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19-04-2008
DARKWOOD
Patria e Libertà
di Michele Viali
Nonostante venga pubblicata solo adesso, questa intervista fu concordata con Henryk Vogel durante il 2007, in qualità di ultima intervista concessa dall'autore per quell'anno e in occasione della pubblicazione e diffusione dell'attuale ultima fatica di Darkwood, "Notwendfeuer". Impegni e intralci vari hanno fatto slittare il nostro incontro fino a questi giorni, ed ora finalmente vede la luce la prima intervista che Henryk rilascia per il pubblico italiano da diverso tempo a questa parte. Darkwood nasce alla fine dello scorso millennio con una propria etichetta di supporto, la Heidenvolk, inserendosi nel roster della defunta World Serpent. L'adesione agli stilemi tipici del neofolk e alle ambientazioni marziali, proprie di gran parte dei gruppi che popolavano il catalogo della sfortunata label inglese, erano e sono ancora la base di partenza di tutta l'opera di Henryk. A differenza di altre band che non sono supportate da idee di spessore, Darkwood si è imposto dei canoni da rispettare: la forma espressiva musicale serve esclusivamente a cantare e narrare fatti e sentimenti legati alla patria, una caratterizzazione che forse si va perdendo e che deriva probabilmente anche da un passato vissuto nell'ex-Germania dell'est e dalla militanza nell'armata popolare tedesca, nonché dalla passione per il movimento Wandervogel. Da tali principi nasce un suono scarno, rigoroso e disciplinato creato da una persona fiera delle proprie idee e senza peli sulla lingua; non a caso Henryk ha subito le solite critiche qualunquiste, ma alla fine i fatti parlano da soli: album sold-out, ampio riscontro nelle vendite e un grande lavoro svolto dietro ad ogni brano, ad ogni copertina, ad ogni concetto espresso. Insomma, nulla è lasciato al caso in Darkwood, e questa intervista 'italiana' vi aiuterà a scoprire le fondamenta del progetto e le prospettive future...
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Il tuo ultimo album è più vicino alle sonorità neofolk e neoclassiche, fatto già evidente nel precedente album "Herbstgewölk" del 2004; per contro, i tuoi primi lavori (in particolar modo mi riferisco alla trilogia formata da "In The Fields", "Heimat & Jugend" e "Flammende Welt") risentono maggiormente di influenze elettroniche e industrial. Come e quanto lo stile di Darkwood è cambiato ed è stato modificato in "Notwendfeuer" rispetto al passato? E perché hai preferito dare un respiro più ampio ai suoni acustici?
"Il suono degli album di Darkwood è sempre connesso al tema affrontato. L'argomento di 'Notwendfeuer' è incentrato sulla Gioventù e il Fuoco, con la possibile interpretazione alternativa di Gioventù nel Fuoco. L'umore generale di questo disco è positivo: viene affrontato con amore e speranza il ruolo della gioventù connessa ai cambiamenti operabili nel mondo e come visione di un modo alternativo di vivere. Tutto ciò porta alla memoria anche immagini del passato, tipo le fasciature e i sogni. L'album è melodico e tranquillo, ma anche potente. Da questo punto di vista mi è sembrata perfetta una strumentazione basata su chitarra acustica e strumenti classici: qualsiasi inserimento di campionamenti industrial ne avrebbe interrotto il flusso. La ragione per cui senti un cambio nei suoni intercorso tra il primo album e gli ultimi è dovuta probabilmente al mio sforzo di rimpiazzare la maggior parte delle melodie, generate elettronicamente, con suoni provenienti da fonti naturali. Di certo preferisco usare una vera strumentazione classica, ma ci sono anche sottofondi oscuri, rumori imponenti o rumori naturali distorti, nonché field recordings in luogo delle tastiere. Secondo me questo tipo di lavoro nei suoni ha permesso sulla lunga distanza una crescita dei brani: preferisco dichiaratamente queste modalità esecutive, che trovo più dirette e accattivanti rispetto agli asettici suoni di tastiera."
