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08-09-2020
DUNCAN PATTERSON
Il silenzio è finito
di Roberto Alessandro Filippozzi
La fortuna di media come il nostro è non soltanto quella di poter incontrare artisti straordinari più o meno noti e celebrati, ma anche quella di poter dare loro il giusto spazio, poiché slegati da scadenze varie o logiche pubblicitarie. E senza dubbio Duncan Patterson, storico bassista e membro fondatore degli Anathema (dei quali è stato autentico motore sino al 1998, lasciando dopo il capolavoro assoluto "Alternative 4"), fa parte di questa schiera di artisti straordinari, non soltanto per il suo prezioso lavoro nell'amata band di Liverpool, ma anche per le meraviglie regalateci col progetto Ìon e coi due superbi lavori a firma Alternative 4. Musicista appassionato e compositore d'eccezione, il 45enne inglese ha trascorso anni difficili durante e dopo la pubblicazione, nel 2015, del suo ultimo lavoro ufficiale "The Eternity Suite", riuscendo infine a superare i problemi con l'alcol e ripartendo da capo in Messico, dove è anche diventato padre. Lasciatosi alle spalle i momenti più bui, Duncan è finalmente pronto a tornare sulle scene con la sua musica, per continuare ad incantarci con quelle vibrazioni profonde che scaturiscono dalla sua inconfondibile penna. Abbiamo avuto il grande privilegio di incontrarlo per voi, anche per conoscere tutti quei progetti che di qui a breve prenderanno corpo, e quel che segue è il resoconto fedele della nostra piacevole e sincera chiacchierata.
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Artisticamente parlando, il tuo silenzio è durato circa cinque anni: cosa ti ha tenuto così a lungo lontano dalle scene? Hai comunque continuato a comporre in questo periodo? Ho visto che sei diventato padre e che sei andato a vivere in Messico, il che immagino abbia richiesto del tempo in ogni senso...
"Dopo aver registrato il secondo album degli Alternative 4, ero esausto. Siamo passati attraverso l'avvicendamento di due cantanti prima che l'album fosse pubblicato. Così ho deciso di fare un disco di versioni strumentali di alcune tracce di "Eternity", assieme ad alcuni brani collegati. All'epoca, tuttavia, ero sotto pressione riguardo alla mia vita personale. Mi veniva costantemente detto che tutto ciò che avevo fatto era merda. Mi hanno fatto anche sentire in colpa per aver ricevuto qualsivoglia tipo di lode. Mi sono stati imposti ultimatum del tipo "Se non ti trovi un vero lavoro, ti lascerò"... È stato un periodo strano, e penso che quel tipo di scenario sia qualcosa a cui nessuno di noi è stato preparato. Ad ogni modo, sono riuscito a completare "The Eternity Suite" in queste circostanze: ho pubblicato la versione in CD attraverso la mia etichetta Strangelight Records, e tutto sembrava ok. Ho intrapreso una campagna di finanziamento su Pledge Music per quest'album, ma la piattaforma ha avuto grossi problemi dietro le quinte. Ho finito per non ricevere i soldi promessi, e inoltre molte delle cose che ho postato dal Messico sono andate perdute. Aggiungi il mio pesante problema personale al mix, ed ecco spiegata la mia pausa di cinque anni. Non avevo semplicemente più energia per fare musica, pensavo che fosse finita per sempre. Avevo della musica e dei testi scritti per un terzo album degli Alternative 4, ma non ci ho lavorato ulteriormente sino all'anno scorso. Sono di nuovo molto creativo in questi giorni, o almeno quando ho l'opportunità di esserlo. Ho un figlio piccolo ed uno stile di vita completamente pulito, quindi sono molto focalizzato, più di quanto lo sia mai stato."
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La buona notizia è che finalmente sei pronto a tornare sulle scene! Mi hai anticipato che c'è qualcosa di nuovo in ballo per Ìon: sarà in effetti questo il primo passo del tuo rientro?
"Sto ancora aspettando una risposta dall'etichetta riguardo a cosa fare col materiale di Ìon. C'è stata pochissima comunicazione con loro (si riferisce alla Equilibrum Music, nda) da quando "Immaculada" è stato pubblicato, e gradirei avere indietro i diritti dei due album realizzati. Adorerei registrare ancora, continuando nella stessa direzione. Ho amato le sessioni di registrazione per "Immaculada" in Portogallo, un lavoro molto leggero."
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Per i due album realizzati con Ìon hai lavorato con svariate voci: ha intenzione di mantenere questo assetto, e cosa possiamo aspettarci a livello musicale?
