20-12-2015
LEOPARD FLOWERS
"Isa"
(Kristallwald Tonträger)
Time: CD/VIN 7 poll. (06:55)
Rating : 7.5
Leopard Flowers è un giovane ma promettente solo-project proveniente dai dintorni di Odenwald (Germania) e condotto dal polistrumentista Holger Gramlich, il quale ha appositamente creato il marchio Kristallwald Tonträger per curare le proprie uscite discografiche. All'esordio nel maggio del 2013 con l'album "Autumn Glades Of Everlasting Peace" (realizzato in 135 copie numerate a mano in formato digipack), Holger aveva subito messo in chiaro quali fossero le sue aree sonore di appartenenza, sciorinando una formula a cavallo tra la malinconica dolcezza acustica - guidata dalla chitarra - e gli ariosi afflati atmosferici dei synth. Una formula strutturalmente ai confini di certa new age ma col cuore rivolto al lato oscuro del folk, tanto semplice e diretta nelle sue forme quanto efficace nel delineare gli umori ricercati. Niente parti cantate, ma solo Holger alle prese con chitarra, basso e synth (oltre che artefice di tutti i processi della produzione), coi quali comunica sotto forma di canzoni in modo intimo e sincero. Passati ormai più di due anni, finalmente nuovi segnali di vita arrivano da "Isa", piccola uscita (solo due tracce) realizzata però in grande stile: una superba confezione in formato 7" apribile contenente sia il vinile (bianco) che la versione in CD dei medesimi brani, oltre a tre belle cartoline che si sposano alla perfezione col mirabile e comunicativo artwork dipinto esclusivamente per l'occasione, per un totale di 200 copie numerate a mano. Due soli brani sono certo pochi per tirare conclusioni definitive, ma nei sette minuti scarsi di "Isa" si avverte già una chiara rifinitura del suono del debut, oggi reso e catturato in maniera più limpida ed efficace. La formula non cambia, anche se si avverte una maggiore forza espressiva, in parallelo alla cura riposta negli arrangiamenti: "Everwood" poggia saldamente sulla consueta semplicità della parte acustica, coi synth ad ammantare le corde per consolidare un pathos sempre ben presente, ed allo stesso modo la più malinconica "Valkyrja" cresce d'intensità quando la controparte 'sintetica' arriva a dare supporto in tutta la sua ariosità. Tutti segnali positivi da parte di un progetto che vuole crescere passo dopo passo, e che ha lo spirito giusto per riuscire nell'impresa: se questa verrà compiuta ampliando la gamma degli strumenti, oppure aggiungendo delle voci (magari invitando ospiti ad hoc), sarà interessante scoprirlo a tempo debito. Non tentennino i potenziali estimatori, e non soltanto per la bellezza della confezione.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://leopardflowers.bandcamp.com/