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01-07-2007
ELANE
Canzoni da un mondo senza tempo
di Roberto Alessandro Filippozzi
La bellezza, la potenza e la maestosità della Natura vivono nelle composizioni di chi sa catturarne l'essenza, e fra essi ci sono senza dubbio anche i tedeschi Elane. Capitanato dalla bella 'ninfa dei boschi'/frontwman Joran Elane e dal mastermind Skaldir, il quintetto teutonico è riuscito col nuovo lavoro "Lore Of Nén" a sintetizzare e ad incanalare al meglio tutte le buone intuizioni già evidenziate sull'apprezzato debut del 2004 "The Fire Of Glenvore", arrivando a forgiare un suono nel quale convivono in perfetta armonia elementi folk, darkwave, heavenly voices, ethereal, neoclassic e persino dream-pop. Gli Elane, tanto per intenderci, sono un gruppo che ha tutte le carte in regola per far breccia anche fra il pubblico italiano, da sempre ben abituato a proposte di grandissima qualità nell'ambito della musica più colta ed ancestrale (pensiamo ad Ataraxia, Gor, Ashram e a realtà ormai perdute come Ordo Equitum Solis e Gothica, ma anche a nomi emergenti come All My Faith Lost..., Chirleison e via dicendo...), e quindi in grado di recepire il messaggio e la bellezza insiti nel sound del combo germanico. Con una scena ricettiva e generosa come quella tedesca, che non aveva mancato di incensare (meritatamente, sia chiaro!) il succitato debut, il rischio per Elane era quello di sedersi sugli allori e di non cambiare una formula che si era rivelata vincente, ma fortunatamente il five-piece ha inteso soddisfare in primis le proprie mire artistiche, lasciando ad altri il compito di accontentare quel tipo di fan che non ama il cambiamento e/o l'evoluzione. Certe statiche strategie di marketing non fanno per gli Elane, che hanno invece preferito ampliare il proprio discorso partendo dalle cose che meglio riescono loro, arricchendo il tutto con la sapiente aggiunta di nuovi elementi e bilanciando molto meglio che in passato i caratteri distintivi di un sound profondamente ancestrale ed affascinante. Nessuna tentazione elettronica stile Helium Vola e/o Qntal, ma solo il desiderio di tradurre in musica le visioni di un mondo che la band stessa definisce 'senza tempo': sforzo, questo, che si tramuta nel conseguimento di traguardi artistici ampiamente superiori a quanto evidenziato col debut di cui sopra. Gli Elane sono quindi una band che guarda avanti senza paura, conscia del fatto che il proprio processo evolutivo è appena agli inizi, come ci dimostrano senza mezzi termini le sintetiche ma efficaci risposte fornite da Nico, Skaldir e Joran Elane in questa piacevole chiacchierata a quattro...
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Vi ci sono voluti circa due anni per dare un successore a "The Fire Of Glenvore", e l'attesa è stata interrotta solamente dal miniCD "Love Can't Wait": come è cambiata la vostra vita artistica dopo l'esordio, visto il crescente interesse generato sia nei confronti dei media che dei fans?
Joran: "Il fatto che sempre più gente sia stata raggiunta dalla nostra musica ha mantenuto vivi gli Elane. Sebbene io scriva musica principalmente per me stessa, le emozioni dei fans donano più speranza e potere al mio songwriting."
Nico: "Per me è importante che la nostra musica trovi accesso presso la gente e che sia ascoltata, ma la cosa non ha comunque effetto sul mio modo di scrivere canzoni."
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Accennavamo al miniCD "Love Can't Wait", uscito un anno prima del nuovo album: dal momento che tale release era intesa come anticipazione al secondo full-length, perché si è dovuto attendere ancora un anno prima di poter ascoltare "Lore Of Nén"?
Nico: "Questo problema è stato generato unicamente dal cambio di etichetta."
