04-11-2014
VEDAN KOLOD
"Gorodische"
(Slavic Sunrise)
Time: (42:03)
Rating : 7.5
Creato nella gelida Siberia da Tatiana e Valery Naryshkin nel 2005, il progetto Vedan Kolod (trio di cantanti e polistrumentisti/e che si completa con Daryana Antipova) ha sempre avuto intenzioni molto chiare: promulgare la cultura musicale della Russia antica e medievale, quando la musica strumentale era strettamente connessa alla tradizione vocale. Il repertorio della band - che dal 2005 al 2011 ha già realizzato cinque album - comprende brani originali basati sull'antica lingua russa, autentiche folk-song del popolo siberiano e miti e leggende della Russia occidentale arrangiati/e ad hoc da Tatiana, per un suono che gli stessi protagonisti definiscono 'acoustic world music'. Ci sono voluti tre anni per dare un seguito a "Slovo O Polku Igoreve", disco che vide la band tornare a suoni e strutture più tradizionali e tipicamente folk dopo le geometrie più eclettiche e 'contaminate' del precedente capitolo, e il nuovo "Gorodische" (termine riferito ad antiche fortificazioni medievali) non poteva che esserne il degno successore, proseguendo nel solco tracciato sin dagli albori del progetto. Le arcaiche sonorità della Russia antica vengono ancora una volta padroneggiate al meglio da una band che negli anni ha svolto un encomiabile lavoro di recupero di un'intera tradizione musicale (Valery è anche restauratore di antichi e rari strumenti slavi), e basta fermarsi un secondo a guardare come interi retaggi culturali stiano pian piano scomparendo sotto i colpi di una globalizzazione dissennata per capire l'importanza di un simile impegno artistico (che i Nostri portano avanti fino in fondo, vestiario compreso). Le dieci canzoni di questa sesta fatica - completa di un bellissimo booklet illustrato - mostrano una volta in più quale sia la maestria del trio nell'intrecciare un'affascinante rete di strumenti acustici - fra cui il flauto e vari tipi di percussioni - con quelle vocalizzazioni corali tipiche dell'Est europeo che hanno in sé il respiro della Tradizione. Dalla melodiosa e fiabesca "Harvest" alla più dolce e malinconica "Woe", dall'incedere ipnotico di "Wheel" all'ossessiva danza di "Shrovetide", passando per il picco "Wreath" la cui intensità rapisce i sensi, l'ennesima full-immersion nella tradizione musicale dell'antica Russia viene garantita con la credibilità che i Nostri hanno mostrato sin dagli esordi. Ovvio che per apprezzare un progetto simile bisogna anzitutto gradire in linea di massima le sonorità folk del profondo Est europeo, ma se la vostra sensibilità di ascoltatori ve lo permette, non precludetevi il piacere di ascoltare una band che sta svolgendo (anche con l'aiuto del crowdfunding) un lavoro davvero prezioso e importante, e che nel proprio settore è probabilmente la massima garanzia su cui si possa contare.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/VedanKolod