19-11-2008
ANTIMATTER
+ All My Faith Lost...
Caffè Letterario, Bergamo, 08/11/2008
di Roberto Alessandro Filippozzi
foto Fabrizio Filippelli
Setlist ALL MY FAITH LOST...:
Luminal/Presagio Triste
Notti Bianche
Land's End
The Waves
Argea
Synn
Bean-Siddhe
Gli impegni lavorativi del sottoscritto constringono la nostra macchinata dalla provincia torinese a disertare la più vicina data del venerdì a Milano per seguire quella del sabato nella più lontana (ma fortunatamente neppure troppo) Bergamo, ma si tratta degli Antimatter che vengono ad omaggiare il nostro Paese, ed è un appuntamento di quelli che non si possono mancare, anche perché stasera c'è quel Duncan Patterson che aveva abbandonato il progetto all'indomani della pubblicazione del terzo album "Planetary Confinement", pronto a riunirsi all'amico e collega Mick Moss per eseguire anche brani di Anathema e di Íon. Fortunatamente, a differenza di quanto accaduto due settimane prima per la data milanese degli Anathema (il gruppo che Duncan ha contribuito a fondare e che egli stesso ha portato alla realizzazione del capolavoro "Alternative 4", prima di abbandonarne le sorti nel 1998), stavolta arriviamo sul posto con una buona oretta d'anticipo, utile a trovare parcheggio in una parte di città dove rimediare un posto auto è una vera impresa... La zona pare accogliente, adatta ad ospitare un locale ben congegnato come il Caffè Letterario, capace di offrire libri, cultura, buon vino e persino buona musica, grazie alla piccola sala posta alle spalle del bar interno e limitata a soli 120 ingressi. Non ci sottraiamo al richiamo di Bacco, in attesa che salgano sul palco gli ospiti in questa serie di date italiane: i nostri ottimi All My Faith Lost...
Puntuali come un orologio svizzero, alle 21:30 gli ALL MY FAITH LOST... salgono sul palco, pronti a sedurre la sufficientemente numerosa platea con le loro sonorità delicate ed eteree, che trovano proprio in questa dimensione acustica la prerogativa ideale per produrre tutto il pathos di cui sono capaci. Viola e Federico si presentano sul palco assieme ad un violinista (dovrebbe trattarsi di Fabio Polo), elemento essenziale per dare vita alla mezz'ora di delicato ed ammaliante spettacolo sonoro messo in atto attraverso le note di alcuni dei momenti migliori dell'ultimo "The Hours", opportunamente alternati con brani più datati e persino del materiale inedito. La voce dolcissima di Viola si mescola a quella 'autunnale' di Federico su delicati intrecci di tastiere, violino e chitarra, ed il risultato finale di tanta passionalità soddisfa tutti i presenti, che non mancano di applaudire calorosamente una realtà nostrana di cui andare più che semplicemente fieri.
Non passano pochi minuti (otto in totale) che Mick Moss e Duncan Patterson sono già sul palco: il primo imbraccia la chitarra e si posiziona di fronte al microfono, mentre il secondo si siede di lato con sotto braccio una mandola, pronto ad occuparsi delle melodie principali dei brani. I riuniti ANTIMATTER, almeno per quanto concerne queste date live (sul futuro in studio non vi sono certezze...), attaccano curiosamente con "Eleanor Rigby", cover dei Beatles già eseguita dagli amici Anathema nelle loro date acustiche, e solo dopo danno spazio alle emozionanti canzoni dei tre album firmati assieme, estrapolando da essi momenti quali "Saviour", "Over Your Shoulder", "Flowers", "The Last Laugh", "The Weight Of The World" e la cover dei Trouble "Mr. White", fra gli altri. Mick fa uno strano effetto: lo vedi prima del concerto e giureresti che è il fratello più basso del camionista che fa la sfida finale con Stallone in "Over The Top", poi si siede sul palco, imbraccia la sei corde ed inizia ad intessere con Duncan trame sonore meravigliose sulle quali fa vibrare una voce appassionata ed appassionante che narra di emozioni palpabili, per poi sorprenderti ulteriormente con la sua dolente enfasi nel proporre in solitaria un estratto da "Leaving Eden". Questa veste acustica esalta il duo, il quale riesce a prodursi in versioni favolose anche senza l'ausilio delle preziose cantanti avute come collaboratrici in studio, come prova l'esecuzione di "Learpholl" dall'unico album a firma Íon; c'è un clima di profonda intimità che il duo stempera saggiamente con un po' di ironia, non solo da parte di un Mick che scherza col contagocce ma con puntualità (specie quando gli si rompe una corda e deve proseguire con la chitarra di Federico), ma anche e soprattutto coi siparietti rappresentati dalle esecuzioni di celebri motivetti quali il tema di "Ghostbusters", quello di "Star Wars", quello di "Supercar" e via dicendo (fra i quali trova spazio una memorabile cover di "The Power Of Love" dei Frankie Goes To Hollywood), che scatenano l'ilarità dei presenti. Non sapremmo dirvi come l'abbia presa il buon Mick intimamente, ma i pezzi meglio accolti sono stati quelli che Duncan firmò con gli Anathema, ovvero delle versioni stupende di "Empty", "Feel", "Destiny" e persino "Eternity Part III", per le quali i lunghi applausi si sono sprecati; anche il gran finale è toccato di diritto ad una delle gemme assolute di "Alternative 4" (e ricordiamo che quel disco fu per il 70% opera di Duncan), segnatamente una favolosa versione di "Lost Control" eseguita assieme al violinista degli All My Faith Lost..., provata per la prima volta... durante il viaggio verso Bergamo! Si conclude così, dopo un'ora e un quarto di autentiche emozioni in musica, lo show del duo inglese: ora non resta che chiudere la serata chiacchierando a lungo col buon Duncan, che finalmente il sottoscritto ha il privilegio di incontrare dopo tante date degli Anathema nelle quali un pensiero andava sempre a QUEL bassista che non era più al suo posto...