23-06-2016
SCHATTENSPIEL
"R/Evolution"
(Lichterklang)
Time: CD (58:29)
Rating : 7
Dopo una fitta attività discografica tra il 2010 ed il 2013, il progetto creato da Sven Phalanx si è preso stavolta più tempo per tornare col nuovo full-length, che infatti giunge a più di due anni dal precedente "Aus Dem Dunkel...". Col nuovo assetto a tre, che vede entrare in formazione la singer Miss Kitty (in precedenza il collega ed amico Lionel Verney, noto per il monicker Verney 1826, era divenuto il degno sodale di Sven), l'act tedesco prosegue nel suo cammino basato sulle suggestioni neoclassiche, mantenendo il suono aderente ad una marzialità di più ampio raggio rispetto ai canoni del settore, col consueto corredo di voci e samples a completare il quadro. Permane l'aspetto collaborativo del progetto, che infatti coopera in fase di scrittura con act quali Jörvallr, Barbarossa Umtrunk, The Victim's Ball etc., prendendosi licenze d'ispirazione anche altrove. La matrice sinfonica è sempre la base di partenza per sviluppare i vari brani, i quali vengono poi completati con voci, ritmiche e campionamenti per catturare quel pathos che contraddistingue il songwriting di Schattenspiel. Come di consueto la carne al fuoco è molta, e in scaletta non mancano momenti degni di nota: anzitutto quei frangenti dove Sven, Lionel e Miss Kitty intrecciano le proprie voci con buoni risultati, ossia la dolente "Letzte Vision", la drammatica "Shadows Of The Past" e la più 'luminosa' e piano-based "The Letters Of Verdun", e poi quei passaggi dove l'austerità prende il sopravvento ("La Ultima Defensa" ed il bell'atto finale "Mondlicht (Ein Hörspiel)"), anche se il vero picco dell'opera è senza dubbio la scura e misteriosa "Himmelfahrtskommando II", capace di punte di severa durezza. Le orchestrazioni sintetizzate si legano all'intelaiatura generata da battiti e basso cercando vie differenti, ed alla fine l'act teutonico trova sempre la strada per superare almeno in parte i dettami di certa marzialità sinfonica, lavorando con molta attenzione sui temi melodici per catturare il necessario pathos. Un nome che negli anni ha acquisito un peso considerevole, anche stavolta fautore di una prova degna d'attenzione. Edizione standard di 275 copie nello spartano jewel-case, cui si aggiungono le 25 numerate a mano della versione box in metallo con adesivo e bonus-EP in CDr.
Roberto Alessandro Filippozzi