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Per le liriche e i titoli di "Notwendfeuer" hai scelto di usare solo la lingua tedesca senza includere un libretto con le traduzioni, a dispetto di quanto hai fatto nei tuoi precedenti lavori. A cosa è dovuta questa scelta?
"Sono d'accordo sul fatto che ciò può essere un po' disagevole per chi non conosce la lingua tedesca. Avremmo anche incluso le liriche sia in tedesco che in inglese, ma io non sono un grande amante dei libretti larghi, preferendo invece per la confezione un design puro ed elegante. Nell'era di internet dovrebbe essere facile per gli ascoltatori interessati trovare e tradurre i testi. In ogni caso, qui potete trovare le liriche complete di 'Notwendfeuer': www.sturmgeweiht.de. A parte ciò, quest'album può essere forse uno stimolo per imparare un po' di tedesco. La ragione per cui stavolta tutti i testi sono in tedesco non è una regola, come alcuni hanno creduto. E non vuol dire che il prossimo album sia di nuovo in tedesco. Come ho detto prima, la forma di tutti i lavori concettuali di Darkwood dipende dall'argomento. Nel caso di 'Notwendfeuer', pensando alle circostanze presenti, alla giovinezza, alla vita e alle prospettive, mi vengono in mente solo testi in tedesco nella forma precipua del poema. Completamente diverso è il caso di 'Herbstgewölk', che affronta il periodo della guerra fredda, o di 'Flammende Welt', in cui è sviluppato il tema dell'influenza americana in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Naturalmente per questi album è stata usata la lingua inglese."
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Come potrai immaginarti, la maggior parte del pubblico italiano non capisce i testi di "Notwendfeuer": vuoi spiegarci quali sono i temi principalmente trattati nel tuo nuovo lavoro?
"I temi principali sono quelli detti poc'anzi, ma scendendo nei particolari posso darti alcuni esempi: 'Wintermärchen' (Fiaba Invernale') è incentrata su un dialogo tra il cantante e un tordo che si trovano a casa quando l'inverno e il freddo si stanno avvicinando ricoprendo tutto. Il tordo e l'uomo capiscono che bisogna godere della vita così com'è, che c'è una luce interna di passione che ti scalda anche nei periodi freddi. 'Verlorenes Heer' ('L'armata Persa') riguarda i militi ignoti morti in battaglia, di cui non vengono ricordate le gesta e le sofferenze. 'Totenburg' ('La Fortezza Della Morte') è incentrata sul tema di una giornata spirituale per un monumento di guerra in Yugoslavia. Lì i vagabondi sono ossessionati dai fantasmi del passato, confrontati con le proprie speranze e paure. Un ultimo esempio può essere 'Winterrune' ('Runa d'Inverno'), che parla di un popolo che ha grandi obiettivi e grande volontà, ma è moralmente deficitario, così - come dice un vecchio detto - raccoglierà ciò che ha seminato. Allora alla fine il seme sarà distrutto dalla grandine e il fuoco si rivolterà contro il popolo."
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Quali sono gli artisti e i musicisti che ti hanno maggiormente ispirato per la musica e le liriche di "Notwendfeuer"?
"Non posso negare che le vecchie band neofolk distribuite dalla World Serpent hanno ispirato la mia musica, ragion per cui firmai per quell'etichetta nel 1999. Ma sono anche influenzato da progetti industrial, specialmente dalla loro complessità ideologica e dal loro atteggiamento artistico controcorrente, nonché dalle band indipendenti caratterizzate dalla freschezza dei suoni e dall'audacia di sperimentare. L'amore per la strumentazione classica e acustica è stata certamente dovuta al movimento Wandervogel (movimento giovanile nato all'inizio del novecento e mosso da spirito anti-borghese, nazionalista e patriottico, nda)."
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La copertina di "Notwendfeuer" è magnetica e meravigliosa. Chi è il sodato bambino della cover? E quale significato si nasconde dietro di esso?
