21-05-2011
LES FRAGMENTS DE LA NUIT
"Demain, C'Était Hier"
(Equilibrium Music/Audioglobe)
Time: (50:07)
Rating : 8.5
C'è da restare senza fiato ad ascoltare la musica dei francesi Les Fragments De La Nuit. La loro è una proposta senza tempo, affascinate, magica e complessa. Dopo l'esordio di "Musique Du Crepuscule", l'ensemble cameristico d'oltralpe si addentra nei meandri della musica notturna per esplorare, metaforicamente, gli stati d'animo più profondi dell'essere umano. Se "Musique Du Crépuscule" era composto da brani scritti nel corso di molti anni, "Demani, C'Était Hier" è composto di getto, e ciò si riflette positivamente sulla qualità della musica. L'impianto neoclassico del precedente album resta invariato, con gli archi, il pianoforte e tutti gli strumenti dell'orchestra che disegnano melodie e arrangiamenti malinconici e notturni, a volte più elegiaci e a volte più disperati. È difficile trovare un brano che non valga la pena di essere ascoltato. Piace ad esempio, all'inizio del programma, l'ossessiva "Zenith", bella nell'aprirsi ad atmosfere da soundtrack che non sfigurerebbero dentro ad un film di Tim Burton. Colpisce la struttura quasi progressive rock di "Cyclogenese" e la struggente "Teletemps", così come la quieta "Cyrius B", sottolineata da un bellissimo assolo di violino, nonché il valzer al rallentatore della title-track. Il disco però si compone anche di passaggi più violenti (sempre restando in ambito neoclassico) come "Lunistice" o "Des Restes Vivaces", ma anche di momenti più sperimentali. A questo proposito citiamo il crescendo di "Allegria Aeternae" e la rituale "Marche Nocturne", vera e propria celebrazione della notte. Colpisce l'uso delle voci, che servono per creare atmosfere stranianti e avantgarde, lontane dagli stereotipi lirici imperanti in questo momento; sarebbe anche interessante capire le dinamiche compositive del gruppo, visto che i brani risultano perfetti nella loro forma ma anche spontanei, come se fossero nati da un indovinato mix di scrittura ed improvvisazione. "Demani, C'Était Hier" è un disco che può appagare lo spirito di un'ampia gamma di ascoltatori, dai fans della classica contemporanea agli amanti del gotico, da chi apprezza le sperimentazioni fino ai fans del metal sinfonico. Giusto per dare dei riferimenti, i Les Fragments De La Nuit si potrebbero paragonare ai loro conterranei Dark Sanctuary ed Elend per il mood gotico e oscuro, anche se i Nostri sembrano possedere una marcia in più grazie alla strumentazione acustica e ad una maggiore preparazione classica. La loro attitudine sperimentale li avvicina ad altri ensemble come Amber Asylum e Balanescu Quartet, ma anche a compositori come Philip Glass o Arvo Pärt. Ma queste sono solo note per fornire qualche coordinata sonora: quello che conta è il contenuto di un disco che si candida come una della cose migliori uscite negli ultimi tempi.
Ferruccio Filippi
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