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17-06-2007
RISING SHADOWS
Mistici sognatori svedesi
di Roberto Alessandro Filippozzi
La Svezia è sicuramente una terra che ha dato molto alla musica alternativa, sia che si tratti di metal estremo (tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 i gruppi svedesi hanno rivoluzionato il concetto di death metal, dando vita ad una nuova corrente ben definita e foriera di molte realtà oggi storiche) o di generi da esso lontanissimi come le varie frange dell'elettronica (basti pensare a gruppi come Covenant, Statemachine, Hype e moltissimi altri, ma anche a realtà più spietate come Interlace, Necro Facility, Severe Illusion etc...), ma difficilmente si tende a ricordare il freddo Paese scandinavo per gruppi dediti a sonorità più eteree, delicate, mistiche e sognanti, a meno che non si esca dal seminato 'oscuro' per immergersi nella scena traditional/folk locale... In Svezia però non mancano musicisti interessanti e preparati in ogni settore, ed è il caso di Fredrik Klingwall, artista molto versatile e poliedrico (presto ascolteremo il suo debutto solista "Entrance" su Cold Spring) impegnato in numerosi progetti (alcuni fra essi dediti al metal estremo), fra i quali anche quei curiosi Anima Morte da noi trattati poco tempo fa in sede di recensione. E proprio Fredrik si è premurato di farci avere il debutto di uno dei suoi tanti progetti, Rising Shadows, regalandoci una bella sorpresa (come avrete potuto arguire leggendo la recensione): un debutto fatto di sonorità ancestrali delicate ma capaci di impennate solenni, genuino, credibile e di grande profondità emotiva, nonché impreziosito dalla splendida voce della brava debuttante Linda-li Dahlin. Un piccolo gioiello, insomma, di quelli che si fanno amare al primissimo ascolto grazie anche alla maturità artistica messa in evidenza, a dispetto del fatto che "Falling Deep Within" rappresenti solo il primo passo nel mercato discografico per un progetto che ha ancora molta strada davanti a sé... Stuzzicati oltremodo dall'idea di poter essere i primi in assoluto ad intervistare questa piccola ma sorprendente ed intrigante realtà svedese, ci siamo subito messi in contatto col mastermind Fredrik Klingwall, il quale ha cordialmente risposto ai nostri molti quesiti...
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Fredrik, come sappiamo hai iniziato a fare musica in solitaria nel '95 col progetto che porta il tuo nome, quindi vorrei chiederti perchè l'anno successivo hai sentito il bisogno di dar vita ad un ulteriore progetto inizialmente denominato Shadows Of The Concealed... Si è trattato forse del tuo desiderio di esprimerti diversamente da quanto facevi come Fredrik Klingwall?
"Beh, il 1995 è l'anno in cui ho iniziato a scrivere musica: all'epoca non avevo alcun tipo di monicker, ed ovviamente sentivo la necessità di averne uno che descrivesse la mia musica. A dire il vero all'epoca c'era un unico progetto che si tramutò dapprima in Rising Shadows, e solo in seguito, quando comincia a scrivere musica per film, sfociò in maniera naturale nel progetto Fredrik Klingwall. Ad ogni modo, quando iniziai a lavorare con Linda-li Dahlin compresi cosa volevo che i Rising Shadows fossero in tutti i sensi, finendo per riportare in vita il progetto. Ora la distinzione consiste in una natura strumentale più oscura del mio lavoro come solista in contrasto col mondo più bello dei Rising Shadows... il quale, comunque, è anch'esso oscuro! (ride, nda)"
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A proposito, perché hai deciso di cambiare il monicker da Shadows Of The Concealed a Rising Shadows, e quali concetti si legano al nome che hai infine adottato per il progetto?
"Beh, pensai che il nome inizialmente scelto era un pochino troppo lungo, sebbene ritenessi che si adattava bene alla musica suonata; Rising Shadows mi sembrò più diretto, nonché più adatto allo sviluppo musicale che avevo intrapreso."
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Come detto il progetto Rising Shadows è nato nel '96, ma ci sono voluti 10 anni prima che giungesse al debutto ufficiale: come hai portato avanti il discorso musicale di Rising Shadows attraverso un così lungo periodo, e perché ci sono voluti 10 anni per giungere all'esordio discografico?
