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Room 103

19-10-2008

MADRE DEL VIZIO

"Un Mondo Dove..."

Cover MADRE DEL VIZIO

(Musique Indépendante Noire)

Time: (76:29)

Rating : 7.5

È oramai imminente il ritorno in sala di registrazione per la band italo-tedesca con un nuovo full-lenght di grande attesa mediatica. In collaborazione con la label ufficiale Apollyon, la Musique Indépendante Noire si prefigge di attuare aspettative fornendo un'esaustiva retrospettiva sul trio, padre di un sound che giostrando tra death-rock americano e post-punk tipicamente europeo di diritto si è conquistato un posto di primo piano sulla scena internazionale. Frequenti apparizioni sugli stage hanno sempre mantenuto vivo l'amore del pubblico: a tre anni di distanza da "Antonomasia" i piccoli assestamenti interni si concretizzerranno presto in uscita discografica. La prerogativa del suono dei Madre Del Vizio è sempre stata la gran tecnica musicale con tessiture complesse del suono della chitarra e della batteria, atipiche per il death-rock canonico, semmai l'evoluzione ideale di ciò che hanno espresso nella prima fase post-punk bands del calibro di Southern Death Cult o, per la decadenza dei testi e del basso, i Joy Division; il tutto condito dalla collera dei Christian Death di "Only Theatre Of Pain". Nella discografia recente vira un po' il suono di chitarra, potenziando lo stile gothic-rock verso dettami metal, e ciò non è stato gradito molto dai fans storici: tale scelta può essere condizionata dalle esigenze di mercato tedesco che amano sonorità più riconducibili al goth-metal, rispetto alla tecnica più morbida inglese. Anche la voce di Fulvio si è maggiormente oscurata ed incattivita: il cantato teatrale su testi in lingua italiana è la vera congiunzione con il fantasma di Rozz Williams, un po' anche per il nichilismo anticlericale spesso presenti nelle liriche, raffinate e non blasfeme, questo va rilevato. Dal disco nuovo ci si aspetta qualche mutamento: se la teatralità nella voce spesso è stata il valore aggiunto di un sound pregevole, l'abuso può diventare scontato e non degno della caratura artistica dei Nostri. Ma ne parleremo a suo tempo; ora è il momento di "Un Mondo Dove..." e della sua perfetta presentazione della piccola ma importante discografia dei Madre Del Vizio. Merita subito un commento positivo l'ottimo booklet che accompagna il dischetto: 12 pagine con i testi in italiano e la relativa traduzione in inglese, foto e cronologia dei brani proposti con pertinente accenno agli album d'origine. Elegante la cover voluta da Mark Hoffmann, membro effettivo dei MDV e manager della Apollyon. Negli oltre settanta minuti di ascolto sono presenti la vita artistica e le visioni letterarie di Fulvio Tori: dallo split del 1990 insieme a Les Fleur Du Mal (ora Engelsstaub) fino all'EP "The Crypt" del 1993, oltre alla track "Carcerazione = Morte" apparsa nel 1995 all'interno della compilation "The New Face Of Apollyon". Non mancano di certo i due cavalli di battaglia "Amore, Fede, Speranza" e "Un Mondo Dove": chi non ricorda la voce di Fulvio declamare il suo malessere filosofico, tra i giochi di chitarra e percussioni dal sapore così legato al sound di Sex Gang Children? Perché lo stile vocale e provocatorio di Fulvio, tra invettive e nichilismi, appartiene a quel repertorio che pochi hanno saputo non rendere mediocre, privilegio che Andi Sex Gang ha saputo non banalizzare. È un piacere nondimeno riascoltare "Madre" e "Trivialità", sconsolate e fobiche come Ian Curtis e la sua disperazione; il basso in questi brani è l'artefice del dolore esistenziale. In questo anche "Magico" è un'altra faccia della nera medaglia di dolenza e squilibrio apparente. Menzioni di merito pure per la perfezione nei riff di chitarra di "Visione 2" o per il patologico sound infernale tra cupi giri di basso e angosce in stile metal della sei corde. Ora si tratta di attendere ancora qualche settimana e capire se il viaggio dei Madre Del Vizio continuerà sui canoni passati o se dobbiamo attenderci nuovi suoni, nuove visioni letterarie; nel frattempo il mito di Fulvio Tori, Janusz Zaremba e Mark Hofmann rivive tra i solchi di questa raccolta nel ricordo delle parole di "Amore, Fede, Speranza", così inflazionate dai tanti ascolti, ma sempre di grande potere evocativo: "Il cielo guardavi con volto disperso, nella mente pensieri dissolti, raggiungi la meta col tuo corpo, il tuo Cristo è con te, il tuo Cristo non ti lascerà mai, amore, fede, speranza..."

Nicola Tenani

 

http://www.myspace.com/madre2008

http://www.apollyon.de/