Skaldir: "A parte questo, non avvertiamo mai alcuna fretta nel pubblicare i dischi. È importante realizzare un buon album, ed il nostro secondo full-length è un lavoro dalla durata piuttosto lunga, il che implica la necessità di maggior tempo per la scrittura delle canzoni, per la registrazione etc..."
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"Lore Of Nén" segna il passaggio dalla Kalinkaland alla Distinct Music: cosa vi ha spinti a cambiare etichetta?
Nico: "Non si tratta di chissà quale storia: tra noi e la Kalinkaland ci sono stati dei problemi, quindi li abbiamo abbandonati, ed abbiamo trovato molto velocemente un nuovo partner nella Distinct Music/Omniamedia. Sembrano essere l'etichetta giusta per gli Elane..."
Skaldir: "Sapevamo che i Faun avevano già lavorato con la Distinct, quindi abbiamo chiesto alla label se fosse interessata a lavorare anche con noi, e la risposta è stata positiva."
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Musicalmente parlando, col nuovo album siete rimasti fedeli al vostro stile, ma i singoli elementi paiono ora essere molto meglio bilanciati ed il sound risulta più efficace che non in passato: siete d'accordo, e cosa è cambiato nel vostro modo di comporre?
Skaldir: "La penso al tuo stesso modo: il nostro lavoro è un po' più strutturato adesso, ma in linea di massima non è cambiato molto."
Joran: "Il modo in cui componiamo i brani sta evolvendo verso una maggiore complessità: è importante per me avere delle mire molto grandi, ed il mio lavoro può cambiare proprio come fa la vita in generale."
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Sembrate comunque aver voluto sperimentare molte nuove soluzioni, quindi è facile capire come, sebbene il vostro debutto sia stato ben accolto dai media, abbiate compreso l'importanza del non ripetere sé stessi, poiché fare un altro disco come "The Fire Of Glenvore" sarebbe stato più controproducente che di aiuto per la vostra carriera...
Joran: "Non faremmo mai nulla che non provenga dai nostri cuori, ed ovviamente non copieremmo mai noi stessi, perché la cosa non avrebbe senso per noi."
Skaldir: "Proprio come la vita stessa, anche la musica va avanti: quando sperimenti nuove cose nella tua esistenza, ciò influenzerà il modo in cui scrivi, e ciò accadrà anche quando ascolterai musica differente. Per me è importante guardare avanti."
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Gli elementi che più avete provveduto a bilanciare meglio sono, secondo me, la vostra vena folk epica e solenne e gli spunti neoclassici: non è facile miscelare al meglio simili stili, ma indubbiamente voi ci siete riusciti molto bene. Pensate che la vostra abilità nel bilanciare simili elementi possa essere la chiave per il successo degli Elane?
Joran: "Utilizziamo soltanto elementi e strumenti che si adattano al 100% ai nostri sentimenti, il che ci fa sentire bene: non pensiamo mai ad inserire certe cose al solo fine di ottenere successo."
Nico: "Sì, penso che la tua interpretazione sia corretta. Penso che la musica degli Elane racchiuda in sé un ampio numero di generi, ma senza perdere la propria identità e forse anche il proprio spirito, e ciò rappresenta quello che molte persone sembrano apprezzare in noi."
Skaldir: "Personalmente parlando, non penso troppo a cose di questo genere..."
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Rimanendo sui molti aspetti del vostro sound, penso che siate stati in grado di sintetizzare al meglio molti stili differenti come folk, darkwave, heavenly voices, ethereal, neoclassic e perfino dream-pop: come riuscite a far convivere così bene influenze tanto diverse fra loro? Esiste un filo conduttore che lega i vari brani?
Joran: "È, in qualche modo, il punto in cui ti trovi nella tua vita a determinare la musica che crei. Non è che ogni brano degli Elane debba suonare neoclassico: tutto può cambiare, ma si tratterà sempre dei sentimenti della band, e penso che i fans possano 'crescere' con la musica. Se ci fossero troppi paletti o se si rimanesse confinati a ciò che si è fatto all'inizio, sarebbe come mentire alla propria musica."
