14-12-2009
SIEBEN
"As They Should Sound"
(Redroom)
Time: (41:53)
Rating : 7.5
Un paio d'anni dopo l'apprezzato "Desire Rites", ennesima uscita su Trisol per Sieben, Matt Howden riapre i battenti di quella Redroom attraverso la quale i suoi primi lavori trovarono la via del mercato discografico fra il '99 ed il 2001. L'occasione è data da una pubblicazione la cui natura è particolare: non si tratta di un 'best of', come Matt tiene a sottolineare, ma più semplicemente, come suggerisce chiaramente il titolo, "come dovrebbero suonare", riferito ad undici fra le più belle ed amate canzoni (con particolare attenzione agli episodi più richiesti ed apprezzati in sede live) del repertorio dell'artista britannico. Racchiuso in una bella confezione digipack dalla veste grafica piacevolmente ironica, il dischetto ripropone principalmente estratti da "Sex And Wildflowers" (che Matt mi confidò ritenere "il suo bambino", per la cronaca) ed "Ogham Inside The Night", toccando comunque un po' tutta la discografia del talentuoso violinista/cantante. Col senno di poi, Matt riprende undici episodi del proprio passato (l'opener/title-track, che porta il computo totale a dodici tracce, è un suadente e rilassato brano di nuova fattura, a tratti persino moderno e memore di certa new age) rivedendo quegli aspetti che a posteriori ha ritenuto opportuno modificare, per un risultato sostanzialmente più scarno, asciutto e diretto, come dimostrano chiaramente "The Sun", "Crimson Clover" e "Love Must Wax Cold". Nonostante l'amalgama si presenti inevitabilmente meno ricco di dettagli, con l'appassionata voce di Matt ed il suo magico violino quali unici attori, è piacevole riscontrare come momenti quali "The Spirit", la sublime "Love's Promise" e "Peterson's Seat" non perdano d'intensità, così come quella "The Blade" che, seppur accorciata, mantiene intatta la sua carica epica. "Virgin In The Green", altro gioiello da "Sex And Wildflowers", vede addirittura amplificato il suo feeling passionale, così come "Lucifer" guadagna in potenza; bene anche la rilettura della datata e dolce "Northern Lights", forse il brano strutturalmente più semplice mai scritto da Mr. Howden, mentre la pregevolissima nuova versione di "Völkerschlachtdenkmal", rititolata "Sacrifice Content", si rivela perfetta per chiudere l'opera. Una release particolare inevitabilmente indirizzata in primis ai fans del grande artista britannico, e tuttavia un buon punto di partenza per chi ancora dovesse avvicinarsi all'arte del buon Matt, in assenza di una raccolta ad hoc.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/matthowden7