"Ho passato un sacco di tempo nei mercatini delle pulci per cercare vecchie fotografie, roba militare o solo per rilassarmi e respirare l'aria del passato. Non so chi è il bambino della copertina, ma quando ho trovato quella vecchia immagine ho avuto la sensazione di guardare dentro il volto di un lontano parente. Sono stato anche colpito dall'espressione dei suoi occhi, da quella giovinezza e da quel viso imbronciato, che mostra esperienza, e da quello sguardo triste. Lui guarda al futuro ossessionato dalle ombre del passato. Necessariamente dovevo usare quella foto per la mia copertina, anche se qualcuno, come previsto, ha avuto da fare obiezioni riguardo l'uniforme..."
"Solo chi è in grado di sentire nostalgia sarà in grado di ricongiungersi alla propria patria. Per me la ricerca della madrepatria è la ricerca di un regno spirituale di libertà."
(Henryk Vogel)
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Parlando della copertina di "Notwendfeuer", mi torna in mente il tema della giovinezza apparso spesso negli album di Darkwood (su tutti citerei "Heimat & Jugend"). Quanto è importante in assoluto questo argomento per la tua musica e il tuo pensiero?
"In 'Heimat & Jugend' la giovinezza indica la memoria dei tempi passati. In 'Notwendfeuer' va intesa invece come 'volontà di cambiare'. Da quando iniziamo a invecchiare, la giovinezza diventa qualcosa di prezioso, più importante di un bene materiale e parimenti più importante dell'esperienza passata. Che valore hanno il possesso e l'esperienza se non hai la volontà e la forza per cambiare le cose? Spesso un cambio spietato e diretto porta più miglioramenti di un avanzamento fatto di litigi, riflessioni, accordi e meschinità. Anche se nel cambiamento alcuni valori possono andare distrutti."
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La patria è forse l'argomento più importante dei tuoi testi: quale valore ha per te questo termine? E qual è il suo ruolo nella tua opera musicale?
"La patria è il luogo in cui siamo nati, il posto con cui possiamo identificarci. Ma vorrei estendere questa definizione. 'Patria' è un anche una parola dal valore spirituale: avere una patria significa anche avere delle radici, una storia, condurre un certo tipo di vita, avere amici speciali, camerati, commilitoni con cui condividere l'esistenza, con cui metterti alla prova e spingerti oltre per migliore la tua personalità. Per imparare ad amare in modo incondizionato la propria patria dovreste provare a lasciarla almeno una volta nella vita e fare ritorno. Solo chi è in grado di sentire nostalgia sarà in grado di ricongiungersi alla propria patria. Per me - come espresso in 'Notwendfeuer' - la ricerca della madrepatria è la ricerca di un regno spirituale di libertà."
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Sei interessato anche alla mitologia germanica?
"Sì, sono interessato anche alla mitologia germanica, ma questo settore funge più come ispirazione per la musica che come base per i testi. Ciò mi ricollega alla mia eredità culturale, è qualcosa che mi dà forza e che rappresenta le mie radici. Tuttavia questo argomento non è molto presente nelle mie canzoni rispetto a quanto lo sia per altri progetti musicali analoghi."
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So che abiti a Dresda, una delle città più belle della Germania, sfortunatamente devastata nel 1945 dai bombardamenti anglo-americani. Quanto sono importanti per la tua musica, ma ancor di più per la tua formazione umana, i duri eventi che hanno riguardato Dresda alla fine della seconda guerra mondiale?
"Mi sono spostato a Dresda da un paio d'anni, quindi per me l'impressione è più forte e più recente rispetto alla gente che è cresciuta lì. Quanto Dresda poteva essere più bella... Non voglio iniziare una discussione riguardo 'criminali e vittime', dato che ne sono state fatte spesso parecchie. Ma in tutta onestà non riesco a capire i giovani (i quali non hanno mai visto il dolore e la guerra) che sulla riva dell'Elba espongono stendardi con scritto "Lancia le bombe Harry, fallo di nuovo" (il nome Harry è riferito al presidente americano Harry Truman, che nel 1945 era alla guida degli Stati Uniti, nda). Queste espressioni sono lontane da qualsiasi forma di buon gusto e di educazione e mi chiedo con quale coraggio morale e decenza vadano a parlare di questi argomenti."