"Sì, è stato un lungo periodo, ma devi sapere innanzitutto che Rising Shadows è caduto in ibernazione alla fine del 1999, quando iniziai a dedicarmi maggiormente al mio lavoro da solista; la cosa è ripartita solo nel 2004, dopo quasi cinque anni di sonno forzato. Proprio nel 2004 abbiamo registrato il demo 'Horror Vacui', e quello è stato il momento in cui i Rising Shadows hanno realmente trovato la propria direzione, quindi, sebbene si tratti di una storia iniziata tanti anni fa, sembra di essere in un nuovo progetto nato nel momento in cui Linda-li Dahlin ha deciso di unirsi ad esso. Ad ogni modo quei primi anni furono necessari sia per lo sviluppo delle idee che della crescita musicale."
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Hai parlato dell'ingresso in formazione di Linda-li Dahlin, la cui bellissima voce è andata a completare il quadro nel 2004: perché hai deciso di operare questo importante cambiamento, trasformando di fatto quello che era un progetto strumentale in qualcosa di più simile ad una band?
"Beh, inizialmente chiesi a Linda-li se poteva aggiungere delle parti vocali su di una traccia che avevo abbozzato, denominata 'Things': lei assolse il compito, ed io sentii immediatamente come la cosa avesse proiettato il brano in un'altra dimensione, quindi posso dire che di fatto si trattò più dello scoprire un potenziale che del decidere una direzione."
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Linda-li Dahlin ha davvero aggiunto molto al sound di Rising Shadows con la sua splendida voce: dove e come l'hai scoperta, e qual è il suo background?
"Lei è amica di alcuni miei amici, quindi è capitato spesso di uscire tutti insieme: dal momento che la sapevo interessata alla scrittura di musica, le chiesi se fosse interessata a collaborare con me... il resto è storia. Ha frequentato la scuola di musica e sta tuttora prendendo lezioni di canto lirico, ed inoltre è molto ben inserita nel concept stesso di Rising Shadows. Se dovessi menzionare una fonte d'ispirazione comune a noi due, credo che quella sarebbe Kate Bush."
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Linda-li Dahlin ha inoltre contribuito all'album scrivendo un paio di testi: che cosa ha in effetti portato all'interno di Rising Shadows, e come conti di coinvolgerla nelle vostre future composizioni?
"Ritengo che la sua voce abbia un ruolo-chiave nei Rising Shadows: solitamente realizzo dei demo strumentali che lei può ascoltare, e poi di solito ci giriamo intorno assieme per trovare le parole che funzionano per la linea vocale scelta. Penso proprio che sperimenteremo di più con la sua voce nel prossimo disco!"
"Mi piacciono le cose che non sembrano ovvie o che dicono tutto di sé ad un primo sguardo: di qui l'aspetto 'mistico' che induce ad essere abbastanza curiosi da scavare più in profondità, anziché grattare soltanto la superficie."
(Fredrik Klingwall)
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Venite dalla Svezia, ma curiosamente avete trovato un contratto con una label argentina: come siete entrati in contatto con la Twilight Records e perché avete deciso di lavorare proprio con loro?
"Non avevamo alcun contratto quando registrammo l'album, quindi trovai il loro nome mentre spulciavo fra le etichette dedite a lavorare con questo tipo di musica. Si tratta di una label giovane, ma da subito ci sono sembrate persone serie che fanno ciò che fanno per amore della musica, il che è molto importante: finora c'è stata un'ottima collaborazione con loro."
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Ora addentriamoci nel nuovo album: musicalmente parlando, quali sono le maggiori differenze fra "Falling Deep Within" ed il materiale demo registrato in precedenza?
"Innanzitutto la profondità! Quella mostrata col nuovo album non la paragono neppure col vecchio materiale, sebbene alcune idee di base siano molto datate; ad esempio la traccia 'All Ends' fu scritta nel lontano 1997, e mi ero persino dimenticato della sua esistenza..."
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Ho letto da qualche parte che voi stessi descrivete la vostra musica come 'sognante e mistica': perchè avete optato per tale descrizione?
"Beh, si tratta solo di un paio di parole che mi sono venute in mente, poiché penso che il feeling sognante crei gran parte dell'atmosfera nei Rising Shadows! Mi piacciono anche le cose che non sembrano ovvie o che dicono tutto di sé ad un primo sguardo: di qui l'aspetto 'mistico' che induce ad essere abbastanza curiosi da scavare più in profondità, anziché grattare soltanto la superficie."
