06-04-2007
HIDE & SEEK
"Where Turtles Sleep"
(Cynfeirdd/Audioglobe)
Time: (48:02)
Rating : 8
Dopo tre album autoprodotti (due su cassetta ed uno su CD) ed un debutto ufficiale ("European Landscapes") rilasciato nel 2003, il duo franco/olandese composto da Pierre-Yves Lebeau (voce e strumenti) e Liesbeth Houdijk (voce) torna a farsi sentire col nuovo full-lenght, a seguito di una lunga pausa che ha visto - oltre alla partecipazione a svariate compilation - la genesi di interessanti side-projects quali A Sparrow-Grass Hunt (assieme a Julien Ash di Nouvelles Lectures Cosmopolites) e soprattutto gli ottimi Thy Violent Vanities (con membri di "O Quam Tristis...", Opera Multi Steel e 3 Cold Men). Se nel precedente capitolo erano stati i suoni delicati, le dolci melodie e l'intreccio vocale dei due protagonisti ad animare i vari brani, ripartendo da queste basi il duo è oggi riuscito ad ampliare la propria gamma di soluzioni, convogliando la propria ispirazione ed il proprio estro nella creazione di canzoni molto più emozionanti e ricche di pathos rispetto a quanto detto in passato. Un salto di qualità anzitutto pratico, vista la netta crescita sul piano esecutivo, la miglior qualità della produzione e l'arricchimento del sound ottenuto grazie a talune preziose collaborazioni con altri amici artisti: gli Hide & Seek sono diventati con gli anni dei compositori più raffinati e concreti, e tale risultato traspare netto da ogni traccia del nuovo lavoro. Fortunatamente non è andato perduto né quello spirito genuino del passato, né tantomeno quel pizzico di follia che emergeva in brani capaci di evocare influenze spesso difficili da rintracciare, ma sicuramente intriganti: ce lo prova da subito l'ottima "On The Balcony", ipnotica e suadente con quella sua cassa incessante e 'cerebrale', fra squarci elettrici e gelidi retaggi darkwave. La delicatezza di Hide & Seek emerge prepotentemente con la seguente "Clouds & Blue" e, soprattutto, con la perla "Ghosts Of The Swimming Pool", autentica carezza in musica di grande impatto emotivo. Affiora una vena fortemente teatrale e legata a certa cultura francofona in episodi quali "L'Armée Des Arbres" e la più drammatica e macchinosa "De L'Autre Côté Du Miroir", mentre la delicata "The Dreams Of The Architect" è un'altalena di emozioni che si infiamma attraverso oscuri squarci elettrici ed un violino stridente, e va ad affiancarsi all'oscuro episodio strumentale "...D'Or Et De Lumière". Menzioni finali per "L'Espoir", altro piccolo gioiello multiforme e teatrale in grado di denotare splendide influenze chillout e trip-hop, e per l'atto conclusivo "Childhood", che non avrebbe davvero sfigurato in qualche soundtrack di film d'autore. Il duo mostra di aver imboccato la strada giusta: la crescita sonora evidenziata dal nuovo album è stata senza dubbio molto significativa, e gli amanti delle sonorità più ricercate ed emozionali faranno bene a prendere il nome Hide & Seek in seria considerazione d'ora in poi. Se ciò non bastasse, c'è il 'marchio di qualità' Cynfeirdd a garantirlo: fateci un pensiero.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://pylebeau.club.fr/index.htm