30-04-2011
SEADEM
"Skhôlé"
(The Eastern Front)
Time: (40:10)
Rating : 8
È sempre un piacere veder sbucare fuori, spesso praticamente dal nulla, nuovi talenti pronti a portare preziosa linfa vitale alla musica che trattiamo su queste pagine, e la sorpresa è doppiamente gradita se, come nel caso specifico, a portare alla luce nomi nuovi è un'etichetta che allarga la propria visuale a sonorità differenti. L'israeliana Eastern Front, infatti, si era sin qui principalmente occupata di act operanti in ambiti industrial e folk, gravitando nell'orbita di aree marcatamente 'brown' e 'grey'; tuttavia, di fronte alla bellezza della musica e del canto della misconosciuta artista francese Ombeline Duprat, i cuori degli attenti responsabili dell'etichetta si sono letteralmente sciolti, ed il fatto che si trattasse di sonorità diverse dai loro standard non ha significato più alcunché. Il resto è storia, e la lunga gestazione del debutto di Seadem è infine approdata alla pubblicazione ufficiale, segnatamente nel mese di febbraio. Come detto, si tratta di sonorità alle quali la Eastern Front si apre concretamente solo adesso: la musica della bella artista transalpina, infatti, trae profonda ispirazione dal gothic di stampo neoclassico, combinandone la grazia e la beltà strutturale con afflati melodici eterei, magici e fiabeschi, in un emozionante clima da heavenly voices. Il fulcro è ovviamente la voce di Ombeline, singer che alle grandi ugole della scena ha da invidiare ben poco (a parte gli anni di esperienza sul campo), capace di emozionare con immane espressività e forte di un'importante gamma di varianti. Se con una voce simile è facile sedurre il pubblico di riferimento, questa talentuosa debuttante riesce ad ammaliarci anche dal punto di vista squisitamente musicale: a parte un paio di brani scritti da Oraku e l'apporto lirico/vocale di una manciata di altri ospiti/collaboratori, la Nostra è sola nello scrivere ed eseguire le sue piccole gemme sonore, mostrando estrema eleganza, un indiscutibile gusto compositivo e buone doti realizzative. I riferimenti non mancano e sono ben percepibili (Autumn Tears e Stoa sono fra i nomi più indicativi per 'localizzare' Seadem), ma ad Ombeline concediamo volentieri di risultare a tratti 'accademica', se poi il risultato finale esprime il pathos di questa superba, intensa, ben prodotta ed efficace opera prima. L'opener "I'm Sorry" trasuda subito romantica passione, laddove episodi come "Let Me Dream" e la drammatica "Sorrow Stay" sorreggono un maestoso approccio vocale lirico; tra un gioiello e l'altro, momenti come la sinfonica e mirabilmente arrangiata "Christina", la dolce e splendidamente cantata "Andromida E'm Soi" e l'ariosa ed epica "Manens Rea" colpiscono dritto al cuore, ma non sono da meno la sontuosa "Desidero L'Eternità", che omaggia a dovere e con sentimento la nostra lingua, e la magica title-track, le cui melodie si sposano alla perfezione col francese (usato anche in forma arcaica nel corso del disco). Debuttare su questi livelli è prerogativa dei migliori artisti, quelli dotati di talento e di una visione d'insieme forte e ben precisa, e siamo certi che chiunque si accosterà col giusto spirito all'Arte di questa ottima musicista - e splendida donna - ne rimarrà incantato: non esitate, dunque.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.theeasternfront.org/