02-06-2015
JOY SHANNON AND THE BEAUTY MARKS
"Mo Anam Cara"
(Triple Goddess Records)
Time: (40:40)
Rating : 8.5
Fu nell'estate del 2013 che facemmo la piacevolissima conoscenza con l'arte di Joy Shannon e della sua band The Beauty Marks, allorquando ci giunse come graditissima sorpresa il meraviglioso album "The Oracle"... Fra noi ed il sublime 'celtic pagan folk' interamente composto dalla capace e talentuosa artista californiana fu amore al primo ascolto, ed è quindi con grande piacere che ci accingiamo ad occuparci di "Mo Anam Cara", nuovo album e sesta release complessiva del progetto, edita da quella Triple Goddess Records appositamente creata dalla stessa Joy per fissare su supporto fisico il lato musicale e canoro della sua splendida poliedricità artistica. Edito in un pregevole cardboard apribile, "Mo Anam Cara" è un lavoro basato sull'antico calendario celtico, con una canzone per ogni festività ispirata dalla mitologia relativa ad ogni preciso periodo dell'anno. L'album è inoltre dedicato a tutte le persone perseguitate e condannate nel corso della storia perché bollate come 'eretici' o 'streghe', così come agli animali abusati in virtù di mere superstizioni. Concetti importanti che si traducono in un songwriting ben coeso, strumentalmente molto fine, dove alle note dell'arpa e alla stupenda voce della Shannon bastano tenui arrangiamenti di violoncello, chitarra e qualche aiuto ai cori per completare un quadro che si colora di tutte le sfumature necessarie a catturare in pieno quel sentimento dolente che si respira a più riprese. Dolore e tristezza attraversano l'animo stesso di brani come "The Winds Of Hel", "The Fires Of Beltaine" o una "Samhain" capace di farsi via via più oscura e misteriosa, anche grazie a quei riverberi distorti sfruttati sagacemente qua e là nei momenti da sottolineare con cupa enfasi. Ma anche stavolta nelle canzoni vi è anzitutto passione a profusione, quella che una persona straordinaria come Joy riesce ad infondere in ogni suo gesto, come testimoniano in particolare il dolce e innamorato canto di "Midwinter Ghost", il melodioso pathos di "Imbolc - Invocation To Brighid", la radiosa dolcezza di "Ostara - Blodeuwedd" e la tensione drammatica della conclusiva "Mabon - Airmid, Bring Back The Dead". "Midsummer Witch Hunt", lanciata dallo splendido videoclip già in rete da tempo, è un gioiello di umori scuri e legittimo rancore, seguito a ruota da un'altra grande song come "Lughnasadh - Maewe, The One Who Intoxicates", dove la sublime ugola della Nostra guida temi realmente ammalianti, mentre "Finduilas", con la sua dolce carica passionale, riporta a quel suono meravigliosamente celtico tanto caro al progetto. La bellezza di "Mo Anam Cara" sta proprio nella sua coesione, nel non imporre uno o due diamanti sopra al resto, quanto piuttosto nel configurare un perfetto diadema che non sarebbe uguale senza anche una sola delle sue dieci pietre preziose. Se queste sono le vostre sonorità, non vi è davvero alcuna ragione per esitare o tentennare: questa è Arte da amare, perché fatta col cuore e con una purezza d'animo troppo rara per non bearsene.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.joyshannonandthebeautymarks.com/
http://triplegoddessrecords.com/