23-06-2015
PRONOISE
"The Border Crossing"
(Surgical Knife Records)
Time: (46:28)
Rating : 7
"Low Light Vision", debut album autoprodotto in CDr in un centinaio di esemplari nel '97 dal duo di Valencia, era stato sin qui l'unico parto di un progetto subito messo in naftalina a causa del poco interesse che all'epoca si poteva riscuotere occupandosi di determinate sonorità in una Spagna dove, così come altrove, social network e piattaforme varie non esistevano ancora... Nel 2013 la neonata Horizonte Espectral ha esordito sul mercato ristampando l'album in vinile in tiratura di 320 copie, risvegliando sia l'interesse di fans e cultori, sia la voglia di Nacho Artax (voce, synth) e Javi Andreu (chitarra, basso, tastiere) di riprendere in mano il progetto e comporre nuovi brani. Messa in piedi la propria label Surgical Knife e raccolti i soldi attraverso il crowdfunding, il duo è tornato col nuovo album "The Border Crossing", stampato sia in 500 unità nel formato CD slimcase che in 320 esemplari in vinile, oltre che in digitale. Scelte commerciali che incrociano passato e presente, un po' alla stregua del sound stesso del duo, che aspira a suonare attuale ma guarda con rispetto alle migliori lezioni degli 80s in ambito post-punk, darkwave ed ebm, mescolando il tutto alla maniera che già un esordio di ormai 18 anni fa, quando il monicker era ancora Pronoise Industrial Corporation, aveva mostrato. L'elettronica è senza dubbio una componente basilare nel suono dei Pronoise, pronta ad infondere quel groove tipicamente analogico dei prime movers in ambito electro/ebm, ma la matrice post-punk/darkwave è forte, tanto nell'approccio vocale quanto negli strumenti a corde, e lo si avverte praticamente in ogni traccia, dalle magnetiche "Dangerous Games", "Suzanne And The Sea Of Souls" ed "After The Rain" alle più electro-oriented "The Speed Of Dark", "Rapture" e "Malfunction". Ariosi e dinamici nel piglio ("Evil Machine"), i due non rinunciano alle proprie radici darkwave neppure in un episodio energico e nervoso come "Hunting 2015", 'aggiornamento' di un pezzo del debut; chiude "Mil Pedazos", breve song per piano e synth semplice ma toccante. Per il duo iberico il tempo pare essersi fermato, e li ritroviamo proprio dove li avevamo lasciati: a voi dire se ciò sia un bene o un male, ma di certo un songwriting come quello dei Pronoise ha qualcosa di buono da offrire agli amanti delle sonorità dark ed electro ottantiane, ed il loro onesto ritorno può dirsi positivo.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://surgicalkniferecords.com/