05-03-2011
PINK INDUSTRY
"New Naked Technology 2010 Remasters"
(Wave Records)
Time: (74:07)
Rating : 7.5
Dalle ceneri dei Big In Japan della cantante Jayne Casey, protagonisti di due fugaci apparizioni su 7" nel '77 e nel '78, sono nati i Pink Military Stand Alone (monicker presto ridotto a Pink Military), ancora capeggiati dalla Casey. Rimasta sola a seguito di un nuovo scioglimento, la singer ha unito le proprie forze con Ambrose Reynolds (fondatore della primissima incarnazione dei Frankie Goes To Hollywood), fondando nell'80 i Pink Industry e completandone la line-up col chitarrista Tadzio Jodlowski. La Liverpool dei Frankie Goes To Hollywood è anche la città natale del trio in esame, che nei primissimi anni '80 ebbe il coraggio di prendere le distanze dal pop commerciale, pur disponendo delle qualità necessarie e delle malizie giuste per scrivere singoli accattivanti. Tali 'hit' non sono in effetti mancate, ma gli intrecci più marcatamente (dark)wave ed un uso dell'elettronica meno scintillante e più affilato (che le note ufficiali definiscono 'industriale', anche se è legittimo avere ben altra concezione di una simile etichetta, pur trattandosi di 30 anni fa), mescolati in un contesto decisamente notturno, non avrebbero mai permesso ai Nostri di scalzare una "Just Can't Get Enough" dalle classifiche europee, tanto per intenderci. Questa corposa raccolta di brani, presi dai tre full-length realizzati fra l'83 e l'85 e rimasterizzati ad hoc per l'occasione, giunge a 25 anni dallo scioglimento della band per ricordarci che, a conti fatti, un segno nella scena dell'epoca - e di riflesso anche in quella attuale, che guarda con affetto a certo passato - i tre inglesi l'hanno lasciato. Difficile dire se tra Pink Industry e Propaganda qualcuno abbia influenzato l'altro, ma gli anni erano quelli per entrambi e l'accostamento non è così azzardato se si ascoltano episodi come "Bound By Silence" o la curiosa "Stand Alone", il cui intreccio onirico/marziale evidenzia le somiglianze fra la voce della più brava Claudia Brücken e quella della Casey, quest'ultima interprete comunque abile e funzionale alla causa. A prevalere sono gli episodi dal taglio squisitamente notturno, come la setosa "What I Wouldn't Give", la più maliziosa e sexy "Don't Let Go", la suadente "New Beginnings" e la speculare "Empty Beach", ma sono molti anche i frangenti dove emerge la natura darkwave del trio, come la sfuggente "Enjoy The Pain", la sottile e meccanica "State Of Grace", l'onirica "This Is The Place" e l'oscura e sinuosa "Cruel Garden". A volte più carismatici e catchy ("Extreme"), altre più dolci e suadenti ("Pain Of Pride", "The Corpse", "Ticket To Heaven"), i tre furono capaci di buone varianti come la folle ed anarcoide "New Aims", una "Not Moving" nervosa e quasi industriale ed un momento incalzante, oscuro e tagliente come la sorprendente "No Defense"; la drammatica "Is This The End?" prelude ai tre bonus-remix posti in chiusura (sorta di riempitivo per completisti), ma la raccolta è disponibile anche nel formato CD + DVD e, nella strettissima tiratura di sole 50 copie, in quello box comprendente un bonus-CD, due spille, un poster, una t-shirt ed una borsa. Fra le meteore oscure più intriganti della prima metà degli anni '80: da riscoprire.
Roberto Alessandro Filippozzi
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