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La guerra è un tema importante per Darkwood, sia in relazione ai testi che all'iconografia, ed in particolare emerge un grande interesse per le due guerre mondiali. Da cosa deriva la tua attenzione verso tale periodo?
"Io vengo da un piccolo villaggio dove tutti si conoscono, e sebbene sia cresciuto senza incontrare guerre e conflitti di sangue, la prima e la seconda guerra mondiale sono sempre state presenti nella mia infanzia. I monumenti relativi alle due guerre erano il centro del paese, insieme alla chiesa e al vecchio villaggio in legno. Abbiamo impiegato la pace lì presente leggendo i nomi incisi nella pietra, ma questi tempi erano tanto lontani per ragazzini come noi, i nomi scritti erano quelli dei nonni dei miei compagni di classe. L'elmetto d'acciaio e l'aquila di pietra in cima al monumento rimarranno sempre nella mia mente, e io sono obbligato ad affrontare questo tema sin da allora. Il mio non è un interesse politico: forse possono esserci riferimenti storici, ma è soprattutto una riflessione di indelebile tristezza e dolore fatta attraverso la musica."
"Mi piace pensare che le uniformi unificano le persone, e ciò ha l'effetto di rendere il carattere degli individui più importante di come essi appaiono esteriormente."
(Henryk Vogel)
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Nella tua musica ricorrono frequentemente marce e ritmiche militari, come anche immagini di soldati. Come è nato il tuo interesse e la tua attrazione per il mondo militare? Hai avuto esperienze dirette in merito?
"Forse mi piace pensare che le uniformi unificano le persone, e ciò ha l'effetto di rendere il carattere degli individui più importante di come essi appaiono esteriormente. Forse c'è un'attrazione subconscia per le uniformi, poiché uniscono l'idea di forza con quella di fedeltà. O forse ciò è solo dovuto ai miei ricordi dell'esercito popolare tedesco (NVA) che ho servito per due anni. O ancora è un modo per provocare il pubblico: le uniformi rimangono l'unica modalità di espressione artistica per mostrare alla gente comune quanto il loro gusto sia prevedibile. Non c'è alcun intento di glorificazione della violenza. Paradossalmente non ho mai sentito parlare di un neofolker che fa a botte ad un concerto, ma ho visto ragazzi hip-hop darsele l'uno con l'altro senza alcun motivo."
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Sei nato nell'ex-Germania dell'est: pensi che i tuoi dischi sarebbero stati accettati dal vecchio regime? Hai suonato dal vivo o stampato materiale musicale durante quel periodo?
"Agli ufficiali del vecchio regime sarebbero piaciute le canzoni acustiche con tema la madrepatria, sarebbero state adatte per pionieri o campi militari. Ma i brani affrontano la storia, e l'intero concetto relativo all'artwork mi avrebbe di certo creato un grosso problema. Al di là di questo, sarebbe stato inusuale per un musicista pubblicare qualsiasi cosa senza essere un membro di una società artistica o senza aver studiato musica. Fondamentalmente durante il regime comunista ho suonato la chitarra classica per un mio personale piacere, divertendomi. Non c'erano studi o computer disponibili per registrare. Ma in qualche modo questa è stata l'origine della mia musica: suonare fugacemente la chitarra all'aperto, attorno al fuoco, per un pugno di amici."
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Secondo te, che hai vissuto entrambe le esperienze, quali sono le principali differenze tra il vecchio regime e il mondo occidentale? Ci sono aspetti positivi nel mondo comunista che potrebbero essere utili nell'attuale Germania?
"Non voglio parlare di differenze politiche poiché sono evidenti, ma senza la soppressione di quel sistema sarebbero ancora esistite quelle 'piccole isole' dove la vita sembrava essere più vera e terrestre rispetto al sempre più accelerato capitalismo. In qualche maniera dovremmo tentare di salvare alcuni di quei valori, come anche i valori di inizio novecento (ad esempio quelli del movimento Wandervogel), utili per i nostri tempi moderni, sia per la Germania unificata che per l'Europa. Spesso siamo accusati di provare una nostalgia ingenua, ma questo è il tentativo di mantener salde le radici in vista di una possibile tempesta, quando ogni cosa diventerà inutile: denaro, quote finanziarie, contratti, mode."
