17-04-2013
THE DAY OF THE ANTLER
"A Call To Greatness"
(Castellum Stoufenburc)
Time: (40:53)
Rating : 7
Forse a qualche attento esploratore dei meandri delle aree musicali grigio/brune era capitato di imbattersi in questo progetto guidato dal finlandese Jani Hellén (Sonic Temple Assassins, Ydintalvi), che nel 2009 rilasciava nel solo formato download un paio di brevi compendi di quanto fatto dal 2004 ad allora, quando il sound aderiva maggiormente - stando a quanto si legge - a coordinate sonore di stampo dark ambient e noise/power-electro... L'inattesa svolta si era avuta poi nel 2011, quando l'act aveva rilasciato una release ambiziosa e particolare come il CDr 3" "A Call To Greatness", pubblicato in sole 50 copie da un'etichetta di nicchia come la Faunasabbatha: il suono era mutato verso toni prettamente neofolk, ed anziché brani originali la proposta riguardava riletture ad hoc di classici del metal più battagliero degli 80s, con cover di Iron Maiden, Saxon e Manowar. Una scelta ardita e curiosa che aveva avuto tutto sommato esiti positivi ed interessanti, specie per la lungimiranza dimostrata nel traslare quei brani in una veste diversa e per molti versi più adatta ai temi lirici originari, poiché spogliata in toto delle risibili pose da 'moderni e viveur (pseudo)vichinghi in Harley Davidson' come recita il copione degli yankee Manowar. L'ottima Castellum Stoufenburc appronta oggi una gradita e sontuosa ristampa ampliata di quel lavoro (si passa dai sei brani originari ai nove attuali), sempre nel formato CDr ma completa di una pregiata confezione in carta ripiegata, con tanto di spilla e fascetta di chiusura, per un totale di 100 esemplari numerati a mano. Chitarre acustiche, percussioni dai toni marziali ed una buona coralità vocale sono alla base delle riletture di questi grandi classici del metal: l'apertura è destinata ancora a "Flash Of The Blade" degli Iron Maiden, omaggiati in questa nuova versione con un altro splendido brano tratto dal sontuoso "Powerslave", ossia "The Duellists", anch'esso ben interpretato. I toni sono ovviamente più epici e meno enfatici/vigorosi, e non poteva essere altrimenti: così è anche per le varie cover dei 'defenders' per eccellenza (sin oltre il ridicolo, specie negli ultimi anni) Manowar, omaggiati per ben cinque volte in questa versione ampliata, anche con due momenti esclusivamente pianistici quali "Master Of Revenge" e "Mountains", sebbene il frangente più riuscito sia la conclusiva rilettura del classico "Battle Hymn", in cui gli arrangiamenti risultano più potenti e completi. In questa ristampa trova spazio anche una cover dei Wishbone Ash, segnatamente "Warrior/Throw Down The Sword", che risulta l'episodio più aderente ad una certa marzialità che emerge a più riprese. Un'idea stuzzicante come questa ha il potenziale per ingolosire, oltre ai seguaci del neofolk, anche i 'defenders' meno oltranzisti (merce rarissima), e tutto sommato risulta godibile e ben congegnata, ma se questa sarà la strada che l'act finnico intenderà percorrere anche in futuro, sarà necessario portare al livello superiore non soltanto la produzione (che necessita di maggior potenza e nitidezza), ma anche la perizia esecutiva e la ricchezza degli arrangiamenti, magari coinvolgendo più musicisti in fase di realizzazione.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.castellum-stoufenburc.de/