprendere, nonché un lavoro in grado di far risaltare le notevoli qualità dei suoi protagonisti, in un contesto sonoro potenzialmente capace di coinvolgere sia i puristi delle sonorità sinfoniche che i seguaci del suono marziale. Esordio di spessore per un nuovo act da seguire con la dovuta attenzione. Pregevole la grafica dell'ampio booklet incluso nell'edizione standard in jewel-case (270 gli esemplari prodotti), ma il consiglio è di sbrigarsi e recuperare una delle 30 copie numerate a mano del lussuoso box in metallo, contenente vari gadget ed un bonus-CDr.
Roberto Alessandro Filippozzi