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Musicalmente Darkwood è considerato dal pubblico come un tipico esempio di neofolk germanico: pensi sia corretto classificarti in questo modo? O il neofolk è un'etichetta che ti va stretta?
"Per la nostra musica vengono usati vari termini con cui facciamo spesso confusione. C'è in pratica un termine per definire ogni progetto: Apocalyptic Folk, Dark Folk, Neofolk, American Folk, ecc. È difficoltoso dare una classificazione della musica di Darkwood se, ad esempio, accosti album come 'Heimat & Jugend' e 'Notwendfeuer'. Se dai un'occhiata al nostro sito, capirai che Darkwood è principalmente un progetto finalizzato ad esprime il nostro amore per la patria. Lo stile artistico con cui abbiamo scelto di esprimerci è la musica: ci si poteva esprimere anche tramite la pittura o la scultura, ma abbiamo deciso per la musica. Il genere di musica dipende dal tema trattato e cambia abbastanza spesso. Se la gente ci etichetta come neofolk per me va benissimo, se ciò rende più semplice trovare un modo per riconoscere la mia arte."
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Qual è la tua personale opinione riguardo alla compilation "Looking For Europe" (a cui hai preso parte con una versione inedita del classico "Der Falken Flug")? Ritieni possa essere considerata come la 'bibbia' del neofolk?
"No, 'Looking For Europe' non dovrebbe essere considerata come la bibbia della musica neofolk; possiamo piuttosto considerarla come una guida attraverso questo genere, capace di spiegare alcuni retroscena e tentare di svelare incomprensioni e pregiudizi connessi a questo stile."
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Secondo te progetti come Death In June o Sol Invictus posso essere definiti come i creatori del neofolk e della scena marziale? O forse dobbiamo pensare ad una scena parallela, in cui rientra Darkwood, creata da progetti tedeschi come Forseti, Sonne Hagal, Orplid e altri ancora?
"Death In June e Sol Invictus sono sicuramente gli inventori del neofolk. Alcuni cercano di trovare per questo genere radici più antiche ed esempi correlati, ma la novità insita nel neofolk sono i temi affrontati, la riduzione della musica ad una semplice ma efficace struttura strumentale e l'uso di elementi 'industrial' che non puoi trovare nella tradizionale musica folk. I gruppi tedeschi sono una risposta all'idea inglese di neofolk, attuata grazie a testi in tedesco e argomenti che riguardano questa terra. Analogamente in Italia ci sono gli Argine, in Danimarca Of The Wand And The Moon e via dicendo. Ognuno di loro ha le proprie peculiarità, ma li raggrupperei come neofolk qualora fosse necessario indicarli con un unico termine. Più termini vengono creati, più gli ascoltatori sono divisi, e questo non è ciò che vogliamo. Non sono molto d'accordo con gli ascoltatori di neofolk che dividono sempre più la scena tra tedesca e inglese, politicamente corretta o politicamente scorretta, gruppi che usano tastiere e gruppi che non le usano. Per non parlare di chi segue altre scene tipo military pop, martial, industrial, gothic. Considero questo genere di musica un movimento contro la stupidità e le superficialità moderne, e la gente dovrebbe capire questo prima di finire intrappolata nei luoghi comuni, nell'insensatezza, nei dibattiti e nelle accuse."
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Quasi tutti i tuoi lavori sono stati pubblicati dalla tua etichetta personale Heidenvolk: come nacque l'idea di creare questa label? E da cosa deriva il suo nome?
