07-02-2013
ELIN KÅVEN
"Máizan Thaw"
(DAT o/s)
Time: (42:51)
Rating : 8
Siamo soliti chiamarli 'lapponi', ma i discendenti diretti di una precisa area all'estremo Nord della Scandinavia chiamata Sápmi, che abbraccia Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, rivendicano le loro origini di autentici indigeni scandinavi noti come 'Sami'. Il riconoscimento di questa popolazione di antichissime origini ed il suo diritto all'autodeterminazione hanno portato finanche alla creazione di parlamenti Sami (almeno nelle tre grandi nazioni scandinave, ma non ancora in Russia), oltre che ad un attento recupero del proprio inestimabile patrimonio culturale e storico da parte delle istituzioni locali. Premessa geopolitica inevitabile, perché per presentarvi l'arte di Elin Kåven non possiamo prescindere dal suo essere una Sami, poiché tale appartenenza permea ogni aspetto del suo essere artista, che sia attraverso la musica (i suoi testi sono rigorosamente scritti in uno dei dialetti Sami, che la Nostra ha voluto legare alle sue creazioni per non perdere contatto con le sue origini una volta mossasi dalla natia Kárásjohka verso aree più rurali della Norvegia) oppure per mezzo della danza (la bella singer è una rinomata performer di balli tribal-fusion, oltre che una decoratrice), altra sua grande passione. Il legame con la propria terra è fortissimo per i Sami, ed Elin lo evidenzia in pieno, meritandosi fino in fondo la denominazione di 'fata artica' che qualche saggio ha inteso usare per descriverne l'indole artistica. Partita nel 2005 con l'EP "Lahka" e tornata poi nel 2009 col primo album completo "Jiknon Musihkka/Frozen Music", fra il 2011 e lo scorso anno Elin ha realizzato due singoli apripista ed il DVD "Jiknon Musihkka/Frozen Music - Live", e proprio sul finire del 2012 è tornata sul mercato con l'atteso secondo album "Máizan Thaw", splendidamente confezionato nel pregevole digipak completo di libretto. Profondamente ispirata dalle proprie origini e tradizioni, la 'fata artica' ci regala - opportunamente coadiuvata da un capace team di musicisti, con in cima lo strumentista e produttore Juhani Silvola - un'opera che, nonostante quelle commistioni moderne che una mentalità aperta sa sfruttare a proprio vantaggio, mantiene forte lo spirito di una terra che vive ancora in armonia con la Natura, conservando inoltre quell'indole tipicamente scandinava nel muoversi con sentimento fra le nevi e i ghiacci del profondo Nord, sebbene un timido Sole cominci a scioglierli... Nonostante il crescente interesse nei suoi confronti da più parti, vista la grande trasversalità della sua proposta, la Nostra non si lascia tentare da velleità commerciali (ampiamente possibili a quelle latitudini) e realizza assieme ai suoi collaboratori un'opera che parla un linguaggio dolce ed intimo (memore delle prime uscite soliste di una collega blasonata come Kari Rueslåtten), concedendo poco ai momenti più accesi. Già dall'opener "Ulda Allures" i toni sono lievi e fiabeschi, e non è da meno il singolo "Dream Of Fortune", placido e passionale, a tratti mosso da un bel beat moderato e capace di porre in evidenza accenti e cadenze del dialetto usato (in questa sede utilizziamo i titoli in inglese, riportati a fianco degli originali sulla confezione). È l'altro singolo "Heartlight" a legarsi all'arte corporea di Elin: una vorticosa danza folk travolgente ed irresistibile, innescata da un groove a dir poco letale. Bisogna però arrivare alla sesta traccia, la suggestiva "Night Treasure", per trovare l'unico altro momento dall'intenso piglio ballabile, perché il resto dell'opera presenta toni delicati e intimi come raramente capita di udire: ne sono i migliori esempi possibili gioielli come la soffusa e dolente "Tears From The Heart", la dolcissima carezza "If You Agree", la dimessa "Quicksand" e soprattutto la perla finale "Beautiful Place", magnetica ed impalpabile, prima che i suoi quasi nove minuti si animino di epici tratti squisitamente nordici. "Follow The Light", notturna e suadente, completa il quadro di un lavoro che evidenzia tanto il grande talento quanto la profonda passione veicolata nella creazione artistica di Elin, cantante e performer dalle innegabili abilità che, coltivando il proprio estro a tutto tondo e la sua bella ed appassionata voce (e continuando a lavorare con questi ottimi musicisti, che garantiscono grande qualità sia negli arrangiamenti che in fase d'esecuzione), potrà regalarci splendide cose ed ambire a traguardi sempre più alti: in fondo, la sua zona è proprio quella dove nelle classifiche si trova quella Anneli Drecker (Bel Canto) che di certo non ha mancato di ispirarla nel suo ammirevole percorso artistico. Vale decisamente la pena di seguire la 'vita interiore di una ragazza Sami nella città', come recita il manifesto programmatico della bella e brava Elin: una graditissima rivelazione.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.facebook.com/arcticfairy