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Room 103

30-07-2012

DIARY OF DREAMS

"Dream Collector II"

Cover DIARY OF DREAMS

(Accession Records)

Time: (69:30)

Rating : 7

I più fedeli seguaci della consolidata realtà tedesca ricorderanno senza dubbio il primo volume di "Dream Collector", uscito nel 2003 per il mercato sudafricano a seguito di un tour intrapreso dai Nostri in quei territori, e in seguito ristampato dapprima per il mercato russo (2005, Irond) e poi per quello europeo (2006, Accession). Il combo capitanato da Adrian Hates dà ora alle stampe questo secondo volume, diverso nelle prerogative rispetto al precedente: laddove quest'ultimo racchiudeva materiale raro e spesso inedito, pescando a mani basse da svariate compilation, la seconda parte in esame tende a fotografare meglio l'attuale stato di salute dei Nostri attraverso una serie di versioni edit e/o alternative dei brani degli ultimi quattro album da studio, sovente ripescate dalle edizioni limitate dei medesimi e dai relativi bonus-CD. Detto che nessuna di queste versioni alternative o edit stravolge particolarmente le coordinate originarie dei brani, e che i pezzi recuperati dai bonus-CD o dalle versioni limitate dei suddetti quattro album faranno verosimilmente gola solo ai possessori delle edizioni regolari, non rimane che ribadire come questi 70 minuti di musica pongano l'accento una volta in più su quella sorta di dualismo di fondo che aleggia nella dimensione electro-gothic sempre più organica, unica e personale della band: da una parte i momenti più catchy e diretti, dotati di ritmo e di eccelsi refrain, e proprio per questo scelti spesso e volentieri come singoli ("Giftraum", "The Plague" e "King Of Nowhere", ma anche la favolosa "MenschFeind", che dava il titolo all'EP omonimo); dall'altra quei frangenti che esaltano l'enfasi drammatica e la passionalità del songwriting dei Nostri ("Splinter" e le più rare "The Return", "Out Of My World" e "Grey The Blue"). Una buona sintesi di ciò che sono divenuti, dal 2004 ad oggi, i Diary Of Dreams, i quali scelgono se non altro di rivedere (quel minimo che basta per poter parlare di versioni alternative) i brani selezionati quale scaletta antologica della seconda fase della loro storia, anziché pubblicarli com'erano in origine e piazzare giusto un paio d'inediti per cercare di rendere appetibile l'intera operazione. "Dream Collector II" diviene così un'uscita che se da un lato interesserà i completisti più accaniti, dall'altro potrà fungere da degna introduzione per eventuali neofiti a ciò che la band è diventata col tempo. Come di consueto, bella e graficamente accattivante la confezione digipak a sei pannelli.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.diaryofdreams.de/

http://www.accession-records.de/