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Room 103

18-08-2015

BLACK LIGHT ASCENSION

"Post Future Recordings"

Cover BLACK LIGHT ASCENSION

(Hau Ruck!)

Time: (52:56)

Rating : 7

Usciva ormai nel 2014 il secondo full-length di Black Light Ascension, a distanza di tre anni dal debut "Ashes". L'inglese Andrew Trail, creatore ed esecutore unico del monicker, ha alle spalle un'ampia carriera che lo vede protagonista sia nel settore industrial con vari act, tra cui il ben noto Knifeladder messo insieme in compagnia di John Murphy e Hunter Barr, sia in ambito techno/EBM grazie al quotato collettivo Inertia: un background da cui nasce il mix elettro-synth-industriale di "Post Future Recordings", impreziosito da venature retrò ricche di citazioni e rimandi. Esempio perfetto è il pezzo d'avvio "Ten Minutes To Midnight", che coniuga a meraviglia il martellamento di certa old-school con linee tonali analogico-goticheggianti e giri vocali oscuri, ponendosi come il traino del disco nonché come hit single mancata. Gli elementi synth e le ritmiche minimali albergano in tutte le tracce, così come le melodie suadenti che riallacciano il disco sia all'indimenticata stagione new wave di marca elettronica, sia a quelle band che preferivano piegare verso soluzioni più pop senza far mancare una leggera dose di uggiosità. Le basi più secche ("Safe At Home", "I.T.A.O.M.O.L.G.") hanno il sapore dell'EBM vecchia maniera targata Front 242, mentre le soluzioni più robotiche e schematiche ("Module") hanno la parvenza di inchini ai padri Kraftwerk. A chiudere il cerchio contribuiscono ulteriori architetture gotiche ("Teeth", "Night Came In") elaborate sulle orme di Sisters e Bauhaus, nonché una voce robusta e nera (al meglio nella ballad conclusiva "Year Zero") memore di interpreti maiuscoli come Peter Murphy. Di sicuro fascino per i nostalgici ma spendibile anche nei dancefloor, "Post Future Recordings" nasce un po' col gusto del tributo e un po' con l'euforia dell'appassionato, e alla fine dei conti risulta piacevole nella sua diretta semplicità, libera dai troppi riferimenti e complicatezze che affollano gran parte delle uscite odierne. Bene anche per la Hau Ruck! che torna a sfornare un lavoro di buona fattura in periodi di magra generale. Confezione eccellente in digipak non laminato e ampio libretto interno con testi e foto. Il mastering è curato dal "Knifeladder" Hunter Barr, presente anche come tastierista nel pezzo d'avvio.

Michele Viali

 

https://www.facebook.com/blacklightascension

http://www.hauruck.org/