13-05-2009
ROME
"To Die Among Strangers"
(Trisol/Audioglobe)
Time: (23:43)
Rating : s.v.
Jérôme Reuter è consapevole dell'attenzione mediatica intorno al suo giovane progetto: tre anni e quattro lavori pubblicati, concerti in ogni parte d'Europa, critiche sempre entusiaste. L'uscita del nuovo full-length è imminente, ma due scelte importanti caratterizzano questa parte di carriera: il passaggio da Cold Meat Industry a Trisol e la definitiva conferma di Patrick Damiani nelle tessiture strumentali della composizione. Damiani è entrato nella sfera sensibile di Reuter con "Confessions D'Un Voleur D'Ames", e le conferme successive determinano stabilità al progetto: un'evidente sintonia che non può che fare bene ad un combo che, sul filo sottile della delicatezza artistica, intreccia suono-voce-liriche con la bellezza anche 'estetica' che in tutti noi ha generato già un piccolo mito. 999 copie per questo EP, composto di due inediti e due versioni rimasterizzate: nello specifico "Reversion", dolcissima ballata dal ritmo sostenuto contenuta in "Nera" e "Wir Götter Der Stadt", simile alla precedente per briosità sonora nei suoi giochi di chitarra e percussioni, estratta però dal precedente "Mass Mensch Material", quasi un'evidente volontà di dare seguito nella nuova 'casa' d'appartenenza ad un passato ancora dietro l'angolo. Come sono, allora, le due nuove tracce? Se da una parte nel caso di "To Die Among Strangers" la presenza dei lavori precedenti è palese nell'offrire la parte più ritmata della sua emotività, nel caso di "Mourir A Madrid" Jérôme mescola le carte lasciando grandi e piacevoli interrogativi. Il brano ha una durata superiore ai nove minuti ed è una lunga composizione funzionale tra voci eteree e marcette industrial - marziali. Gioca quindi su un binomio che può racchiudere in sé In The Nursery come Von Thronstahl, e tutto ciò è buffo pensando che nell'abbandonare un'etichetta dedita a queste sonorità, l'artista lussemburghese le fa sue nel passaggio in Trisol. Questo è sintomo di ecletticità soprattutto nei confronti di chi ha relegato Rome ad un progetto simile a Death In June senza troppa personalità, arrivando ai limiti di definirlo 'furbo' nel ripetere le stesse cose in modo leggermente difforme per sfruttare commercialmente la notorietà improvvisa. Reuter dimostra invece di essere un artista totalmente sicuro di sé e nel pieno della propria personalità, e questo piccolo assaggio del nuovo album non è altro che la mossa di un abile giocatore consapevole che le sue carte saranno di nuovo vincenti. Collezionisti e fans di Rome affrettatevi, perché 999 copie finiscono in breve, e quando si parla di culto oramai consolidato, anche un piccolo EP come questo nel tempo avrà un valore superiore al prezzo attuale...
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/romecmi