Nico: "Ognuno di noi che scriviamo i brani sa esattamente come dovrebbero suonare le canzoni degli Elane, ma non ci sono regole o leggi scritte: c'è soltanto il sentimento. Puoi provare nuovi elementi, ma non devi mai dimenticare che devono adattarsi agli Elane: se tieni questo a mente, troverai il filo conduttore che attraversa ogni nostra canzone."
Skaldir: "È importante seguire il tuo cuore quando scrivi canzoni: esprimi ciò che senti, non pensare in termini di generi. Per me il filo conduttore è in qualche modo nell'aria e la band sembra svilupparlo, sebbene i nostri singoli approcci compositivi siano differenti."
"Gli Elane hanno la loro terra d'origine in un mondo senza tempo, e forse una parte di esso coincide proprio con quello in cui viviamo tutti..."
(Joran Elane)
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Ritengo che abbiate fatto grandi passi in avanti col nuovo album: sia la produzione che le esecuzioni strumentali mostrano enormi miglioramenti, e penso che ciò abbia reso la nuova fatica molto più completa ed interessante rispetto ai precedenti lavori...
Joran: "Forse la qualità del sound è cresciuta, ma i sentimenti sono trasposti in maniera simile. Non saprei decidere quale dei nostri due album significhi di più per me..."
Nico: "Grazie. Ovviamente proviamo a migliorare con ogni nuovo album, e ci fa estremamente piacere che tu veda le cose in questa maniera. Il modo migliore per ottenere un buon sound sta nel paragonare il proprio con quello dei migliori act dello stesso genere, ed è ciò che principalmente facciamo."
Skaldir: "Sono molto soddisfatto del risultato finale: spendiamo molto tempo per la produzione ed il mixaggio, il che è necessario per ottenere buoni risultati."
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Sono del parere che le parti vocali realizzate dall'ospite Neniel Tindómerel vi abbiano aiutati moltissimo nell'avvicinarvi alla vostra visione musicale: c'è forse l'intenzione da parte vostra di reclutare la stessa Neniel o un'altra soprano nella band, di modo da poter sfruttare meglio quel tipo di vocals sia in studio che on stage?
Joran: "È stato un progetto che si è rivelato brillante, ma non è nei nostri piani includere ulteriori cantanti nella band. Stiamo pensando di sviluppare ulteriormente le nostre quattro voci e di usare molti elementi per tutte le parti vocali nelle nuove canzoni, di modo che ciò sia poi anche riproducibile dal vivo."
Nico: "Le vocals di Neniel rappresentano per me l'evoluzione più grande nella nostra musica per 'Lore Of Nén'. In passato abbiamo già lavorato con delle soprano per i concerti, come ad esempio Christina dei Die Verbannten Kinder Evas o Gaby Koss (ex-Haggard)."
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Uno dei vostri punti di forza sta nel fatto che voi della band siete tutti coinvolti nel processo di composizione: cosa pensate che ciò aggiunga alla vostra proposta, specie rispetto a quei gruppi dove a comporre c'è solo una persona o due?
Nico: "Più si è a comporre, più la musica acquista profondità."
Skaldir: "Hai ragione, e penso che ciò ci salvi dall'essere ripetitivi. Quando è una sola persona a scrivere le canzoni il tutto avviene più velocemente, mentre negli Elane ognuno può concentrarsi al massimo sulla stesura di non più di 4 o 5 brani."
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Come già detto "Lore Of Nén" rappresenta la vostra opera più completa, ma quali elementi ne hanno effettivamente determinato il mood di fondo?
Skaldir: "A dire il vero non saprei, è semplicemente come lo senti. Direi che il mood sembra affacciarsi proprio mentre lavoriamo ad un nuovo disco..."