"Dipende tutto dal concept. Al momento sto lavorando ad altra musica, ma quando lavorerò nuovamente su materiale di Ìon, dipenderà tutto dal tema scelto. Potrei scrivere tutti i testi in spagnolo stavolta e usare cantanti messicani/e. Ho qualche idea, ma quando lavoro a qualcosa, ho bisogno di metterci tutta la mia concentrazione. Sono certo che un solido piano prenderà forma quando sarà il momento giusto."
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Ìon è stato un progetto davvero straordinario ed entrambi gli album sono stati ottimamente accolti dalla critica: è legittimo dire che con questo act hai creato alcune fra le tue migliori cose in assoluto?
"Mi sono divertito molto a creare quei due album. Ho iniziato il progetto come una "disintossicazione musicale" dopo tutta la negatività con gli Anathema e gli Antimatter. Mi sono sentito veramente libero con Ìon e non ho avuto nessuno ad alitarmi sul collo, lamentarsi del mio duro lavoro, interrogarmi sui soldi o qualsiasi altra roba egoistica dalla quale mi ero allontanato. È stato per me anche un momento tranquillo sul piano personale. Vivevo in una fattoria nell'Irlanda rurale: porridge e camomilla per colazione, esercizio fisico, buona gente attorno. Mi piacerebbe tornare ancora a quella vibrazione."
"Ho iniziato il progetto Ìon come una "disintossicazione musicale" dopo tutta la negatività con gli Anathema e gli Antimatter. Mi sono sentito veramente libero e non ho avuto nessuno ad alitarmi sul collo, lamentarsi del mio duro lavoro, interrogarmi sui soldi o qualsiasi altra roba egoistica dalla quale mi ero allontanato..."
(Duncan Patterson)
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Oltre ad Ìon, hai altri progetti in ballo?
"Ho deciso di realizzare la maggior parte della mia musica sotto il mio nome e cognome. L'album a cui stavo lavorando anni fa, che inizialmente doveva essere il terzo disco degli Alternative 4, uscirà sotto il mio nome. Vorrei avere tutto in un unico posto adesso, di modo che la gente possa trovarlo facilmente. Ho già pronti cinque brani per questo disco, che si intitolerà "Grace Road", e spero di finirlo entro quest'anno. La situazione del coronavirus mi ha tenuto indietro, visto che sarei dovuto entrare in studio ad aprile. Sto anche lavorando su del materiale più duro per un progetto assieme a Darren White, il primo cantante degli Anathema: ho scritto due pezzi in una sorta di stile gothic hardcore e mi piacerebbe pubblicarli su di un 7", in pieno stile old school underground, ma vedremo cosa si potrà fare..."
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Abbiamo accennato più volte agli Alternative 4, che purtroppo si sono sciolti: cos'è accaduto? E, guardando indietro a quanto realizzato con loro, ti ritieni soddisfatto dei risultati ottenuti?
"Durante la creazione del secondo album, Mark Kelson ha deciso di mollare. Poi, prima dell'uscita del disco, anche Simon Flatley ha deciso di lasciare. Penso che Mark non volesse una seconda voce nel progetto, e Simon disse che non voleva più far parte del music business, poiché coinvolto in qualche religione gnostica o roba simile. Ho parlato con un cantante che era interessato a fare un terzo album, ma recentemente ho deciso che era meglio continuare da solo. Mi piacciono i due album pubblicati, penso che abbiamo creato alcune grandi canzoni assieme: i migliori estratti da entrambi i lavori costituirebbero un disco fantastico."
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La tua ultima fatica discografica è stata "The Eternity Suite" nel 2015, un piccolo e speciale gioiello che a mio avviso non ha goduto della giusta considerazione. Lo trovo un bellissimo ed intimo tributo al tuo lavoro negli Anathema, ma anche molto di più: che significato ha per te?
"La mancanza di promozione è stata dovuta a me ed alle mie circostanze in quel periodo. Credo che questa sia solamente la terza intervista che faccio da quando l'album è uscito, e sono state fatte tutte in quest'anno. L'ho riascoltato di recente, ed in esso ci sono alcuni momenti magici. Metterei sicuramente "Eternity Part XXIV" fra le cose migliori che io abbia mai fatto. L'album mi ricorda di quel periodo: dire che è stato un momento difficile è un eufemismo, ma sono riuscito ad uscirne con una mentalità ben focalizzata ed uno stile di vita completamente pulito, tranne che per quello strano bicchiere di Sprite. Tornando al disco, punto a pubblicarlo presto anche in vinile bianco."
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Prima abbiamo menzionato gli Anathema, che per la cronaca erano il mio gruppo preferito quando tu ne facevi parte. Ricordo di aver parlato con te dopo un live degli Antimatter qui in Italia, e tu mi rivelasti che, dopo le registrazioni di "Alternative 4", ciò che restava della band eravate solo tu e Vinnie, dopodiché, all'improvviso, tu eri fuori e tutti gli altri erano rientrati nella line-up. Come ricordi quel momento difficile della tua carriera?
