14-07-2011
SEVENTH HARMONIC
"Garden Of Dilmun"
(Out Of Line/Audioglobe)
Time: (45:41)
Rating : 8.5
Il progetto Seventh Harmonic lo avevamo lasciato ben otto anni fa, allorquando, nel 2003, uscì il terzo full-length "Promise Of Sacrifice", lavoro ancora acerbo per un act che, l'anno successivo, sarebbe stato posto in ibernazione. Uscita di scena Éilish McCracken, l'altra fondatrice Caroline Jago (musicista live per nomi come Sol Invictus, Monica Richards e Narsilion) ha stretto nel 2009 un proficuo sodalizio con Ann-Mari Thim, soave voce degli Arcana, assieme alla quale è riuscita non soltanto a 'risvegliare' la sua creatura, ma anche e soprattutto ad infonderle nuova preziosa linfa vitale, forte anche dell'esperienza maturata sul campo assieme ai blasonati act di cui sopra. Ed il salto di qualità fatto con le nuove tracce doveva essere di certo importante e significativo se a 'scomodarsi' è stata un'etichetta del calibro della Out Of Line, che con Seventh Harmonic amplia i confini del proprio roster, dal momento che il sound del progetto anglo/svedese si muove nel solco del miglior neoclassicismo gotico. È la svolta definitiva per l'act internazionale (hanno collaborato in passato musicisti di svariate nazioni europee, fra cui la controparte maschile dei greci Daemonia Nymphe, ospiti sul precedente opus), che nella bella voce di Ann-Mari e nel talento compositivo ed esecutivo di Caroline trova il suo assetto ideale, col supporto di una produzione decisamente più corposa e adatta a sottolineare la qualità degli arrangiamenti. A parte certi 'dettagli', è la forza delle canzoni di un'opera così compatta ed inscindibile a parlare direttamente al cuore e all'anima, attraverso magiche effusioni sinfoniche ora possenti nel loro impeto percussivo ("Aoide", "Soporanimi", "Mneme"), ora più dolci e appassionate (la melodiosa "Dilmun", l'elegante "Eostre"), o sontuose anche quando i toni si fanno più scuri, come nella stupenda "Mabon". Bene i brevi momenti strumentali, anch'essi imprescindibili in un'opera che è un vero e proprio flusso dall'enorme fascino evocativo, ma la vetta del dischetto è rappresentata da "Litha", perla di rara bellezza capace di elargire pathos ben oltre la misura che basterebbe a colmare i sensi... Caroline sfoggia grande abilità, passione e gusto nel creare trame pregne di sentimento ed adeguatamente lontane da certe strutture artefatte, il cui spessore risulta evidente sin dal primo ascolto, ed Ann-Mari le completa con una prova vocale di altissimo livello che, verosimilmente, scioglierà senza alcuna fatica i cuori degli appassionati del genere. Un ritorno che difficilmente avremmo potuto immaginare migliore, col quale Seventh Harmonic si impone a pieno titolo ai vertici del gotico di stampo sinfonico: da non perdere.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.seventh-harmonic.com/