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Essendo "Lore Of Nén" un'opera molto più completa e versatile rispetto al debut, e quindi apprezzabile anche fuori dal circuito dark/gothic, mi chiedevo se aveste riscontrato interesse nei vostri confronti anche al di fuori della scena da cui provenite...
Nico: "Riceviamo molti riscontri positivi dai metalheads, ma anche dai fans della musica medievale o dalla gente che ascolta roba pop. Ogni contesto è buono per noi, dal momento che ciò evidenzia l'apertura mentale di chi ci ascolta."
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Passando ai contenuti dell'album, cosa si cela dietro ad un titolo come "Lore Of Nén"?
Nico: "Il concetto di base sta nel titolo, che significa 'l'insegnamento dell'acqua'. Tutto deve fluire..."
Joran: "Tutto cambia nella vita, e se nuoti nel senso in cui va la corrente riuscirai a raggiungere molti più posti sconosciuti."
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L'artwork sembra basato sui paesaggi naturali: dare spazio alla bellezza di Madre Natura è una cosa a cui prestate effettivamente attenzione?
Joran: "La Natura ha sempre influenzato il mio intero lavoro di creazione, forse proprio perché sono cresciuta a contatto con essa. Se siete interessati a vedere altre mie creazioni grafiche, potete visitare il sito glenvore-art.com..."
"Meno testi significa meno pensieri ma più meditazione, più fantasia richiesta per creare un'immagine riguardante ciò che stai ascoltando..."
(Nico)
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I testi dell'album sembrano riferirsi al vostro rapporto con la Natura, ai sogni, alla magia, a secoli andati ed alla loro eredità: esiste forse un concept che lega fra loro le liriche di "Lore Of Nén"?
Nico: "Non c'è un intero concept dietro al disco, ma avviene la stessa cosa che accade con la musica: ognuno di noi sa che tipo di testo può scrivere per una canzone degli Elane, così come sa quali argomenti non verranno mai trattati nei nostri brani. È una cosa più legata a ciò che sentiamo..."
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L'intero progetto Elane rappresenta forse un modo per fuggire dalla realtà odierna?
Joran: "Cos'è la realtà? Forse essa è migliore di come la vediamo... Paragona un giorno con la musica ad uno senza di essa: qual è la verità?"
Nico: "Per me Elane non rappresenta una via di fuga, non ne ho bisogno..."
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C'è qualche testo sul quale vorreste soffermarvi maggiormente? Ad esempio, non mi è stato possibile comprendere la seconda parte di quello per "Nen Ar Tasar (You See)"...
Joran: "La prima parte del testo di 'Nen Ar Tasar (You See)' è scritta in inglese, mentre la seconda parte è uguale alla prima, ma tradotta in elfico. Onestamente parlando, penso che i testi non siano la cosa più importante nella musica, ed ecco perché un pezzo come 'Calad Vallen' non dispone di liriche: la musica può raccontare e spiegare mondi col solo utilizzo delle sue melodie."
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Essendo la vostra musica sicuramente molto ancestrale, quale periodo storico riterreste calzante come contesto visivo/culturale per la vostra musica?
Joran: "In effetti non mi piacerebbe vivere nel medioevo, penso che vivere in quei tempi come una persona normale non fosse né facile né romantico. Gli Elane hanno la loro terra d'origine in un mondo senza tempo, e forse una parte di esso coincide proprio con quello in cui viviamo tutti..."
Nico: "Beh, probabilmente la nostra musica sarebbe adatta al medioevo, ma è difficile dirlo, dal momento che proviamo a far prescindere dal tempo gli Elane..."
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Tornando alla musica, il vostro songwriting si divide fra 'vere' canzoni ed episodi interamente strumentali: parlando di questi ultimi, qual è il loro ruolo all'interno dei vostri lavori?