"Heidenvolk può essere tradotto più o meno come 'folk pagano' (giusto per avere un'altra definizione legata al neofolk), ma in lingua tedesca questa parola esprime anche l'idea ed il retroterra della mia musica. Alcune persone mi chiedono allora perché ho scelto il nome inglese Darkwood. Beh, questa è storia: quando fondai Darkwood, mi è sembrata questa la definizione migliore per esprimere il senso del progetto musicale fornendo alcuni motivi di interpretazione. Puoi infatti considerare il bosco oscuro come il luogo degli antenati e del tuo personale passato, ma anche un luogo attuale dove rifugiarti in preparazione di una guerra spirituale intesa nell'accezione data da Jünger in 'Der Waldgang'. Per contro, con la label ho voluto usare un duro termine tedesco, ma anche in questo caso puoi trovare il duplice significato di musica folk pagana e popolo pagano, creando così un dualismo perfetto."
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Tramite la Heidenvolk hai prodotto finora solo lavori dove è presente Darkwood. Sei interessato a pubblicare anche album di altri progetti in futuro?
"La Heidenvolk è stata creata principalmente per produrre i lavori di Darkwood. Ciononostante l'etichetta è aperta ad attività di collaborazione o alla produzione di lavori di artisti e amici che hanno prospettive simili a Darkwood. Ad oggi abbiamo realizzato la compilation 'Secret Lords', incentrata sul tema della forza insita in vecchie costruzioni e architetture uguali a suoni pietrificati: hanno preso parte al lavoro In Gowan Ring, Darkwood in collaborazione con Ian Read dei Fire & Ice, A Challenge Of Honour congiuntamente a Sturmpercht, Voxus Imp. ed altri ancora. Un'altra produzione differente è stato il CD 'Lapis', realizzato in collaborazione tra Darkwood e Chaos As Shelter, con la partecipazione della voce russa degli Agnivolok. L'argomento ivi trattato è il più evidente, ma anche il più nascosto segreto dell'alchimia. Un altro lavoro che sarà messo a punto è l'album della band americana neofolk In Ruin, intitolato 'A Ghost To Be Forgotten' (uscito quest'anno, nda). Conosco Terry (chitarrista e vocalist di In Ruin, nda) da un po' di tempo, e siamo rimasti in un vago contatto scambiandoci i nostri lavori di volta in volta quando venivano realizzati. Quando ho ricevuto il suo nuovo materiale sono rimasto veramente colpito. Dopo aver sentito tutte le recenti pubblicazioni di In Ruin apparse solo in piccole edizioni o in formato CDr autoprodotto, ho pensato che era giunto il momento di presentare questa bella musica ad un pubblico più ampio. In definitiva puoi chiamarla ancora collaborazione, poiché hanno preso parte a questo lavoro varie persone come Kim Larsen di Of The Wand And The Moon, Isaac Aubrey di The Arid Sea, Catonium e Darkwood."
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'Europa' è una parola fondamentale per la tua musica, tanto che le hai dedicato una trilogia: "The Struggle Of Europe". Qual è il messaggio su cui si basa questa tua opera? Molta gente pensa che l'Europa stia attraversando un periodo di decadenza, e forse le tradizioni del vecchio continente stanno scomparendo: qual è la tua opinione al riguardo?
"Nel mio caso particolare la trilogia è stata dedicata alla guerra in Europa, focalizzando l'attenzione su temi come il dolore, la perdita, il destino di soldati e civili. Fondamentalmente volevo affrontare le conseguenze delle due guerre mondiali per l'Europa e la Germania. L'inevitabile americanizzazione della politica e dello stile di vita è una delle ragioni per cui i vecchi valori e le tradizioni sono andate svanendo. Ma adesso che la decadenza e il materialismo ci attanagliano dobbiamo essere attenti, migliorarci ed essere consapevoli delle nostre capacità per trovarci di nuovo in sintonia con la natura e con i cambiamenti. Se ti interessi di esoterismo, devi aver sentito che adesso siamo al punto di passaggio dall'età dei Pesci a quella dell'Acquario, ed è possibile che ogni cosa sarà disintegrata e una nuova generazione sorgerà dalle ceneri del sistema materialistico per installare un nuovo ordine di splendore e luce."