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Provando a descrivere il vostro sound, ho usato I termini 'incantato e delicato': siete d'accordo, e quale tipo di cose ha effettivamente determinato il mood dell'album?
"Direi che si basa tutto sulla propria esperienza e che non c'è giusto o sbagliato quando si descrive la musica, ma penso di poter essere sicuramente d'accordo con le tue parole. Penso che gli ultimi dieci anni abbiano avuto un forte impatto sul mood generale, poiché ho rivisitato molta della musica e dei sentimenti avuti durante questi anni."
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Musicalmente parlando, ritengo che "Falling Deep Within" verrà senza dubbio apprezzato dai fans di gruppi quali Trobar De Morte, Narsilion, Angels Of Venice, Autumn Tears, Die Verbannten Kinder Evas etc.: vedi realmente i Rising Shadows come parte di questa scena 'ancestrale e passionale'? E quale tipo di ascoltatori, secondo te, saranno in grado di apprezzare la vostra musica?
"Non so se i Rising Shadows siano o meno parte di una 'scena'; conosco alcuni dei gruppi da te menzionati e rispetto il loro lavoro, ma non sono in contatto con loro. Penso che il non esibirsi dal vivo ti renda in qualche modo escluso da tale contesto."
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Parlando dei contenuti concettuali dell'album, cosa si cela dietro ad un titolo aperto alle interpretazioni come "Falling Deep Within" e come lo si può ricollegare all'artwork?
"Come hai giustamente detto il titolo potrà probabilmente assumere significati differenti a seconda di chi lo interpreta, e ciò è stato fatto di proposito, dal momento che desidero che il disco sia un viaggio personale per chiunque vi si ponga all'ascolto. Credo tuttavia che la maggior parte della gente sarà d'accordo sul fatto che ci sia una certa atmosfera sognante, come in una vecchia storia, o forse come in un ricordo che ti porta per un po' in un altro posto. Volevo che l'artwork riflettesse quel momento di pace."
"Ognuno ha un suo mondo interiore pieno di immagini, ricordi e sogni, ed ogni volta che vedi un film o ascolti musica che ti ispira, quel mondo cresce."
(Fredrik Klingwall)
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Venendo ai testi, vorrei chiederti maggiori delucidazioni, non essendo essi pubblicati sul digipack... C'è forse un concept che lega le liriche di "Falling Deep Within", oppure desideri soffermarti su una di esse in particolare?
"I testi non sono realmente connessi come in un concept, anche se forse c'è un qualcosa che ne lega i temi. Quello da menzionare è il testo di 'In The Winter Garden', dal momento che avrà un ruolo anche sul prossimo album... Sto comunque pensando di pubblicare i testi sul nostro sito web, non appena ne avrò il tempo."
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Alcuni brani sembrano evidenziare una connessione tra i Rising Shadows ed il folk scandinavo: sei d'accordo?
"Non propriamente, poiché sono influenzato da ogni cosa attorno a me, che sia essa scandinava o dell'Europa dell'Est, del diciottesimo secolo o medievale, oppure che si tratti di un libro piuttosto che un videogioco..."
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Il vostro suono non è facile da descrivere, io ci ho provato così: "un sound ancestrale costruito con grande pathos ed armonia, capace di evocare sensazioni perse nei secoli andati e scenari ricchi di poesia e sentimento." Che ne pensi, e come descriveresti la tua musica senza usare etichette preconfezionate?
"Penso che la tua frase catturi molto bene l'idea dietro alla nostra musica, poiché essa è costruita su molta tradizione, storia e narrazioni storiche. Trovo davvero difficile etichettare la mia musica, è una cosa che preferisco lasciar fare singolarmente a chi ci ascolta; ad ogni modo, 'sognante... oscura e bella' sono i termini con cui personalmente mi piace descriverla."
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Esiste una connessione tra il progetto artistico Rising Shadows e la spiritualità (o il vostro viaggio spirituale interiore)? Rising Shadows è forse un mezzo che utilizzate per fuggire dalla triste realtà in cui viviamo e per rifugiarvi in un mondo immaginario?
