11-03-2014
ALIEN HAND SYNDROME
"Slumber"
(Hoanzl)
Time: (56:30)
Rating : 9
Sono passati un paio di anni dall'uscita dell'ottimo debutto "The Sincere And The Cryptic" per la tedesca Echozone, ed ecco che torna sulle scene con un ancora più straordinario follow-up uno dei migliori artisti austriaci degli ultimi anni, vale a dire Clemens Engert, alias Alien Hand Syndrome. Cantante, paroliere, compositore e polistrumentista: Clemens è un musicista di alta classe, che non può fare altro che stupire. "Slumber" non è solo un seguito nettamente superiore al precedente, ma anche un passo evolutivo notevole, che porta e consacra AHS nell'olimpo dei gruppi goth-rock d'eccellenza, anche se tale etichetta risulta ormai piuttosto impropria per il progetto originario di Vienna. Questo nuovo disco mostra una band che ha infranto definitivamente i confini del goth per approdare verso lidi originalissimi, risplendenti di luce propria. Originalità alle stelle, come anche la preparazione in fase compositiva e negli arrangiamenti. Lo splendido singolo d'apertura "Violent Yellow" mostra un artista in stato di grazia, dai gorgheggi tormentati e poetici. "Zampano" è un mid-tempo più cantautoriale, ma molto personale, affidato a un refrain pianistico seducente e cinico. Più oscura e vagamente orrorifica la seguente "Ballad About The Cranes", dove un acido mellotron si intreccia alle vocals sofferte di Clemens e ai gorgheggi suadenti dell'ospite femminile Marilies Jagsch. Se la title-track mostra pennate alternative rock molto graffianti, episodi come "Dot Me", "Sore Moon" e la bonus-track "Broomstick Jesus" (nuova versione di un pezzo di repertorio live) riprendono il connubio tra goth e pop sinfonico tipico del disco precedente. Magnifico invece il secondo singolo "Daniel And The Lions", così orchestrale e anthemico che pare composto da un autore di Broadway, dove l'interpretazione di Clemens mozza il fiato in tutto il suo fascino filmico e letterario. Non manca la sperimentazione industrial nella breve strumentale "Nihilistic Itching", tanto per chiudere un disco che non presenta difetti, né sbavature. Prodotto e mixato magistralmente da Stefan Deisenberger e distribuito dall'austriaca Hoanzl (ma la Echozone si lascia scappare simili artisti?), "Slumber" è un must-have che non deve assolutamente mancare nella collezione di qualunque estimatore della musica oscura indipendente. Siamo solo a marzo, ma il sottoscritto ha trovato per il momento il proprio album dell'anno. Immancabili e definitivi.
Max Firinu
http://www.alien-hand-syndrome.com/