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Vari progetti neofolk che si fondano su temi e immagini molto simili a quelli usati da Darkwood sono spesso accusati di apologia di fascismo, subiscono boicottaggi di concerti e continue critiche. Vuoi spiegarci la tua personale opinione in merito?
"Ho avuto anch'io questo tipo di problemi. Penso che alcune persone inneschino una caccia alle streghe, dato che hanno bisogno di un nemico per giustificare la propria inutilità e il proprio fallimento. Il 'vero' nemico è troppo forte per loro, di conseguenza sono costretti a cercare qualche artista via internet, fare una ricerca tramite uno squallido copia e incolla e iniziare a incolpare qualcuno di qualcosa che loro assolutamente ignorano. Un simbolo qui e una citazione lì si trasformano in una cospirazione: il risultato è un'accusa e una proiezione dei loro pregiudizi sugli altri. Una strategia semplice ma efficace. Così, andando contro ogni cosa, questa gente riesce a dare un significato alla propria vita."
"Darkwood è principalmente un progetto finalizzato ad esprime il nostro amore per la patria. Lo stile artistico con cui abbiamo scelto di esprimerci è la musica: ci si poteva esprimere anche tramite la pittura o la scultura, ma abbiamo deciso per la musica."
(Henryk Vogel)
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Nel 2001 hai partecipato al tributo a Corneliu Codreanu "Eine Erinnerung An Den Kampf" con il brano "Mord Und Lüge": puoi spiegarci il testo e la sua fonte di ispirazione? Oggigiorno Codreanu è una figura censurata e condannata ovunque. Pensi che, da un punto di visto storico, possano esserci aspetti positivi nella vita del Capitano della Guardia di Ferro?
"Quando vivevo negli Stati Uniti ho conosciuto una ragazza rumena il cui nonno era stato nella Guardia di Ferro, e le cose che lei mi raccontato al riguardo erano legate essenzialmente alla sfera mistica. La Guardia di Ferro è stato un movimento marziale incentrato sulla fede e caratterizzato da standard formativi elevatissimi per i loro membri, anche se da un punto di vista storico il movimento ha di certo avuto il suo rovescio della medaglia. In vista della partecipazione alla compilation lessi un libro su Codreanu, e ho tentato un approccio analitico alla misteriosa morte del leader della Guardia di Ferro e alla relazione stabilita tra lo stesso Codreanu e i suoi seguaci. La ragione per cui la compilation è totalmente censurata e deprecata è dovuto al fatto che è stata pubblicata in veste di lavoro politico, cosa che non corrisponde con quella che era l'idea di partenza, né da parte mia né, per quel che mi riguarda, da parte degli altri partecipanti. Per contribuire alla compilation ho lavorato sull'argomento in questione in modo intelligente e responsabile, come ho sempre cercato di fare in veste di Darkwood. Ma abbastanza stranamente sono sempre stato tacciato di parzialità, e sinceramente non capisco perché. Dal mio punto di vista è molto più strano sentir dire che un gruppo ha accidentalmente inserito un brano nella compilation, un brano che era già stato realizzato in precedenza, che non ha nulla a che fare con l'argomento, che è solo una canzone d'amore, o roba simile... reputo tali atteggiamenti ingenui e irresponsabili."
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Stai organizzando qualche data dal vivo?
"Abbiamo pianificato qualche concerto per un tour da fare insieme ad un altro gruppo, ma a causa di ritardi nella pubblicazione dell'album di questa band e a causa di una misteriosa fertilità che si è diffusa tra le mie musiciste, abbiamo dovuto annullare le date. Non posso dire adesso se riusciremo a fare un live esclusivo all'interno di qualche festival, ma in caso affermativo sarà annunciato nel nostro sito."
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Siamo in chiusura Henryk, lo spazio finale è tuo... e congratulazioni per la carriera!
"Vorrei ringraziare i lettori per la loro attenzione e tutti gli ascoltatori per l'interesse mostrato verso la nostra musica. Tante grazie anche a te, Michele, per le domande che ci hai posto e la passione manifestata per la nostra arte e il nostro background."
http://www.darkwood.de/
http://www.heidenvolk.de/