20-06-2009
LOUISA JOHN-KROL
"Djinn"
(Prikosnovénie/Audioglobe)
Time: (57:38)
Rating : 8
A tre anni di distanza da "Apple Pentacle" la biondissima artista australiana torna col suo sesto album, rompendo fra l'altro la tradizione che prevedeva che il titolo di ogni suo lavoro iniziasse con la lettera 'A'. Nuovamente coadiuvata dal collaudatissimo team dei lavori precedenti, comprendente Harry Williamson, Brett Taylor ed ovviamente il marito/songwriter Mark Krol, cui si aggiungono tutta una serie di abili musicisti (fra cui anche due terzi dei Dandelion Wine e Frédérique Henrottin, collaboratore di Keltia) alle prese coi più disparati strumenti, la Nostra ci regala 15 nuove canzoni nel suo tipico etno-pop/folk etereo e sognante, e si tratta di brani i cui testi e le cui melodie sono stati creati nell'arco di ben 25 anni, anche con l'aiuto di Djinn e Dulcinea, ovvero... i gatti di casa Krol! Uno stile perfettamente sviluppato e rifinito negli anni che si distingue già dall'opener "Cauldron Of Morning", etno-pop d'alta classe dove la splendida voce di Louisa trova la sua migliore ragion d'essere. Anche stavolta il carico di passionalità è imponente, come dimostrano tanto la delicata ballata "Blue Beyond The Sky" quanto la solare "I Am The Djinn" e l'intensa "Fai", ma le sorprese in un disco della John-Krol non mancano mai: ci sono infatti la suggestiva e gioiosa marcia pop/folk "Beautiful Lie", una "Dulcinea" assai giocosa nel suo neoclassicismo, la più ambientale e rarefatta "Two Cats Return Pomegranate To The Underworld" (divisa in due parti) e molto di più... Un disco sin qui già ottimo, che dalla metà in poi decolla definitivamente: "Tree" è pop acustico di mirabile fattura, "Yellow Leaves" e la conclusiva "Colours Of Angels" esprimono drammaticità con un'intensità senza pari, "A Retine Of Mandrakes" ed "Aphelion" giocano sapientemente la carta della delicatezza ora eterea, ora dolce, ed infine la stupenda "Lu-Lu In The Hall Of Dreaming Cats" sfodera suadenti ritmiche etno-pop dal gusto danceable a dir poco squisite. Il nutrito team che partecipa al disco si rivela fondamentale per nobilitare lo splendido e completo songwriting di casa Krol, andando a tratteggiare arrangiamenti sublimi che elevano ogni singola traccia. Certo, lo stile rimane pressoché il medesimo di album in album, ma l'indiscutibile caratura di questi gioiellini sonori rende ogni lavoro firmato dalla bionda cantante un autentico must per chi apprezza tanto il bel canto (e gli indimenticabili Bel Canto stessi, sicuramente fra gli ispiratori della John-Krol) quanto le sonorità etno-acustiche di maggior pregio, e se a qualcuno sembra poca cosa, beh, permetteteci di dissentire e di continuare a consigliare caldamente le opere di questa umile e gentilissima artista. E ricordate: gli occhi di un gatto sono finestre su di un altro mondo...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.louisajohnkrol.com/