Nico: "Ci sono alcuni brani strumentali in grado di parlare da soli anche senza testi o parti vocali, e ce ne sono altri che stemperano il mood dell'ascoltatore portandolo in una sfera più profonda. Meno testi significa meno pensieri ma più meditazione, più fantasia richiesta per creare un'immagine riguardante ciò che stai ascoltando."
Joran: "Sono molto interessata alle colonne sonore, e certe atmosfere vengono espresse al meglio usando solo gli strumenti. Le mie idee erano spesso molto più estensive rispetto al risultato finale, ma la distanza tra me e lo studio di registrazione ha limitato la riuscita di certe cose... (lo dice con una punta di disappunto, nda)"
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Siete stati influenzati da qualche particolare cultura mitologica?
Joran: "Forse ciò avviene inconsciamente, ma principalmente ci costruiamo le nostre storie..."
Nico: "Ci sono alcuni miti nel posto dove viviamo: non abbiamo scritto a proposito di qualcuno fra essi in particolare, ma si tratta comunque di una cosa che ti segna quando la apprendi da bambino..."
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E musicalmente parlando, quali artisti hanno effettivamente influenzato il vostro sound? Personalmente citerei Dead Can Dance, Enya, Bel Canto, Estampie, Ataraxia, Chandeen, Loreena McKennitt...
Joran: "Forse alcune piccole influenze provengono da Loreena McKennitt, Clannad, Howard Shore o altri musicisti di questo genere, ma non ho mai tentato di copiare nessuno fra essi..."
Nico: "Io adoro i Dead Can Dance, specialmente le canzoni firmate da Brendan Perry: ascolto la sua musica da molti anni e sono piuttosto sicuro che ciò finisca per influenzare quella che creo io, sebbene non riesca sempre a riconoscerlo. Altre influenze riscontrabili nelle mie canzoni potrebbero essere Paul Roland, Peter Murphy o addirittura i Deine Lakaien."
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Col vostro nuovo album si è interrotta una specie di 'tradizione' che vi aveva visti pubblicare una cover su ognuna delle due precedenti release, mi riferisco ai brani di Mike Oldfield e di Cat Stevens: perché stavolta avete preferito accantonare il discorso cover?
Nico: "Beh, non realizzammo le cover di quei pezzi (segnatamente 'Moonlight Shadow' e 'Sad Lisa', nda) perché erano stati scritti da Mike Oldfield o da Cat Stevens, bensì perché si trattava di canzoni brillanti! Per 'Lore Of Nén' abbiamo riscritto il brano tradizionale 'Black Is The Colour', quindi, se ti va, puoi anche definirlo come la cover inclusa nel nuovo album..."
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Perchè avete deciso di riprendere questo brano tradizionale in particolare?
Skaldir: "La ragione per cui abbiamo selezionato questa canzone è piuttosto semplice: piace a tutti noi. Alcuni brani tradizionali irlandesi ed i relativi testi sono semplicemente 'magici', e penso che continueremo a reinterpretare altri traditional in futuro."
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Ho notato che avete ripreso e ri-registrato un brano proveniente dal demo "Der Nachtwald" per il nuovo album: quali i motivi dietro a questa scelta?
Skaldir: "Dal momento che il demo contiene molte canzoni valide (ma prive di una buona produzione), abbiamo scelto di ri-registrarle tutte col passare del tempo: sul nostro debutto ci sono molte canzoni prese da 'Der Nachtwald', e quelle rimaste verranno sparse qua e là nelle nostre prossime release. 'One With Lunnight' è un brano orecchiabile che si adatta bene al nuovo album, abbiamo scelto di aggiungerlo a 'Lore Of Nén' solo all'ultimo momento."
Joran: "Ci sono inoltre molti fans che vorrebbero acquistare 'Der Nachtwald', quindi abbiamo pensato di risolvere il problema ri-registrando quei pezzi in maniera perfetta."
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Ma chi è il tipico fan degli Elane? Penso sia difficile circoscrivervi in una categoria precisa, voi stessi avete coniato la definizione 'fantasy wave fire folk' nel tentativo di riuscirci...
