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Room 105

25-06-2010

ÍON

"Immaculada"

Cover ÍON

(Equilibrium Music/Audioglobe)

Time: (50:31)

Rating : 10

Iniziava con una supplica in portoghese "Madre Protegénos": Madre proteggici... e la Madre potrebbe essere la vergine cristiana come una Dea, o forse Brigit, irlandese e così simile alla Madonna, è la candidata ideale ad accogliere le suppliche. Duncan Patterson, Íon in questo solo-project allargato, in Irlanda ci vive e nel fascino di quell'isola dedicare una candela, una supplica alla Madonna come a Brigit, ha lo stesso valore perché entrambe misericordiose, protettive, amorose. Tu eri il caos, tu eri la luce... Immacolata; tu eri la speranza, tu eri la volontà, tu eri la salvezza, Immacolata...; nel suo secondo splendido album Duncan di nuovo si affida al supremo essere prima che ogni traccia si sussegua, prima che l'album si dipani, ed in questo piccolo gesto mistico c'è l'umiltà di chi offre la musica prima al divino per poi giungere agli umani. Farlo in portoghese rafforza quel sottile filo che lo lega idealmente ad una grande band lusitana che nel pathos, nella mistica essenza della voce, ha costruito il suo successo: i Madredeus, che nella voce di Teresa Salgueiro hanno affinato e costruito un lato incantevole di emozione. Farlo in portoghese lo avvicina a loro e lo consacra come realtà definita in un contesto non solo goth. Idealmente vicino anche agli In The Nursery, Íon in "Immaculada" contamina varie tracce con il suo universo etereo chiamando a sé artisti da varie parti del mondo (Argentina, Brasile, Portogallo, Messico, Romania), ed i forti accenti etnici distribuiti nel songwriting ricordano le ricerche degli Humberstone di "Lingua", così come il profondo altalenare tra stasi e vortici anche intensi è parte della bellezza racchiusa in "Era". "Immaculada" gravita su rese emotive altissime, ipnosi profonde e contrasti estremi tra dolcezze ed abbandoni felici. Duncan impiega tutto l'appeal e la maestria maturata prima negli Anathema e poi negli Antimatter, entrambi ancora ben attuali nel suo radioso presente. Quella fondamentale 'palestra' si palesa nella gestione dei tempi, senza alcun timore nel prolungare la partitura perché, e qui si evidenzia la classe dell'artista, nel momento giusto si riesce ad andare oltre, prolungando i tempi, protendendoli all'infinito, dilatando la musica senza cedere nel pathos: basta un'invenzione, il tocco magico dell'artista. Allora "Temptation" può permettersi di ammaliare a lungo l'ascoltatore con la sua ritmata cadenza dovuta al liuto ellenico, in cui la voce di Lisa Cuthbert può danzare angelica nel ritmo carnale del brano per poi lasciare il campo alle perfette coreografie della batteria e del basso, che finiscono questa bellissima danza. Questo brano da solo varrebbe già il prezzo dell'album, ma ci sono ancora sette tracce ed altrettante meraviglie. C'è la successiva "Adoration", in cui la voce ancora più mistica porge omaggio alla chitarra ed al flauto: ora siamo di nuovo in Irlanda e la ballata folk diventa tradizionale, si evolve con gusto ed arpeggi fino all'ennesima pirotecnica esplosione di suoni ed è festosa, prima che l'album si immerga nelle tenebre. "Damhsa Na Gceithre Ghaoth" è di nuovo contrasto: protagonista il flauto, espressione sublime, ed il cupo, sotterraneo basso. Nella loro danza entrano gli altri strumenti ed il ballo rimane sospeso, eterno, bene e male che non si abbandoneranno mai. Nella parte finale Patterson completa un album impeccabile confezionando altri gioielli come la lunga "Cetatea Cisnadioara", semplice nella sospensione infinita dei vocalizzi dolorosi, nelle minimali note di chitarra e nelle appena percettibili parti strumentali, fino a quando un tuono la interrompe per proiettarci nel fragile universo di "The Silent Stars", davvero delicato: una ballata in cui flauto, voce e piano si chiudono in sé per cullarsi negli strati più intimi della percettibilità. Se all'ascolto di questo brano dovesse scendervi una lacrima comunicatelo all'autore, un commento che sicuramente sarà apprezzato. "Immaculada" è l'ideale sequel di "Madre, Protegénos": il debutto del 2006 (sempre tra le file della label portoghese, con successiva ristampa per l'est europeo dal parte della russa Irond) fu una lieta sorpresa, mentre ora Íon diventa una stupenda realtà. Al suo fianco di nuovo Lisa Cuthbert e la sorella Aoife che, unite a Vic Anselmo, compongono un trio di voci perfette nell'esaltare un heavenly-sound che a tratti richiede carattere. Grazie a queste basi canore ideali Duncan può permettersi di ricercare soluzioni strumentali di ogni tipo, ed il risultato è godibile nelle otto tracce di un album che omaggia e onora i palati dark-ethereal, ma non solo. Dopo Deleyaman e Rajna, con "Immaculada" Equilibrium Music ci offre un trittico strepitoso, un momento d'oro per la nostra musica di cui non si può non essere fieri.

Nicola Tenani

 

http://www.ion.equilibriummusic.com/

http://www.equilibriummusic.com/