05-09-2011
PAUL ROLAND
"Grimm"
(Syborgmusic/Audioglobe)
Time: (58:22)
Rating : 8
Definito 'il Kate Bush maschio' dal suo ex-compagno di etichetta Robyn Hitchcock, il menestrello psicotico Paul Roland si è fatto spazio nel mondo della musica e della letteratura attraverso decine di titoli, sempre sorretti da una invidiabile ed inesauribile vena di originalità. Dopo tre anni dal precedente "Nevermore", ispirato ai racconti di Jules Verne, esce il nuovo album il cui titolo, "Grimm", dice immediatamente tutto sulla fonte di ispirazione. Le fiabe dei fratelli Grimm vengono riprese e rilette partendo dalle versioni originali, quelle meno addolcite, e immerse nelle atmosfere brumose che questo autore è sempre riuscito a creare con le sue musiche. Ogni brano ha una sua ragion d'essere e completa un mosaico piacevole ed affascinante. Il folk oscuro di "Nevermore" apre questo viaggio nel genio dei due linguisti tedeschi, folk oscuro che avvolge anche brani come "If The Sun Refused To Shine", "A Long Time Ago", "Lowly Weeps The King", e "Maleen". Un folk-pop barocco a tinte vintage accompagna la passeggiata nel bosco di "Rapunzel", mentre il lato più inquieto e psichedelico del disco è rappresentato dalle varie "What Will Become To Me ?" e "The Devil's Bride". Gli ultimi due pezzi sono in realtà due fiabe riscritte e lette a viva voce da Roland, apprezzabili però solo da chi ha notevole dimestichezza con la lingua Inglese. Chi aspettava con curiosità questa nuova uscita, dopo le incertezze dei precedenti lavori, non rimarrà deluso. Infatti, se il buon Paul da una parte si muove all'interno delle coordinate sonore che sta ormai portando avanti dagli anni '80, dall'altra lo fa con una leggiadria ed una abilità difficili da trovare in altri artisti. In "Grimm" le parti folk sono oscure ma intense, ispirate da melodie che restano in mente subito, come fossero semplici canzoni pop, strizzando l'occhio ai motivi tradizionali ma rinnovandone le strutture. Le parti più psycho-pop-oriented e barocche sono inquietanti e originali, costruite su melodie semplici e arrangiamenti che restituiscono una dimensione fiabesca a racconti spesso intrisi di orrore e violenza. Aiutato solo dalla voce di Rosie Eade, Paul Roland ha composto un disco di livello molto superiore alla media, ricco di spunti e riferimenti alla tradizione, ma aperto alle sonorità degli anni '70 e '80. Lavoro ottimo, consigliato a chi ama la buona musica.
Ferruccio Filippi
http://www.myspace.com/paulrolandmusic