13-06-2015
NAGAMATZU
"Neural Interval"
(Zoharum)
Time: CD 1 (48:00); CD 2 (68:29)
Rating : 8
L'ottima Zoharum, autentico faro nel vastissimo panorama delle sonorità più inusuali, sperimentali e di nicchia, non è nuova ad operazioni volte a riscoprire gemme del passato, e stavolta tocca all'act inglese Nagamatzu, formazione in cui militavano Andrew Lagowski (nome ben noto ai cultori della label polacca per la sua lunga carriera solista) e Stephen Jarvis, e che fu un trio solo in occasione della sua primissima release con Andrew Fleck ai synth e voce. Durata all'incirca un decennio, la parabola artistica del combo ha prodotto un mini e due full-length in cassetta ed un vinile 12" fra l'83 e il '91, attraverso i quali i Nostri hanno fornito la propria visione rigorosamente analogica del suono darkwave, cavalcando in egual misura tanto certo post-punk dalle sfumature gotiche quanto un'elettronica pulsante e ballabile, preferendo la veste strumentale e centellinando cantati mai prominenti. Questa corposa ristampa rimasterizzata, divisa in due CD e racchiusa da un bel doppio digipack completo di booklet stile poster con una dettagliata storia della band vergata dallo stesso Jarvis, racchiude praticamente tutto il materiale pubblicato dai Nagamatzu con le quattro release di cui sopra, più una 'video version' di "Lift Off" in qualità di bonus-track. Il primo CD racchiude, oltre all'appena citata traccia bonus, la cassetta "Igniting The Corpse" (1991) e il vinile 12" "Space Shuttle Shuffle" (1987), e fra brevi interludi industrialoidi senza titolo, groove elettronico, chitarre darkwave, largo uso di samples, tensione ritmica, sporadiche vocals e tanta ossessività, ridà lustro ad un intenso gioiellino dalle strutture para-sinfoniche come "The Sunlight Home". Il secondo dischetto comprende invece le due cassette "Sacred Island Of The Mad" (1986) e "Shatter Days" (1983), molto più strumentali e classicamente darkwave, con vocals ridotte all'osso ed una buona 'tavolozza' di emozioni, ove a svettare è un notturno ipnotico, ossessivo e pulsante come "Watch And Waste". Nagamatzu fu un progetto di spessore e qualità che è meritatamente rimasto nei cuori dei cultori delle frange wave più oscure degli 80s (anche grazie a qualche ristampa in vinile di pochi anni fa), e questa vera e propria 'opera omnia' messa a punto dalla Zoharum in soli 500 esemplari è dedicata proprio ad essi, oltre che a chiunque desideri scoprire un piccolo ma significativo tassello di un'epoca mai dimenticata.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://nagamatzu.bandcamp.com/