05-01-2019
BLACKIEBLUEBIRD
"Ghost River"
(afmusic/Poisonic)
Time: CD (41:01)
Rating : 8
Attraverso questa nostra rivista online abbiamo avuto il piacere di parlarvi di moltissimi debutti, spesso e volentieri anche importanti e di alta caratura, proprio come questo "Ghost River" dei BlackieBlueBird. Parlare in questo caso di esordio è tuttavia solo un mero dato formale, dal momento che il duo di Copenhagen è composto da artisti d'esperienza: anzitutto Heidi Lindahl, già nota alle cronache per il progetto pop/acustico Summing Silence, e poi, soprattutto, quel Nils Lassen che già nei primi anni '80 sperimentava fra post-punk e no wave coi Cinema Noir, e che in seguito avrebbe anche sondato i territori della darkwave col suo solo-project (((S))), del rock con i 500 Feelings e coi più solidi Bulldozer, del pop con i Dreamtones e dell'elettronica ad ampio raggio con i Nature TM. Scritto, arrangiato e prodotto interamente da Nils, "Ghost River" è un autentico gioiello dream-pop di assoluta perfezione formale in cui il mastermind, oltre al basso e alle chitarre (inclusa la lap steel, che dona un tocco particolare e caratterizzante all'intero lavoro), si prodiga anche con arpa e mandolino per corroborare arrangiamenti semplicemente impeccabili, mentre ad Heidi spetta il compito di marchiare a fuoco ogni singolo brano con la propria splendida voce, in vero perfetta per esaltare le dodici canzoni del disco. Sorretto da una resa audio davvero ottimale, l'album poggia su di una scrittura la cui irresistibile bellezza risiede nella semplicità e nel suo essere diretta, priva di eccessive multielaborazioni (sia strumentali che di produzione) ed ineccepibile nella forma, oltre che saggiamente concisa nella durata dei singoli brani. Avvolto in un'atmosfera filmica rigorosamente priva di qualsivoglia lavoro percussivo, il songwriting prende le mosse dalle tessiture acustiche della chitarra per lasciare Heidi libera di interpretare con grande passione e savoir faire liriche perfette per delineare il mood generale, che non dimentica certe importanti lezioni di scuola darkwave. Si spazia così tra l'intima malinconia di momenti più umbratili quali "My Trembling Guitar", "Flying Too Close To The Ground", "Sometime Soon" (che vanta il mirabile apporto del flauto di Adam Woer), l'appassionata "The Wind That Sweeps Me Away", "Life's Been Raining All Day", "Please Don't Go" e la più luminosa dolcezza di frangenti spendibili anche nelle vesti di potenziali hit come "Blood Under The Bridge", la suadente title-track, "Love Walk", la melodiosa "The Weeping Willow", la dolcissima "Starving" e la conclusiva "Sleep Your Silent Sleep". Disponibile anche in vinile (300 le copie stampate, così come per il CD), "Ghost River", racchiuso in un pregevole digipack a sei pannelli completo dei testi, si rivela un lavoro di rara scorrevolezza, privo di cadute di tono e capace di emozionare nel profondo sin dal primissimo ascolto, oltre che formalmente ineccepibile. Un primo passo inappuntabile da parte di un duo perfettamente assortito che, con ogni probabilità, ci regalerà ancora tante emozioni in un futuro che merita di essere quanto più roseo possibile.
Roberto Alessandro Filippozzi
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