Skaldir: "È impossibile dirlo, ma l'impressione è che i nostri fans provengano da ambiti musicali molto diversi fra loro..."
Joran: "È molto difficile scoprire da quale area provenga la maggior parte dei fans, ma per quanto concerne la definizione, oggi preferirei definire la nostra musica come 'dark/folk mistico' (lo dice sorridendo, nda)..."
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Di recente vi siete esibiti per ben due volte all'interno del celebre WGT di Lipsia avvalendovi nuovamente dei servigi di Christina Kroustali, voce dei Die Verbannten Kinder Evas: com'è andata?
Skaldir: "Ci piacerebbe suonare ancora assieme a lei, dal momento che assieme ci siamo divertiti moltissimo. Se la situazione lo permetterà, saremo lieti di dividere nuovamente il palco con lei."
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Cosa vi attende nei prossimi mesi? So che sarete in tour con gli In The Nursery...
Nico: "Recentemente abbiamo iniziato a lavorare ad un nuovo album, che speriamo possa uscire ad inizio 2008. Per tutto quello che resta dell'anno in corso lavoreremo sul disco e su ben DUE tour: il primo assieme agli In The Nursery, il secondo con Dornenreich e Neun Welten. In effetti saremo molto occupati!"
Skaldir: "Con l'altra mia band, gli Hel, abbiamo appena realizzato un suadente album acustico intitolato 'Tristheim'."
Joran: "Personalmente ho un'idea per un side-project, ma al momento non dispongo del tempo sufficiente per lavorarci..."
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E della scena tedesca, invece, che ci dite? Mi piacerebbe capire in particolare cosa pensate di quelle band che creano sonorità alle quali sono accostabili anche le vostre, mescolandole però con elementi elettronici: mi riferisco a gruppi come Helium Vola, Qntal, Faun etc...
Nico: "Tengo in grande considerazione il lavoro compositivo di Ernst Horn, e ritengo che ciò che ha fatto per il primo album dei Qntal (dal cui split fra Ernst ed il resto del gruppo sono poi nati gli Helium Vola) sia stato come infrangere le barriere per un simile tipo di musica. È stato poi molto piacevole tenere due concerti assieme ai Faun quest'anno, sono persone squisite e musicisti brillanti!"
Joran: "Esistono gruppi di qualità, come quelli che tu hai menzionato, ed altri privi di qualcuno che ti distrugge i nervi col suono della cornamusa (ride maliziosamente, nda)..."
"Tengo in grande considerazione il lavoro compositivo di Ernst Horn, e ritengo che ciò che ha fatto per il primo album dei Qntal sia stato come infrangere le barriere per un simile tipo di musica..."
(Nico)
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Una curiosità: cos'è questo 'tolkienforum' che menzionate nella lista dei ringraziamenti? Siete fra quei gruppi che avrebbero volentieri contribuito alla colonna sonora di un'opera come "Il Signore Degli Anelli"?
Joran: "Ovviamente ameremmo tanto avere una simile opportunità, ma sappiamo bene che si deve essere molto fortunati per avere un simile onore... Il 'tolkienforum' è semplicemente il posto dove ci sentiamo come a casa."
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Bene, siamo in chiusura: in tempi di 'Grande Fratello' e di globalizzazione indiscriminata, che significato hanno parole come Cultura e Tradizione per voi?
Nico: "Le tradizioni sono importanti, ma bisogna tenere a mente che il tempo si muove in avanti: non lasciate che le tradizioni spezzino la vostra evoluzione. Riguardo alla cultura, ogni cosa che fai è marchiata dalla tua: persino l'assenza di cultura è di per sé una forma di cultura..."
Joran: "Non è cosa buona essere estremisti in ambo le direzioni, ma penso che dovremmo fare molta più attenzione per non perdere i nostri valori..."
http://www.elane.de.vu/