27-06-2012
JÄNNERWEIN
"Nach Der Sehnsucht"
(Rainberg)
Time: (50:58)
Rating : 7.5
Avevamo avuto l'onore di presentarvi la band austriaca Jännerwein già quattro anni fa, quando uscì il loro album d'esordio "Abendläuten" per la Heimatfolk, sub-label della Steinklang Industries. Con lo stesso piacere di allora torniamo a parlare di questo progetto in occasione del secondo lavoro "Nach Der Sehnsucht", uscito lo scorso ottobre 2011 per la loro personale etichetta Rainberg. Nei tredici brani del disco si avverte la volontà di superare lo stereotipo neofolk, inglobandolo e arricchendolo di spunti diversi: da un lato rimane evidente la somiglianza stilistica con il filone germanico, ed in particolare con nomi come Forseti e Sonne Hagal, dall'altro si vanno a recuperare sentori del passato, toni che rimandano a tradizioni locali ed al retroterra alpino della band, costruendo un sound ur-folk a tratti accostabile a quello di gente come Sturmpercht e Fräkmündt, pur mantenendo una forte distanza dalle varianti giocoso-goliardiche tipiche di questi gruppi. Se l'inserimento di una strumentazione singolare (cornamuse, flauti, fisarmoniche) mette in mostra l'aspetto rurale del progetto, l'aggiunta di arrangiamenti di archi ne evidenzia il lato neoclassico e cameristico in pezzi che ricordano la poeticità dei Sol Invictus degli anni '90 ("My Prime Of Youth", "Daran Haben Wir Die Liebe Erkannt"). Svettano inoltre alcune soluzioni più minimali, basate su scarni giri di chitarra acustica e voce stentorea con esiti che accostano l'essenzialità del neofolk ad un cantautorato anni '70. L'eco di un'ancestrale marzialità, segno distintivo di tanti act recenti, permane soprattutto nelle voci e nelle percussioni ("Blühen & Vergehn") ad indicare un filo conduttore con il genere di riferimento, ma anche ad arricchire la rosa di arrangiamenti esibita dal quartetto austriaco. A far funzionare ottimamente il meccanismo sono soprattutto le melodie sempre ispirate e pregne di malinconia, vero asse portante di tutto il CD. Le tematiche, cantate rigorosamente in tedesco (ad eccezione di un pezzo interpretato dal leader di Die Weisse Rose Thomas Bøyden), guardano all'interiorità e alla profondità dell'essere umano senza lasciarsi andare ai luoghi comuni dell'underground oscuro. Sintesi dell'opera è il singolo mancato "Durch Jede Stunde", che unisce la nostalgia per qualcosa di perduto a riminiscenze naturalistiche, ma di grande impatto sono anche le tracce maggiormente votate al recupero del folklore locale: dal gioiello alpino "Erwachen" alla ballata solare "Lass Mich Hinaus", fino alla tradizionale "An Den Mistral", più vicina al ritualismo guerriero di nomi come Waldteufel e Árnica. A completare il tutto concorre la bella veste grafica, che adorna una copertina digipak a sei pannelli ed un ampio libretto con testi e foto. "Nach Der Sehnsucht" si pone come una delle migliori uscite dell'odierno panorama folk underground: appetibile per chi è avvezzo ai suoni neofolk, ma capace di conquistare anche l'interesse di ascoltatori non specializzati.
Michele Viali
http://www.myspace.com/neulandmusik