Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 103

27-07-2024

WE BE ECHO

"Empty"

Cover WE BE ECHO

(SoundOV Music)

Time: CD (70:41)

Rating : 6.5

Dopo essere stato un pioniere delle sperimentazioni industriali ormai oltre quarant'anni fa (il debut album "Ceza Evi", con ospite Genesis P-Orridge dei leggendari Throbbing Gristle, usciva nel lontano 1983), il veterano Kevin Thorne, dall'Ontario, ha ormai trovato una seconda vita artistica per il proprio act dal 2020, allorquando, imbracciato l'amato basso, con "Darkness Is Home" ha virato verso un sound nettamente più song-oriented, scarno, essenziale e senza fronzoli, costruito col solo ausilio di batteria, voce e del suddetto strumento, con chiari retaggi delle primeve forme di post-punk, darkwave, coldwave ed una punta di noise-rock ben contestualizzata. Solo al comando in quella che a suo modo è una dimensione "intima", in questa ultima fatica - che ne segue parecchie rilasciate solo in download - Kevin abbraccia un groove sempre presente ma moderato, utile ad evidenziare i tratti suadenti di molti dei brani ("Shattered", "This Is Me", "Phase Shift" ed "I'm Nowhere", quest'ultima una delle due tracce bonus della spartana edizione CD jewel-case), fra momenti in cui la distorsione di quel basso che è il vero protagonista - a scapito di vocals non particolarmente penetranti, va detto - suggerisce suggestioni al limite del rock ("Lift", "The Twins", "You'll Never Dance") e frangenti dai quali traspare anche una voluta e ricercata leggerezza nella forma ("Will You Ever Believe Me", "All Over Me"). Tutto questo e molto altro in un lavoro lungo (fors'anche troppo, coi suoi 70 minuti) dal quale non svettano momenti particolarmente trainanti, ma che sa proporre una serie di valide varianti all'interno di uno stile snello e caratteristico. Siano soprattutto quegli appassionati ben avveduti di ciò che fu l'inizio di queste correnti musicali a dare al nuovo album di We Be Echo la possibilità che merita.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://webeecho.bandcamp.com/

https://soundov.com/