27-09-2014
BRAZEN SERPENT
"Perditions Call To Prayer"
(Bunkier Productions)
Time: (37:22)
Rating : 7.5
La recente ed ottima compilation di casa Bunkier "Songs From The Bunker II", oltre ad averci deliziati per la qualità dei suoi contenuti, è servita per scoprire diversi esordienti destinati a ben figurare nell'imminente futuro, a partire dal misterioso progetto Brazen Serpent di Vancouver, che proprio in quell'occasione ci ha favorevolmente impressionati con una traccia esclusiva. Ora, sempre per l'attenta label polacca, arriva l'album d'esordio: sette tracce che ben sintetizzano lo stile e l'ispirazione dell'act canadese, tra ombroso dark-folk, effusioni ritual/ambientali e spunti sacrali dal taglio liturgico e dal sapore devozionale. Quello di Brazen Serpent è un suono profondamente evocativo, come si intuisce subito con l'iniziale title-track, tipicamente rituale nel suo incedere; il lato dark-folk prevale nelle strutture dell'album con momenti quali "Sanctus Sanguis Sanctus", l'intensa "The Luciform" (dove samples gregoriani corali compaiono al fianco di vocals che germinano nell'ombra), la mesta "Befallen" (che sfrutta i medesimi campionamenti, anche questi di cori gregoriani, che fecero la fortuna degli Enigma dell'immortale hit "Sadeness" a inizio anni '90) ed una "Silencing Aeons" in grado di spostare l'orbita verso pregevoli vocalizzi di stampo tuvano. Nel mezzo solo la lugubre ed inquietante materia dark ambient ben plasmata in "Vacuous Cyclone", mentre la conclusiva "Imperishable Emptiness" è un efficace momento di magick melodica scandito dai colpi dei tamburi. Un lavoro ben strutturato che, in meno di 40 minuti, riesce sia ad evidenziare a dovere le prerogative di Brazen Serpent, sia ad ingolosire l'ascoltatore con un songwriting di livello, dando la netta impressione che questo sia solo l'inizio e che prove ancor più brillanti attendano il progetto canadese. Se a ciò aggiungiamo un concept esoterico/luciferino sviluppato in maniera non pretenziosa e con un certo buon gusto, non solo a livello iconografico, va da sé che varrà la pena seguire con attenzione le mosse future di questo act, cominciando ad apprezzarne le qualità già da ora con questo notevole esordio.
Roberto Alessandro Filippozzi
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