"Beh, lo stesso 'Falling Deep Within' simboleggia una fuga: ognuno ha un suo mondo interiore pieno di immagini, ricordi e sogni, ed ogni volta che vedi un film o ascolti musica che ti ispira, quel mondo cresce. Ma non si tratta del trovare rifugio, quanto del trovare una prospettiva differente per le cose e del trarre forza da essa, dell'imparare a capire che la gente potrebbe aver avuto i tuoi stessi problemi per migliaia di anni e che essi non sono quindi la fine del mondo... Si tratta inoltre del trovare la giusta distanza, dell'abbandonare le tue paure e del non prendere le cose troppo seriamente, nonché del vedere la bellezza anziché focalizzarsi solo sui problemi."
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Quale tipo di cose, sentimenti o artisti vi hanno influenzati durante la composizione di "Falling Deep Within", e quali gruppi in generale hanno rappresentato un'influenza significativa per voi?
"Un intero spettro di emozioni, come avrai capito dalla mia precedente risposta. Per quanto concerne le band e la musica che mi hanno influenzato citerei i Dead Can Dance, poiché il feeling e l'atmosfera che sono in grado di creare restano inarrivabili. Poi ovviamente molta musica tradizionale ed antica, alcuni compositori come Zbigniew Preisner ed Angelo Badalamenti, ma anche gruppi come Katatonia, The Cure e Jethro Tull."
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Molte influenze fra le più disparate, dunque, ma se doveste scegliere un brano per farne una cover, di quale canzone si tratterebbe?
"Ci sono due brani che ho pensato di coverizzare, uno dei New Model Army ed uno dei Katatonia, due grandi gruppi che hanno fatto musica davvero toccante. Solo il tempo ci dirà se la cosa diverrà realtà!"
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Sono rimasto sorpreso dalla brevità della maggior parte dei brani dell'album: si tratta di un approccio destinato a cambiare in futuro?
"Mi piacciono le variazioni, ecco perché creo canzoni brevi; ho fatto più di un pensiero riguardo al creare arrangiamenti più lunghi per il prossimo album, ma si vedrà, le cose possono sempre cambiare (ride, nda)..."
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La vostra musica è stata creata principalmente usando le tastiere: avete in mente un approccio più organico per il futuro, magari impiegando dei musicisti ospiti o allargando la line-up, oppure vi sentite più a vostro agio così?
"Non avrei alcun problema ad invitare dei musicisti ospiti, anzi. Avrei dovuto avere Stefan degli Anima Morte al lavoro sul nostro debut, ma i tempi ristretti hanno impedito che ciò accadesse. Sicuramente la prossima volta avremo un suono più organico, ma i suoni del synth sono anch'essi parte del nostro sound e voglio che continui ad essere così. Combineremo le cose vecchie con altre nuove!"
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Altre due qualità che ho riscontrato nei Rising Shadows sono quei solenni tocchi impressi qua e là a vari brani (a riprova del fatto che la vostra musica non è solamente delicata) e quel feeling genuino che si respira in tutto il disco (che mi fa capire come crediate effettivamente in ciò che fate, senza rincorrere alcun trend): qual è la tua opinione al riguardo?
"Mi fa piacere sentire che la nostra musica ti dona queste sensazioni. Per me anima ed emozione sono le cose più importanti quando creo musica, e non mi importa se certe sonorità sono o meno popolari al momento..."
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Guardando al futuro, cosa c'è nei vostri piani?
"Ho progetti per un altro album, ma non faccio mai piani che vadano altre a questo. Inoltre abbiamo appena contribuito alla compilation 'Radio Rivendell' (www.radiorivendell.com), basata sulla musica fantasy: il nostro brano inclusovi si intitola 'Dead Cold' ed è un inedito tratto dalle session per 'Falling Deep Within'."
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Hai detto precedentemente che non avete in programma di portare la vostra musica sui palchi: perché?
"No, la cosa ci porterebbe via troppo tempo, dal momento che avrei bisogno di musicisti live. Ma c'è una cosa che ho imparato negli anni, e cioè mai dire mai..."
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Tu sei inoltre coinvolto in numerosi progetti, oltre all'imminente pubblicazione del tuo debutto come solista...
