19-06-2013
STRYDWOLF
"Aus Alter Zeit"
(SkullLine)
Time: (45:16)
Rating : 7
Gli Strydwolf, duo olandese attivo ormai dal 2009 e forte di una lunga lista di pubblicazioni, si presentano come neofolkers di quarta generazione (o forse quinta), seguaci del filone germanico più tradizionalista capitanato da gente come Forseti e Sonne Hagal, piuttosto che della prima ondata anglosassone di matrice esoterica. "Aus Alter Zeit" è un album chiave nella carriera della band, considerati i tanti ospiti presenti e le molteplici versioni che la label tedesca SkullLine, vera mentore del progetto, ha messo a punto (oltre alla versione standard, limitata a 375 esemplari, ne circolano altre due dotate di CD aggiuntivo, gadgets e box). La struttura dei brani è lineare e classica, basata su giri malinconici di chitarra acustica che vengono arrangiati soprattutto da temi di fisarmonica e da qualche rifinitura orchestrale costruita con mezzi elettronici; sullo sfondo agiscono spesso tamburi tradizionali e percussioni essenziali dal retrogusto marziale, mentre in sovrimpressione troviamo una voce cupa e bassa a cantare i tipici temi del genere in lingua tedesca, olandese o inglese. È sempre viva anche una certa attenzione per le strutture folk tradizionali, a cui viene unito lo spirito acustico underground in un mix che gli esperti del genere conoscono bene, e che sembra ricordare a tratti anche band italiane come Egida Aurea. Tra i pezzi realizzati in collaborazione con altri nomi del settore svettano le tonalità alpestri a base di cornamuse e fiati della title-track, a cui partecipano gli Hou En Trou, le pieghe bucoliche firmate Falkenstein in "Die Wiese Schäumt" e gli immancabili temi guerreschi con trombe e ritmiche marziali forniti nella traccia "Darkness" da N2 ItinitI e J1 Statik, meglio noti nelle vesti di Gnomonclast (e Luftwaffe). Il resto del disco è dominato da una felice uniformità percorsa da citazioni tematiche e sonore (dal componimento "Wir Rufen Deine Wölfe" di Friedrich Hielscher, su cui si basa l'omonimo pezzo, alla marcia elettronica di "For No Reason" presa a prestito da "Hail - The White Grain" dei Death In June), utili a dare una collocazione ben definita all'opera, figlia legittima e sana di una corrente musicale ancora capace di dare emozioni, almeno finché ci saranno band che, come Strydwolf, ne sapranno ripercorrere le caratteristiche di sempre con gusto e semplicità.
Michele Viali