"Alcuni incidenti sono occorsi dopo che avevamo pubblicato "Eternity", e mentre scrivevamo i pezzi per "Alternative 4", il futuro della band era in dubbio. La storia che sembra essere diventata quella vera è che Danny ed io avevamo dei problemi in quel tempo, ma la verità è che tutti noi avevamo un problema col suo comportamento all'epoca, e questo ci portò a farlo fuori dal gruppo. Vinnie voleva prendere subito un altro chitarrista, ma io volevo prendere una pianista che sapesse anche cantare. Shaun Steels (il batterista, nda) era ancora un sessionist all'epoca, quindi non aveva idea se sarebbe rimasto o meno. Volevo silurare pressoché tutti quelli che erano coinvolti nel gruppo all'epoca, dal momento che avevo preso coscienza della loro natura parassitaria, eccetto pochissime persone decenti. Tutti dicevano cose tipo "Sì, hai fatto la cosa giusta mandandolo via", ma appena ho deciso di lasciarli, dicevano la stessa cosa riguardo a me. Lo sapevo, e lo avevo persino predetto nei testi dell'album. Quando la madre dei fratelli Cavanagh morì, chiamai Vinnie e gli dissi di rimettere le cose a posto con suo fratello, dal momento che volevo solo allontanarmi da quel tipo di persone che ci stavano attorno (si riferisce ai discografici dell'epoca, cosa confermatami da Vincent in persona dopo una data degli Anathema a Milano, nda) e dall'industria musicale in generale. È una vergogna che così tante bugie siano state dette su di me dopo un simile gesto, ma ciò la dice lunga sulle persone che hanno fatto ciò. Non ne sono rimasto sorpreso, e ciò prova che ho preso la decisione giusta. Una decisione che non ho mai rimpianto."
"È una vergogna che così tante bugie siano state dette su di me dopo la mia fuoriuscita dagli Anathema, ma ciò la dice lunga sulle persone che hanno fatto ciò. Non ne sono rimasto sorpreso, e ciò prova che ho preso la decisione giusta. Una decisione che non ho mai rimpianto."
(Duncan Patterson)
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Fra l'altro, "Alternative 4" era davvero il TUO album, avendone tu composto la maggior parte: pensi mai a come sarebbe andata se tu non avessi lasciato la band?
"Sì, a volte me lo chiedo. Anche solo per poter vedere le facce di tutti i parassiti che ci giravano attorno dopo aver detto loro che non erano né desiderati, né necessari. Ma andandomene ho fatto la cosa giusta. Non è stato facile, ma almeno sono stato onesto con me stesso. Mi è stato chiesto di riunirmi a loro un po' di volte, ma la risposta è sempre stata la stessa."
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Fra parentesi, che ne pensi dell'evoluzione degli Anathema? Io ti confesso che, dopo "A Natural Disaster", ho faticato a riconoscerli e, di fatto, non sono più riuscito a seguirli come prima...
"Penso che gli ultimi album suonino davvero come loro. Non hanno provato ad essere alcunché, sono stati semplicemente loro stessi. Ci sono alcuni pezzi recenti con cui ho familiarizzato dopo aver fatto con loro il "Resonance Tour" nel 2015."
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Gli Alternative 4 avevano la loro identità come band, sebbene il sound non fosse così distante dagli Anathema, anche se in maniera differente: sarebbe corretto affermare che quel progetto ti ha dato modo di continuare ad esplorare tua la vena creativa in seno agli Anathema sino al '98?
"Non direi che fosse una continuazione da dove avevo lasciato nel '98, ma c'erano alcune cose che volevo fare all'epoca, anche se poi non è successo, come ad esempio lo stile di chitarra anni '60. Ho scritto diverse tracce con linee di basso prominenti, tipo quanto avevo fatto in "Reality Clash" con gli Antimatter, quindi si tratta di qualcosa che è venuto dopo. È stato dopo aver scoperto un sacco di roba dub e reggae, oltre a Nick Cave: "The Boatman's Call" ha molte linee di basso come quelle, e mi ha influenzato molto."
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Un altro pezzo importante della tua carriera è senza dubbio quanto fatto con gli Antimatter, e penso sinceramente che "Lights Out" sia un capolavoro da inserire fra le cose migliori fatte nella tua avventura di musicista...
"Sì, eravamo un duo, poi Mick mi chiese se poteva mantenere il nome per il suo progetto solista dopo che io avevo deciso di smettere di lavorare con lui. Col senno di poi avrei dovuto dire di no, ma non avevo idea di che mostro il progetto sarebbe diventato. Amo i primi due album: abbiamo fatto grandi cose e creato canzoni molto forti. Concordo su "Lights Out", c'è una vibrazione potente su quel disco."
