01-02-2016
CATHERINE DUC
"Voyager"
(MG Music/The Orchard)
Time: CD (39:46)
Rating : 7
Sebbene non sia certo rimasta con le mani in mano, all'autrice australiana di origini vietnamite ci sono voluti ben 10 anni per dare finalmente un seguito all'album d'esordio "Visions And Dreams". Nel mezzo un singolo digitale ed un buon numero di riconoscimenti internazionali fra new age, world music ed altri filoni dai confini labili, ma l'attesa era tutta rivolta al nuovo album, col quale Catherine si auspica di approdare alle nomination per la categoria 'best new age album' dei prossimi Grammy Awards. In questo secondo capitolo la Duc, sempre ammaliata dalle sonorità di Enigma, Enya, Deep Forest e Corrs, ci conduce in un viaggio musicale attraverso Irlanda, Europa dell'Est, Asia, Medio Oriente e Caraibi, oltre che indietro nel tempo al Medioevo, mantenendo un piacevole sostrato di elettronica downtempo ma sviluppando un discorso strumentale molto più organico (reso possibile dagli ospiti coinvolti, su tutti Ian Cameron con gli strumenti a corde), mostrando di aver saputo crescere ad ogni livello grazie all'esperienza maturata lavorando con fior di professionisti negli anni. Non sbagliavano le indiscrezioni della vigilia che volevano un lavoro più celtico, come sembrano voler subito chiarire il traditional gaelico d'apertura "Owen's Boat" e la seguente "Inishowen Dawn", ma al fianco di altri motivi tradizionali riarrangiati dalla Duc ("Black Is The Colour" e "Seallaibh Curraigh Eòghainn", unici momenti ospitanti la buona prova vocale della Nostra) vi è di più, ed a sottolinearlo con maggior forza sono "Once", dotata di un bel taglio medievale, "Antilles", dove è la chitarra acustica a dettare il passo fra buone effusioni strumentali, e "The Seventh Chamber", quasi marziale nei suoi tratti scuri ed austeri. Tutto questo ed altro ancora in un lavoro più vario, completo e globalmente curato rispetto al suo predecessore, ed anche se non si può ancora parlare di vero e proprio 'cambio di passo' nel songwriting di Catherine, senza dubbio si può plaudire ad un percorso che sta dando pian piano i suoi frutti.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://myspace.com/catherineduc