01-09-2008
ZA FRÛMI
Nel mondo oltre
di Roberto Alessandro Filippozzi
Gli iscritti alla nostra newsletter, ricevendo gli aggiornamenti settimanali relativi al sito, si saranno sicuramente chiesti quali fossero gli articoli importanti ai quali abbiamo lavorato durante l'estate... Ebbene, uno di essi è senza dubbio quello in questione, relativo ad un duo che anche il pubblico italiano deve finalmente imparare a scoprire ed apprezzare: Za Frûmi. Del tandem artistico svedese, composto da Simon Kölle e Simon Heath ed accasato presso quella Waerloga che tante meraviglie ci sta regalando (a partire dai sensazionali sampler "Radio Rivendell"), abbiamo parlato diffusamente negli ultimi tempi con ben tre recensioni, riguardanti segnatamente i due nuovi lavori (usciti in contemporanea) "Legends Act 3 - Cults" e "Legends Act 4 - Orders" e la splendidamente confezionata raccolta di materiale più datato "Barrow Wights", e speriamo di aver già stuzzicato almeno in parte la vostra curiosità... Qualcuno potrebbe maliziosamente sostenere che l'aggettivo 'importante' suoni esagerato per un gruppo ancora molto poco noto qui da noi, ma la verità è che siamo di fronte ad un progetto non solo estremamente prolifico (sette album più una raccolta in soli otto anni), ma anche e soprattutto estremamente interessante sotto il profilo artistico e concettuale. I due Simon definiscono la propria Arte come 'melodic mood music from a dark fantasy setting', ed il loro mondo trabocca di spunti decisamente intriganti sia a livello tematico e visivo che sul piano squisitamente musicale. Si tratta di artisti che sanno cosa vogliono ottenere e conoscono le metodologie per riuscire nell'impresa di forgiare un suono personale ed avvincente, il che non è davvero cosa di poco conto, specie in una scena dove accanto alle belle sorprese (i Rising Shadows ad esempio, tanto per rimanere in Svezia) non mancano schiere di epigoni privi di idee particolarmente entusiasmanti. Per questo noi pensiamo che un gruppo come Za Frûmi meriti finalmente di essere scoperto, specie da un pubblico (quello italiano) che, oltre a tributare consensi a formazioni nostrane di risonanza internazionale come Ataraxia, Hexperos ed All My Faith Lost..., non ha mai mancato di esprimere ammirazione anche nei confronti di nomi quali Arcana, The Protagonist et similia. Con questa lunga ed interessante intervista, realizzata assieme ai due cordiali musicisti, speriamo di suscitare in voi quel tipo di interesse che vi spingerà sino alla definitiva scoperta del mondo di Za Frûmi, con la certezza che, una volta entrati, anche voi ne resterete assolutamente ammaliati...
"Il modo migliore per apprezzare la nostra musica è rappresentato da qualsiasi stato mentale nel quale puoi spegnere i disturbi esterni e focalizzarti su di essa. La meditazione, il DMT, l'LSD, il cubensis o una stanza oscura saranno d'aiuto."
(Simon Heath)
"Il Mortiis degli esordi era visto come un personaggio della scena black metal, ma ciò era dovuto alla musica oppure al suo background negli Emperor? So che molte persone sono troppo focalizzate sulle scene e sui generi precisi, ed a causa di ciò si perdono molta musica che a loro piacerebbe molto."
(Simon Kölle)
"Non mi piace fuggire, penso sia un atto misero: quando sei realmente immerso in un mondo, non senti il bisogno di fuggire. La fuga è per chi ha ancora tutti i suoi collegamenti nel mondo normale, mentre quando canto con Za Frûmi sono in un posto completamente diverso. Potrà suonare strano ed esagerato, ma è la verità: mi immergo in questo mondo."
(Simon Kölle)