04-05-2007
SEVEN PINES
"Histoire De L'Ours"
(Le Cluricaun/Audioglobe)
Time: (45:26)
Rating : 7.5
"Histoire De L'Ours" è un album originariamente composto tra il 2002 e il 2004 come colonna sonora per il film "Bleu Fire", opera prima dell'americana Chia Hui Gao; la musica non fu però mai utilizzata, ed è quindi stata pubblicata solo di recente per mano dello stesso compositore Eric Roger attraverso la sua etichetta Le Clericaun. Il film narrava la situazione di un asiatico giunto a New York, e la musica ha infatti un indefinibile andamento orientale che percorre tutte le tracce. I brani non sono titolati e constano di tenui e astratte nenie elettroniche, probabilmente create anche con l'ausilio degli strumenti più disparati (sebbene non menzionati nella versione promo in nostro possesso). Si tratta di temi ambientali, spesso molto ossessivi, in cui compaiono percussioni minimali e, come di norma, fa capolino la tromba (caratterizzata nella bellissima traccia 8 da un formidabile riverbero). A differenza di altri lavori firmati Seven Pines, questa release viene messa a punto dal solo Eric Roger: dalla composizione agli arrangementi, dall'esecuzione al mastering. Il prodotto suona piuttosto differente sia dalla musica di Gaë Bolg (progetto principale di Eric) che dalle sonorità di Seven Pines, nome con cui viene però firmato il dischetto. A mio dire la vera forza dell'album sta nel fatto che l'autore ha dovuto comporre 'su commissione', piegando così la sua vena creativa ad un fine ben preciso (il commento delle immagini del film, appunto) e riuscendo quindi ad epurare, scarnificare ed innovare il suono fino a dare vita ad un disco estremamente interessante. Da una parte vengono mantenute le caratteristiche tipiche degli album del trombettista francese (sessioni sperimentali di fiati e alcune litanie molto simili a quelle prodotte da vecchi carillon), dall'altra viene meno la solita e desueta vena ironica, il vocione battagliero e le ritmiche roboanti. Probabilmente "Histoire De L'Ours" rappresenta un unicum: difficilmente tali sonorità avranno un seguito, ma rimane la certezza che Eric Roger (se ispirato) è in grado di assemblare album davvero eccellenti.
Michele Viali