08-09-2020
VLIMMER
"XIIIIII/XIIIIIII"
(Blackjack Illuminist Records)
Time: CDr 1 (21:35); CDr 2 (23:07)
Rating : 8
L'ambiziosa impresa dei 18 EP - che narrano la storia di un giovane uomo intento a scoprire il perché egli sia una persona così danneggiata - intrapresa nel novembre del 2015 dal progetto di Alexander Leonard Donat si avvia alla conclusione, in attesa dell'ultimissimo capitolo. Editi singolarmente in CDr o nelle 15 copie delle rispettive edizioni in cassetta (con le consuete confezioni artigianali di pregio), oppure assieme nei 35 esemplari del box in legno, i due nuovi EP del solo-project tedesco - che vedono il protagonista diventare un omicida e finire poi in carcere - tengono fede alle aspettative legittimamente maturate dopo 15 uscite tutte di alto livello, lasciando intendere come anche la produzione, da sempre votata ad un lo-fi di sicuro effetto atmosferico, si stia adattando alle necessità di un songwriting esemplare per qualità dell'interpretazione e versatilità. Se in tempi recenti una maggiore orecchiabilità aveva preso piede nel suono di Vlimmer, col sedicesimo EP il concetto viene ribadito, come la potenziale hit "Perplexität" mette subito in chiaro fra echi dei primi Sisters Of Mercy, laddove "Schwanenhals" rimanda ai migliori Cure con pathos e carisma, accendendosi a dovere strada facendo. Altra song coi crismi del singolo è l'ariosa ed avvolgente "Lebenswert", seguita da episodi imperniati sul ritmo come "Taubheit", ben fornita di soluzioni e dettagli di grande estro, e "Kopfkante", serrato post-punk che sconfina in efferatezze sia strumentali che vocali. Ben diverso nei toni l'EP n. 17, con la mesta e sfuggente "Schattenerde" e l'ancor più soffusa "Ausdehnung" chiamate a porre l'accento sulla drammaticità, prima che i ritmi sconnessi ma pulsanti di "Falter" iniettino una gradita dose di fascino a tinte scure. Bene anche l'intensa e magnetica "Zwischenkörper", mentre la chiusura è da brividi con la suadente e notturna "Farbenquell", che sfuma nel buio della notte con grande drammaticità e pathos. Anche stavolta il talentuoso e creativo artista tedesco è riuscito ad emozionare con grande personalità, grazie non soltanto alle proprie evidenti abilità pratiche, ma anche e soprattutto ad un'inventiva rara che gli consente di plasmare la materia darkwave a proprio piacimento, insaporendola con venature e sfumature ad ampio raggio sempre magnificamente contestualizzate. Ennesima conferma, in attesa di sapere quali sorprese ci regalerà il capitolo finale.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/Vlimmer-408529912672868/
https://blackjackilluministrecords.bandcamp.com/