19-06-2010
BLOOD AXIS
"Born Again"
(Storm/Tesco Organisation)
Time: (61:53)
Rating : 9
Fino a qualche tempo fa gioivamo ogni volta che usciva un brano inedito dei Blood Axis, cosa faremo adesso che Michael Moynihan e soci hanno finalmente pubblicato un nuovo album? "The Gospel Of Inhumanity", loro primo lavoro, risale a ben 15 anni fa, e molti (me compreso) hanno temuto che la parabola musicale del progetto statunitense fosse finita per sempre, assorbita dai tanti impegni editoriali che hanno segnato la carriera di Michael e della sua Storm. Dopo vari annunci e smentite e la continua speranza di vedere l'uscita della compilation "Ultimacy", negli ultimi tempi la pubblicazione del libro retrospettivo "Day Of Blood" e del più recente articolo apparso su Occidental Congress hanno preconizzato prima e confermato poi l'arrivo di "Born Again". Gli aspetti industrial-marziali che resero immortale il disco d'esordio scompaiono nel nuovo album: l'evoluzione stilistica della band ha mantenuto in parte vivi i legami con i brani più folk del passato (vedi "The March Of Brian Boru" o "Follow Me Up To The Carlow", solo per citare un paio di esempi). Il violino di Annabel Lee dà un tocco di tenue splendore a strutture melodiche di prim'ordine basate su chitarre e altri strumenti di estrazione folk/classica suonati da Michael, Bob Ferbrache (notevole ancora una volta il suo apporto in fase di produzione) e da vari ospiti, tra i quali spiccano membri dei Sangre Cavallum e Bobby Beausoleil, ex-militante della family di Manson. Da tali presupposti scaturiscono una serie di pezzi che da soli valgono l'acquisto del disco: brani come "Song Of The Comrade", "The Dream", Madhu", "Wulf And Eadwacer" o "Erwachen In Der Nacht" danno al lavoro una dignità superiore, e immagino che tanti autori venderebbero l'anima per assemblare pezzi di tale pathos e intensità, in cui il lato folk/tradizionale si fonde con una sorta di pop apocalittico dotato di sfumature neoclassiche e rock. I testi sono per lo più ricavati da autori del passato e richiedono in più di un caso una lettura a dir poco attenta. Non va trascurata la magnifica confezione a rilievo, strutturata su tre pannelli e dotata di un ampio libretto con foto e liriche. Peccato che la voce di Michael mostri il limite proprio nell'interpretazione del singolo "The Dream", ma insistere su un aspetto del genere sarebbe come cercare il pelo nell'uovo. Godiamoci questo ritorno: lo abbiamo aspettato per tanto tempo, e di rado capita di ascoltare dischi di questa portata!
Michele Viali
http://www.myspace.com/bloodaxisofficial