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Inutile dire come sia gli Anathema che gli Antimatter siano stati parti importanti della tua carriera, ma cosa rimpiangi maggiormente di ciascun progetto?
"Per quanto concerne gli Anathema, mi spiace di non averli lasciati prima, mentre con Antimatter avrei voluto non scendere così tanto a compromessi. Era il mio bambino, ed ho permesso a me stesso di lasciarmi indebolire sino ad allontanarmi da esso, il che è forse il più grande rimpianto della mia carriera."
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Agli inizi degli Anathema eravate parte della scena metal, dal momento che suonavate una sorta di gothic/doom, dopodiché, coi tuoi successivi progetti, sembri aver preso le distanze dalla musica metal, avvicinandoti ad un pubblico più gothic/dark-oriented...
"Non classifico le mie canzoni con gli Anathema come metal, tranne "A Dying Wish" e la seconda metà di "We, The Gods". Ma quando ho iniziato a comporre canzoni come si deve, queste erano decisamente gothic. Non sono affine allo scrivere musica metal, non mi viene naturale. Avevamo capelli lunghi e chitarre solide, ed inoltre eravamo commercializzati come metal..."
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Sia con Antimatter che con Ìon, hai reso chiaro che ami lavorare con le voci femminili: qual è la ragione principale?
"Quando ho avuto l'idea che sarebbe diventata Antimatter, il progetto era quello di avere Michelle Richflied (singer di Dominion e Sear che collaborò anche con gli Anathema, nda) come cantante. Parlammo di creare un progetto a tempo pieno insieme, ma alla fine lei non poté impegnarsi, dal momento che lavorava con qualcun altro a cui penso non andasse a genio l'idea. L'idea originaria era di fare qualcosa di molto etereo con elementi elettronici ed orchestrali, con la voce femminile quale ciliegina sulla torta. Musica realmente alternativa ed innovativa. Con Ìon volevo che tutto suonasse il più puro possibile, e le voci delle ragazze hanno permesso che ciò accadesse."
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Nella tua lunga carriera hai suonato diversi strumenti: quali prediligi quando si tratta di comporre?
"Scrivo pressoché tutto con la chitarra acustica, ma a volte ricavo idee dal piano o dalle tastiere. A dire il vero, ho scritto "Fé, Esperanza, Amor" col basso, il che teoricamente non ha molto senso. È stato singolare, dopo tutto. Il mandolino è il mio strumento preferito, ho imparato ad usarlo molto velocemente."
"Ripensando al progetto Antimatter, avrei voluto non scendere così tanto a compromessi. Era il mio bambino, ed ho permesso a me stesso di lasciarmi indebolire sino ad allontanarmi da esso, il che è forse il più grande rimpianto della mia carriera..."
(Duncan Patterson)
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Da quel che mi è parso di capire, anche la tua etichetta Strangelight tornerà in attività...
"La Strangelight è sempre stata viva, è sempre là quando ne ho bisogno. Non ho davvero in progetto di approcciare più alcuna etichetta per la mia musica. Forse potrei cedere qualche licenza per dei vinili o qualcos'altro, ma in questo momento vorrei avere tutto nello stesso posto. Per il materiale che sto creando con Darren ascolteremo probabilmente le offerte di altre etichette, ma la mia musica la realizzerò attraverso la Strangelight."
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Come detto, ora vivi in Messico: non so se tu abbia o meno intenzione di intraprendere dei tour, ma se così fosse, vivere laggiù potrebbe crearti qualche difficoltà?
"Non credo faccia una gran differenza, specialmente se si tratta di tour da questa parte dell'Atlantico. In verità non ho piani per un tour, ma chi può dire cosa riservi il futuro? Avevo pianificato di portare "The Eternity Suite" dal vivo il prossimo anno, ma non so come si evolveranno le cose con la situazione del coronavirus."
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Siamo giunti alla fine, e come ultima domanda vorrei chiederti, fra tutti i brani e gli album che hai composto, quali sono quelli più importanti per te e perchè...
"Questa è una buona domanda, ma non una facile. Come ho detto prima, amo "Eternity Part XXIV": c'è qualcosa di speciale nella versione di "The Eternity Suite", mi fa provare qualcosa. Anche la versione di "Reality Clash" che abbiamo realizzato come bonus track con gli Alternative 4 è grandiosa, bella e semplice. "Underlooked" degli Alternative 4 è un pezzo importante per me, penso sia perfetto: il testo parla di persone nell'industria musicale che copiano idee da altri, eppure sono lodati come dei geni. Tutto di quel brano funziona molto bene, ed inoltre la performance vocale di Mark è meravigliosa."
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