12-06-2014
MERCURY'S ANTENNAE
"A Waking Ghost Inside"
(Projekt)
Time: (71:48)
Rating : 7.5
È dall'incontro fra la cantante Dru Allen (Mirabilis, This Ascension) ed il polistrumentista Erick R. Scheid (Translucia) ad un concerto dei Lovespirals nel 2010 che sono state gettate le basi per il progetto Mercury's Antennae, giunto finalmente al suo debutto ufficiale con l'album in esame (racchiuso in un gradevole eco-wallet completo di booklet in stile mini-poster e limitato a soli 300 esemplari). Non poteva essere che la Projekt l'etichetta più adatta ad offrire asilo al duo di San Francisco, giustamente accostato dalle note ufficiali a nomi che hanno contribuito alla grandezza della label americana come Lycia e Love Spirals Downwards, oltre che agli stessi This Ascension in cui militò Dru ed alla scuola 4AD più pop-oriented. Un debutto in cui confluiscono tutte le migliori influenze eteree, dream-pop, ambient e shoegaze, vicino allo spirito degli anni d'oro anche a livello di produzione, con la voce della Allen (singer molto dotata ma avulsa da certe velleità perfezioniste, e quindi più genuina nei risvolti emozionali) libera di spaziare ed abbracciare varianti di pregio sullo sfuggente tessuto strumentale creato da Erick, alle prese con basso (elettrico e synth), chitarre, programming ed elettronica. Voce e chitarra sono le colonne portanti dell'opera, che però si ritaglia spazi per flebili folate ambientali con cinque brevi momenti sparsi fra le varie song, queste spesso e volentieri 'spruzzate' di un'elettronica che corrobora la parte ritmica. Un disco essenziale nelle strutture nonostante la densa stratificazione sonora, ora più acustico ("The Guides", l'appassionata "Where Tides Softly Gaze"), ora vicino alle vibranti magie shoegaze degli indimenticati Cocteau Twins ("The Way You Purr", l'ariosa e affascinante "Agalia", la dolce e appassionata "Elendil" e il magnetico strumentale "Nepenthe"), quando non addirittura elettrico ed acceso ("The Sweet Scent Of Rain"). La mestizia della sei corde evolve in un loop di siderale malinconia shoegaze in "City Of Moving Clouds", mentre gli episodi dominati dall'estro vocale di Dru si rivelano i più carichi di fascino: la title-track, tutta giocata su vocalizzi dal respiro antico e su linee melodiche sottili, e "Seconds Before Sunrise", dove le basi eteree si sposano a meraviglia con una vocalità che evoca un misticismo squisitamente orientale. Le indiscusse capacità e la grande esperienza dei due nomi coinvolti fanno di "A Waking Ghost Inside" un lavoro ben riuscito (e scorrevole, nonostante la sua lunghezza) che, pur non ridefinendo i confini dei generi abbracciati, tiene alto il vessillo delle sonorità più eteree, sognanti e soavemente avvolgenti del versante 'dark'. Chi ha amato certi suoni non potrà rimanere indifferente.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://mercurysantennae.bandcamp.com/