"Sì, ce ne sono parecchi (ride, nda)... In estate registrerò nuovi album sia coi Loch Vostok che coi Machinery; coi Flagellation abbiamo appena rilasciato un EP intitolato 'Incinerate Disintegrate', mentre come già sai gli Anima Morte hanno fatto uscire il singolo in vinile 'Viva Morte!'. Poi ci sono alcune release a mio nome in arrivo, a partire dall'album 'Entrance' su Cold Spring: un oscuro lavoro interamente strumentale che si spera esca l'autunno prossimo. Poi ci sarà la compilation 'Chronicles In Decay', che conterrà alcune vecchie rarità ed uscirà in estate. C'è inoltre un EP in lavorazione, chiamato 'Works Of Woe', che è una collaborazione col fotografo Petter Wallebo e trae ispirazione dagli scritti di Edgar Allan Poe. Chiunque fosse interessato ai miei molti progetti può visionare i seguenti link: Fredrik Klingwall: www.klingwall.se ; Flagellation: www.flagellation.net ; Loch Vostok: www.lochvostok.com ; Machinery: www.machinery.se ; Anima Morte: www.animamorte.com ."
"Non mi importa molto di generi o confini: la musica è musica e dovrebbe essere libera di trovare nuove vie, senza rimanere costretta in una gabbia solo perché le cose erano state fatte in una certa maniera in passato."
(Fredrik Klingwall)
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Potresti spendere qualche parola in più per il progetto Anima Morte? Penso possa interessare i nostri lettori, dal momento che non mancano i riferimenti a compositori e registi italiani di culto...
"Sì, Anima Morte è un progetto speciale, ma è più un collettivo musicale che non una band. Tutti noi amiamo i vecchi film horror e di zombi italiani realizzati da Dario Argento, Lucio Fulci etc., specialmente le loro colonne sonore! Quindi Anima Morte ha un sound che evoca ricordi di quei film resi leggendari dalla musica dei Goblin, pensa ad esempio a Fabio Frizzi! A proposito, parlando di compositori italiani devo assolutamente menzionare Ennio Morricone, dal momento che è una delle mie più grandi fonti d'ispirazione."
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A tal proposito, oltre a progetti più 'elitari' come Rising Shadows ed il tuo solo-project, sei coinvolto anche in gruppi dediti al metal estremo: quali sentimenti ti legano a questo tipo di musica, e come riesci a condurre in simultanea progetti così differenti tra loro?
"Beh, sento il bisogno di esprimere cose differenti con la mia musica usando vari metodi, suoni e strumenti per creare qualcosa che tenga vivo il mio interesse. Il mio unico problema è il tempo, come sai una giornata ha così tante ore... Ad ogni modo mi piace il metal ed amo oltrepassare i confini, proprio come il metal estremo ti permette di fare, ma al tempo stesso la scena può essere molto critica se ciò non viene fatto nel modo tradizionale. Non mi importa molto di generi o confini: la musica è musica e dovrebbe essere libera di trovare nuove vie, senza rimanere costretta in una gabbia solo perché le cose erano state fatte in una certa maniera in passato."
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Parlando della vostra scena, la Svezia offre sempre nuovi talenti (specialmente in ambito elettronico), così come fece per il metal estremo negli anni '90. Molti anni fa alcuni musicisti metal svedesi mi spiegarono che in Svezia nascevano sempre nuovi gruppi perché era facile ed economico noleggiare sale prova e strumenti, il che è ottimo per i gruppi metal (appunto), ma per i Rising Shadows il discorso è stato di certo differente, tant'è che non è facile veder sbucare fuori gruppi come il vostro dalle fredde lande svedesi...
"Hmmmm, uno degli aspetti potrebbe risiedere nel fatto che la Svezia considera la musica come qualcosa che dovrebbe poter essere praticato da chiunque, a prescindere dal tuo status sociale etc... È una domanda difficile alla quale davvero non saprei rispondere!"
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Ok, siamo alla domanda conclusiva: in questi tempi di 'grandi fratelli' e globalizzazione, cosa significano per te parole come Tradizione e Cultura, e cosa pensi dovrebbero significare per chi ancora ha qualcosa nel cervello e nel cuore?
"Viviamo in tempi strani, speriamo solo che i vecchi valori non vengano dimenticati e che la gente non segua la scia degli idioti."
http://www.risingshadows.net/
http://www.twilight-records.com.ar/